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Sapienza dice NO: Corteo e riappropiazione verso il #27NO

Il corteo ha attraversato i viali della città universitaria comunicando le ragioni del NO e l’importanza di prendere parola sul referendum che il 4 dicembre ci vedrà alle urne. Non solo. Si è presa parola sulle condizioni in cui verte la nostra università, la crisi che attraversano gli atenei pubblici tra definanziamento e privatizzazione, le difficoltà che viviamo come giovani all’interno di una città soffocante tra lavori in nero e affitti esorbitanti. Il corteo passando vicino alla facoltà di Scienze Politiche ha sanzionato l’eterno cantiere aperto 6 anni fa in cui si sono spesi milioni di euro a fronte di ritardi e promesse di inaugurazione, sotto la facoltà di Lettere ci si è concentrati sulla questione dei tirocini, la nuova forma di lavoro-gratuito tanto diffusa nei nostri corsi di laurea.

Il corteo si è poi unito agli studenti e alle studentesse del Machiavelli , liceo del quartiere di San Lorenzo, uscendo dalle mura della città universitaria e attraversando via De Lollis segnalando tra mense e residenze universitaria la grave mancanza di garanzia del diritto allo studio. Rientrando dentro la città universitaria si è passati sotto il Teatro Ateneo chiuso ormai da vent’anni e lasciato all’incuria e all’abbandono, un altro esempio della gestione malata del nostro ateneo. Il corteo del mondo della formazione per il NO ha poi occupato l’atrio di Giurisprudenza, facoltà simbolo della lotta per il NO, per un rapido momento di confronto tra studenti medi e universitari che si è concluso con la riapertura del ponte di vetro. Una nuova occupazione in università: punto di ritrovo per Sapienza dice NO e la campagna C’è chi dice NO verso il corteo nazionale del 27 novembre; uno spazio d’informazione sul referendum;  uno spazio liberato che sarà un’aula studio, spazio di socialità e di confronto; uno spazio occupato e sottratto dall’abbandono della governance universitaria.

Un’importante giornata di mobilitazione, corteo, sanzionamenti e riappropriazione ha visto protagonista la Sapienza che ha gridato in maniera netta il proprio NO alla riforma e al governo Renzi.

A fronte di una propaganda tartassante sui media per il SI e una campagna figlia di interessi di chi è in alto e siede sulle poltrone della politica, la giornata di oggi e il percorso c’è chi dice NO costruito dal basso e dalla forza di tante realtà  territoriali dimostra come il nostro NO sia concreto. Un rifiuto reale dell’esistente, un rifiuto che parte dai bisogni di noi giovani fondato sulla nostra voglia di decidere senza deleghe nè  filtri sul nostro presente e sul nostro futuro!

Ci vediamo al ponte occupato!

Ci vediamo il 26 e il 27 novembre per un fine settimana di lotta!

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