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Nelle università si allargano le esperienze di lotta contro il nuovo ISEE

Intanto a Bologna si è svolta una partecipata assemblea in cui è stata rilanciata la mobilitazione sotto la sede dell’Azienda Regionale per il Diritto allo studio Emilia-Romagna (ER.GO) per mercoledì prossimo a cui aderisce anche il neonato “Studenti contro il nuovo ISEE Modena”. A Torino è stata lanciata per martedì 13 ottobre un’assemblea al Campus Einaudi per organizzarsi e lottare contro la riforma dell’ISEE.

Scendendo al sud e nelle isole, dove la crisi morde ancora più forte e gli atenei sono già investiti da anni da processi di progressivo spopolamento, la battaglia contro il nuovo ISEE si fa ancora più intensa: lo scorso martedì a Palermo gli studenti hanno attaccato uno striscione di denuncia sulla segreteria dell’Ateneo, mentre le iniziative di volantinaggio sono all’ordine del giorno. A Cagliari gli studenti, organizzati sotto la sigla “Take it ISEE”, hanno occupato mercoledì scorso la sede dell’ERSU ottenendo da parte della direzione dell’ente l’invio di una lettera alla Regione Sardegna in cui sono contenute le rivendicazioni degli studenti che, a partire da quelle contro il nuovo ISEE, spaziano fino alla richiesta di opere di manutenzione straordinaria agli studentati fatiscenti.

Anche a Catania e Napoli si stanno, intanto, formando esperienze di questo tipo, organizzandosi sui social network in attesa di muovere i primi passi.

È, in sintesi, molto interessante il quadro che va delineandosi in tutto il paese. Dopo anni di apparente stasi e accettazione delle misure di austerity e di ristrutturazione neoliberale all’interno delle facoltà, qualcosa inizia a muoversi su scala nazionale: senza voler tracciare linee di tendenza forzate, ci troviamo di fronte a prime, embrionali, forme di rigidità studentesca, che, a fronte dell’ennesimo attacco alle proprie tasche e alla propria dignità, riniziano ad alzare la testa e ad autorganizzarsi contro l’ennesima truffa targata governo Renzi.

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