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#12D: fuori i signori dell’austerity dall’università!

Giovedì 12 diverse cariche istituzionali (tra cui il presidente del Consiglio Letta e il presidente della Repubblica Napolitano) hanno annunciato la loro presenza alla Sapienza per intervenire ad un incontro su biodiversità e aree protette. Le più alte cariche dello stato vorrebbero venire a farsi riprendere dai telegiornali della sera mentre parlano della salvaguardia dell’ambiente, per farsi pubblicità e dare un’immagine di serenità e tranquillità. Ma l’università che viviamo tutti giorni è ben lontana dalla tranquillità che vorrebbero mostrarci le istituzioni di turno; è un’università messa in ginocchio da anni di tagli e privatizzazioni; un’università-azienda terreno fertile per i profitti e le speculazioni dei privati; un’università messa in scacco dall’odiosa retorica del merito e dallo smantellamento del diritto allo studio. Provvedimenti e decreti in materia di istruzione pubblica, firmati anche dal governo delle larghe intese, pongono in discussione la sopravvivenza di interi atenei e istituti e innalzano barriere che limitano l’accesso agli studi. Lo spettro della valutazione, tramite le istituzioni dell’Anvur e dell’Invalsi, condiziona in partenza il percorso di studio e la produzione di sapere trasformandoli in una raccolta crediti e minando sempre di più l’indipendenza di una Ricerca già di per sé sottoposta al giogo della precarietà.

Licenziamenti, attacchi ai diritti e blocchi del turnover hanno colpito a fondo anche il personale, docente e tecnico-amministrativo, svilendone il ruolo e producendo l’ulteriore effetto di pregiudicare la qualità e la sussistenza degli insegnamenti e dei servizi essenziali. Oltretutto, i tagli non riguardano solo il mondo della formazione ma anche tutto ciò che ad esso è connesso. In quest’ottica va analizzata la recente decisione del governo di ridurre le borse di specializzazione di medicina da 4500 a 2000, una manovra che ha ben chiara anche la dismissione del nostro sistema sanitario. Le politiche in materia d’istruzione sembrano sempre più volte ad una netta differenziazione tra istituti di serie A e di serie B, in cui diventa preponderante il ruolo dei poli d’eccellenza e di scuole ed università private, sempre più finanziate con fondi pubblici. L’ultimo decreto sui punti organico, nonché i ritocchi ai criteri di assegnazione del FFO introdotti con il Dl Fare e la bozza di riforma Carrozza sono lì a dimostrarci come anche questo governo sia in perfetta continuità e sintonia con le scelte dei precedenti che hanno portato alla situazione che viviamo oggi. Si continua a parlare di austerity e privatizzazioni mentre si spendono miliardi per grandi opere inutili e dannose come la Tav, per l’acquisto di decine di F35 e per il pagamento di un debito illegittimo.

Tutto ciò a dimostrazione lampante del fatto che i soldi ci sono, ma non vogliono essere destinati a chi ne ha veramente bisogno. Proprio per questo pensiamo sia necessario costruire un momento di confronto con l’intero mondo della formazione, nell’ottica di un ritorno ad una presa di parola collettiva nei prossimi mesi. Vogliamo, in continuità con le esperienze che in queste settimane si sono succedute, dalle mobilitazioni delle università del sud d’Italia alla giornata del 6 Dicembre, dalle scuole agli studentati occupati, dalla lotta degli studenti di architettura a quella dei lavoratori delle esternalizzate dell’ateneo, rimettere al centro del dibattito quello che desideriamo e costruiamo quotidianamente.

L’occasione può essere proprio la visita del presidente della Repubblica Napolitano, nonché del presidente del Consiglio Letta e di altre importanti cariche istituzionali, diretti rappresentanti di questo Governo e diretti responsabili degli attacchi che quotidianamente subiamo, che presenzieranno giovedì 12 dicembre ad un convegno-vetrina presso l’aula magna del Rettorato della Sapienza.

Discutere insieme di come accogliere quest’ennesima ipocrita e odiosa passerella può darci la possibilità di condividere ragionamenti e spunti in grado di darci maggior fiducia e slancio per il prossimo futuro.

CONVOCHIAMO UN’ASSEMBLEA PUBBLICA PER MARTEDì 10 DICEMBRE, ALLE ORE 16.30, PRESSO L’AULA VI DELLA FACOLTA’ DI LETTERE DELLA SAPIENZA PER CONFRONTARCI E COSTRUIRE UN 12 DICEMBRE DI MOBILITAZIONE.

Studenti e studentesse di Roma

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