InfoAut
Immagine di copertina per il post

Torino, prosegue l’occupazione delle famiglie rom in via Asti

Torino: nell’ex caserma di via Asti prosegue l’occupazione di un pezzo dell’edificio da parte di famiglie rom rimaste senza casa dopo lo sgombero del campo di Lungo Stura Lazio. Ieri pomeriggio all’interno della struttura si è svolta un’assemblea di confronto tra la cooperativa “Terra del Fuoco” (che ad aprile ha occupato la caserma promettendone un uso sociale) e le famiglie che da domenica ne occupano una parte rivendicando il diritto a un tetto sopra la testa. 

Sullo svolgimento dell’assemblea rimandiamo a questo articolo di Sistema Torino che tocca una serie di nervi scoperti di certo “sinistrismo” cittadino, mentre di seguito riportiamo il comunicato degli ex abitanti di Lungo Stura Lazio:

Buongiorno,

siamo un gruppo di persone che fino a pochi giorni fa abitavano nella baraccopoli di Lungo Stura ed ora abitiamo in via Asti, perciò saremo i vostri nuovi vicini. Abbiamo occupato un piccolo pezzo della ex caserma “La Marmora”, che in aprile è stata occupata – promettendone un uso sociale – dall’associazione “Terra del Fuoco”, una delle tante che ha partecipato al progetto “La città possibile” del Comune di Torino, con cui sono stati spesi 5 milioni di euro per sgomberare il campo di Lungo Stura. Da allora tanti di noi sono finiti in strada, mentre la caserma restava in buona parte vuota.
Da oggi è abitata anche da donne, uomini e bambini che il Comune e le associazioni hanno sgomberato e sfrattato senza offrire nessuna alternativa abitativa. Abbiamo scelto questa casa perché ci sembra giusto avere un posto adeguato nella casa di chi questi anni ha guadagnato milioni di euro promettendocene una!

Per anni abbiamo vissuto in quello che in tanti chiamano “campo nomadi”. Noi non siamo nomadi ed i campi non li hanno creati i rom, ma le istituzioni italiane, decine di anni fa. Quando siamo arrivati a Torino nel 2002, i campi esistevano già: dove potevamo vivere se non dove altri/e poveri come noi avevano trovato un tetto, cioè in una baracca? Il campo non è mai stato una scelta, ma la conseguenza di povertà, discriminazione, sfruttamento. Per quindici anni abbiamo vissuto con i nostri figli in baracche inabitabili. Niente acqua, nè luce, nè possibilità di soddisfare bisogni fondamentali come la salute. 
Ora abbiamo capito che le istituzioni, che hanno creato questa situazione, non avranno mai il desiderio di risolverla. Negli ultimi due anni il Comune di Torino ha speso 5 milioni di euro sostenendo di “dare una casa ai rom”. Dove sono finiti quei soldi? L’unica cosa certa è che noi siamo stati buttati in mezzo alla strada.

Crediamo che la menzogna abbia soffiato sul fuoco dell’odio e del razzismo. 
Come false sono state le dichiarazioni dei vigili che avevano il compito di buttare in strada una donna ed i suoi figli. Hanno dichiarato falsamente di essere stati aggrediti. I giornalisti li hanno citati, la gente li ha creduti. In realtà è successo il contrario e per capirlo basta voler capire, sentire le testimonianze, guardare i filmati.
Mentre la baraccopoli veniva distrutta pezzo a pezzo, abbiamo capito che il progetto “La città possibile” di Comune, Prefettura, associazioni e cooperative complici, è ancora più precario delle baracche: tante delle persone portate nei social housing, come quelli in corso Vigevano ed in via Traves, sono già state sfrattate; i 300 euro al mese promessi a qualcuno per tornare «volontariamente» in Romania non sono mai stati ricevuti. E coloro a cui non sono state proposte queste «soluzioni», sono stati considerati non «meritevoli», cioè da buttare in strada, da sgomberare senza alcun preavviso!

Il 12 ottobre abbiamo organizzato un corteo per la casa nelle strade del centro di Torino, per ribadire la verità sul progetto “La città possibile”. Donne, uomini e bambini hanno gridato forte «Contro sgomberi e sfratti! Casa per tutte/i». Oggi abbiamo deciso di riprenderci quello che è giusto che tutti abbiano: una casa!

Chiunque abbia voglia di parlare, conoscerci o anche dare una mano è sinceramente e gioiosamente benvenuto. Vi aspettiamo in via Asti 22!

Gli ex abitanti di Lungo Stura Lazio, corso Vigevano e via Traves

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

diritto alla casaoccupazioneterra del fuocotorinovia asti

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un appello a difesa del Servizio Sanitario Nazionale.

E’ uscito un appello firmato a nome di quattordici personalità nell’ambito della sanità e della scienza per tutelare il servizio sanitario nazionale, qui è possibile leggerne il contenuto.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgomberi al Quarticciolo. In borgata nessuna persona resta sola.

Ieri mattina 3 famiglie della borgata sono state sgomberate da ATER e dalla Prefettura di Roma. Una ragazza incinta, una donna sola con due figli, persone in attesa di una casa popolare da decenni. Persone che abitano in quelle case dal 2002. Persone che pagano la colpa di non potersi permettere una casa. Non veniteci […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il Fentanyl e la dolorosa condizione umana

Il dilagante consumo di fentanyl negli Stati Uniti rappresenta certamente «un dramma americano», come si legge negli ultimi due anni sui quotidiani

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando tagliava l’erba risparmiava i fiori. Le parole della madre di Stefano

Sono rimasta molto colpita dall’enorme affetto che in questi giorni tutti mi hanno dimostrato e voglio ringrazio tutti. Il legame con Stefano era totale, in simbiosi, a lui avevo trasmesso tutto, purtroppo anche le mie allergie, i problemi di tiroide.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Giocate, giocate! L’azzardo del Governo

Il gioco d’azzardo nel nostro Paese non conosce crisi e la crescita del gioco online sembra sempre più inarrestabile. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Roma: morta a 75 anni Barbara Balzerani

In carcere e poi fuori la Balzerani ha riletto a lungo la storia – personale e collettiva – degli anni ’70 e ’80, attraverso molti incontri pubblici, prese di posizione e soprattutto con numerosi libri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: siamo ancora qua… eh già!!

Prendiamo parola a seguito dell’inizio del percorso di co-progettazione che porterà il pian terreno e il giardino del centro sociale a diventare bene comune.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Contro fascismo, sessismo, razzismo e guerra. Ora e sempre resistenza! Siamo sempre qua.

La facciata del centro sociale Askatasuna assume una nuova veste. In un presente senza storia rimettiamo al centro la Storia di ieri per guardare in avanti, in una prospettiva in cui c’è bisogno di tutta la capacità, le forze, le intelligenze di ognuno e ognuna per produrre trasformazioni .

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Formazione

Torino: 23 aprile corteo contro il convegno vergognoso del Politecnico

Condividiamo di seguito l’appello degli studenti e delle studentesse universitarie torinesi mobilitati in sostegno al popolo palestinese in vista del convegno che si terrà il 23 aprile al Politecnico alla presenza del Ministro Tajani, di Eni e MAECI.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Chi ha paura dei cittadini attivi ?

In molte città italiane le motoseghe che abbattono alberate al riparo di barriere e di schieramenti di forze dell’ordine stanno producendo anche lacerazioni tra popolazioni e amministratori. A cosa porteranno queste fratture? E quali saranno gli effetti del rifiuto dei tecnici comunali di confrontarsi con gli agronomi che sostengono le istanze dei cittadini?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: dopo le cariche all’inaugurazione dell’anno accademico, occupato il rettorato

Occupato il rettorato dell’Università di Bologna. L’iniziativa si inserisce all’interno della “Israeli Genocide Week”, settimana di solidarietà e mobilitazione nelle Università contro il genocidio in corso a Gaza, promossa dai Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Parma: Ecologia Politica libera un nuovo spazio in Università

È davanti agli occhi di tuttɜ il collasso ambientale e sociale in atto e noi studenti e studentesse non possiamo che vedere nell’università il luogo promotore di un cambiamento radicale.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Le ragazze di Torino in sciopero della fame

Da martedì 6 febbraio al carcere di Torino nella sezione femminile è iniziato un nuovo sciopero della fame.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: contestazione alla RAI, cariche sui manifestanti

Hanno fatto molto scalpore in questi giorni le parole pronunciate dall’Amministratore Delegato RAI, Roberto Sergio, in sostegno al governo israeliano.