InfoAut

La Jp Morgan e Calderoli

Chi sono costoro, ma sopratutto: che relazione possiamo stabilire tra i due soggetti?

La JP Morgan è la più importante ed influente società finanziaria attualmente esistente: basti dire che la truffa dei mutui subprime che ha modificato le sorti del capitalismo nel mondo, è frutto dell’attività della Bear Sterns e Emc Mortgage, una delle costole della JP Morgan. Questo significa che non occorre l’attività complessiva del gruppo per produrre fenomeni che modificano il destino dell’economia planetaria.

Calderoli al cospetto di tanta potenza, non merita neppure di essere citato per il suo coinvolgimento nell’inchiesta sullo scandalo Antonveneta per appropriazione indebita: possiamo dire che è meno di una pulce rispetto a un branco di bisonti.

Eppure il suo comportamento è in qualche modo in sintonia con un desiderata espresso da un documento recentemente pubblicato proprio da JP Morgan il 28 maggio di quest’anno in cui si sostengono alcune cose che rendono l’istigazione all’odio razziale di Calderoli molto utile per lo stesso PD.

Vediamo cosa sostiene JP dopo una lettura basata su di una serie di analisi tecniche dell’economia dell’eurozona:

<<... I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea.

…I sistemi politici della periferia meridionale sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo. …

… I sistemi politici e costituzionali del sud presentano tipicamente le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti; governi centrali deboli nei confronti delle regioni; tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori; tecniche di costruzione del consenso fondate sul clientelismo; e la licenza di protestare se vengono proposte sgradite  modifiche dello status quo. La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia). …>> 

Quando un gruppo come JP parla in questo modo, non esprime solo un’opinione, ma delinea un desiderata cui ogni buon politico di spicco deve imparare ad attenersi.

E’ chiaro dunque che ad Italia, Portogallo, Spagna e Grecia viene chiesto di “rottamare” le  rispettive costituzioni in tutte le parti che svolgono una qualche forma di garanzia per le classi subalterne.

Quale può essere una chiave di volta per unificare velocemente i sentimenti profondi che hanno pur attraversato questi paesi, al fine di ottenere velocemente una svolta autoritaria?

Certamente il razzismo, non solo nella variante antisemita tipicamente europea, ma anche in quella caratterizzata dalla differenza cromatica, come è il caso degli insulti a Cécile Kyenge.

Spiegare l’atteggiamento di Calderoli solo da un punto di vista psichiatrico, non renderebbe giustizia del contesto in cui quell’atteggiamento si inserisce: attacchi incendiari a scuole “di sinistra” in Italia, voto a formazioni neofasciste ed aumento progressivo delle aggressioni razziste (+ 20% nel 2012) in Grecia, l’assoluzione del poliziotto che ha ucciso a pistolettate un ragazzo nero disarmato negli Usa, è solo un brevissimo elenco dei fenomeni più recenti rimbalzati sulle cronache negli ultimi e ultimissimi tempi.

Allora l’attacco di Calderoli e della Lega Nord, un partito fallito nelle sue prerogative federaliste e della immagine da “persone oneste”, cerca un rilancio sull’unica linea politica che fa parte della sua tradizione e coincide con la diffusione dell’odio razziale.

Dunque cosa succederà?

Il PD, in quanto partito di maggioranza relativa e vero responsabile della tenuta della coalizione di governo, insorgerà in modo sostanziale contro questo attacco dimostrando che le sue esponenti ed i suoi esponenti non possono essere insultati? Ci sarà una ribellione per un motivo di principio cardine come la questione dell’antirazzismo che porterà il governo al termine di questa demenziale legislatura?

Siamo convinti di no: siamo convinti che il PD, tra Calderoli e la Kyenge, anche grazie alla apparente irremovibilità di Letta che dovrà scontrarsi con il formalismo determinato dal fatto che Calderoli non può essere dimesso da terzi se non da sé stesso, finirà per schierarsi dalla parte del primo, accontentandosi di un qualche formalismo che possa accontentare tutti e … dimostrando alla JP Morgan di essere un partito moderno, al passo coi tempi.

Sbagliare un previsione, una volta tanto, sarebbe un fatto soddisfacente.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

calderolijp morgankyenge

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Tamburini di guerra

Mentre gli stati continuano ad ammassare armamenti il tentativo di condizionamento dell’opinione pubblica sull’inevitabilità della guerra raggiunge nuove vette, tra giornalisti che lodano i benefici per l’economia dell’industria delle armi, propaganda nelle scuole e proposte politiche scellerate.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Cosa vuol dire un’università libera?

In TV e sui giornali si è scatenata la canea mediatica nei confronti degli studenti e delle studentesse universitarie che richiedono la fine degli accordi di ricerca militari o di dual use con le università israeliane.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Macron, à la guerre!

Il presidente francese si lancia in dichiarazioni apparentemente scomposte sulla guerra russo-ucraina, palesando lo “spirito dei tempi” di una parte delle elites europee. Il tronfio militarismo da prima guerra mondiale ci avvicina al disastro.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Agricoltura: la fabbrica impossibile

Non possiamo comprendere queste mobilitazioni senza cercare un nuovo modo di vedere le cose.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

“Difendiamo la nostra terra!” Reportage dalle proteste degli agricoltori Piemontesi

Si tratta di un racconto situato e parziale, a metà strada tra la cronaca e l’analisi, che speriamo possa servire da spunto tanto per una riflessione più ampia quanto per la scrittura di altre analisi situate.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Costante trumpista: la guerra civile latente negli Stati Uniti

In molti avevano creduto che dopo i fatti di Capitol Hill il trumpismo come fenomeno politico sarebbe stato archiviato, presentandosi al limite nelle forme di un estremismo suprematista tanto più radicale quanto residuale.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Palestina, il “senso storico” e noi

Quanto sta accadendo in Palestina crediamo sia un elemento chiarificatore. Lo è sicuramente per le masse che si sono messe in movimento per sostenere la popolazione di Gaza non solo nel mondo arabo, ma anche in tutto l’Occidente.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Salvini: una vita al servizio dei potenti

La nuova trovata di Salvini: una campagna d’odio verso l’islam per distrarre l’opinione pubblica dal genocidio in corso a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Caselle: la propaganda di guerra uccide

Lo schianto della Freccia Tricolore che ha ucciso una bambina di cinque anni ha scosso il paese. Quanto avvenuto però merita una riflessione più profonda sulla militarizzazione della società e sul concetto di sicurezza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Quale futuro ci aspettiamo?

Come incidere in questo scenario? Come porre una rigidità nei confronti delle dirigenze occidentali, a partire dal nostro governo, per frenare l’escalation bellica alla quale stiamo assistendo? Assumendosi il compito di non voler fare parte di chi può essere sacrificabile e, con noi, la nostra parte.

Immagine di copertina per il post
Contributi

La guerra al sud e ai poveri del nord possiamo  fermarla!

Riceviamo e pubblichiamo volentieri questo estratto di Lavoro e Salute…

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Decreto Calderoli: il governo all’attacco degli ultimi scampoli di sanità pubblica

Il Decreto Calderoli è stato definito una vera e propria “secessione dei ricchi” in materia di sanità. Non solo una frattura tra Nord e Sud, ma un vero approfondimento della logica neoliberista applicata alla cura. Nonostante la pandemia di Covid 19 abbia sancito obbiettivamente la necessità di rafforzare una sanità pubblica territoriale e diffusa il […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Kyenge a Brescia: provocazioni razziste

ORE 15.30: le valutazioni conclusive sulla giornata di presenza spontanea antirazzista a Brescia, con 150 persone dentro e fuori il teatro San Barnaba di corso Magenta. Dentro, con il convegno a cui partecipava anche il ministro Kyenge (clicca qui per il volantino antirazzista distribuito in mattinata). Fuori, invece con (l’ennesima) cacciata dal centro città della […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Cécile Kyenge nel paese delle banane volanti

Chi ricorda Hugo Enyinnaya? Attaccante nigeriano, segnò all’esordio in serie A contro l’Inter prima del gol dell’altro esordiente Antonio Cassano, per poi finire precocemente una carriera tormentata dagli infortuni nell’Anziolavinio e nello Zagarolo. Hugo ha anche un passaggio da professionista in Polonia dove, ha raccontato poi alla stampa italiana, al giocatore nero in campo toccava […]