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Torino: mobilitazione contro il carcere

Nell’anno del record di suicidi in galera (78 fino ad ora) anche il carcere cittadino Lorusso e Cutugno ha pagato il suo contributo di sangue: sono 4 le persone che si sono tolte la vita e molte di più quelle che ci hanno provato.

Queste morti gettano drammaticamente luce su quelle che sono le condizioni all’interno dell’istituto penitenziario: sovraffollamento, gravi carenze sanitarie e igieniche, mancanza di adeguati spazi e progetti di socialità, riduzione arbitraria delle ore d’aria, etc.

Le porte delle Vallette si aprono con sempre più frequenza per chiunque. Anche per chi decide di lottare la musica è sostanzialmente la stessa. La questione del carcere si lega sempre più a quella della criminalizzazione dei movimenti sociali e di ogni forma di conflitto. Emerge l’abuso e l’uso atipico di alcuni strumenti repressivi: ne è testimonianza l’uso politico delle misure cautelari, delle imputazioni per reati associativi, dei provvedimenti amministrativi e del regime di 41 bis (come lo sciopero della fame di Alfredo Cospito sta mettendo sotto i riflettori).

Per questo, domenica 27 novembre a Torino nel quartiere di Lucento Vallette c’è stato un corteo che ha ribadito l’importanza delle mobilitazioni anticarcerarie e contro la repressione e che è successivamente confluito in un presidio davanti alle mura del carcere Lorusso Cutugno per un saluto ai detenuti e alle detenute.

Ne abbiamo parlato ai microfoni di Blackout con un compagno.

Di seguito la diretta che potete scaricare qui:

Da Radio Blackout

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