InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ultimo assalto alla natura: gli ecosistemi quotati in Borsa

||||

Si chiama NAC (Natural Asset Company). Con essa la Borsa di New York ha svelato il piano più radicale e potenzialmente più distruttivo per finanziarizzare tutta la natura e la vita nella stessa. Che la relazione fra il capitalismo e la natura sia basata sulla mercificazione di quest’ultima per estrarre profitti non è sicuramente una novità, ma questa volta siamo ad un ulteriore drammatico salto di qualità. La creazione di questa nuova classe di attivi finanziari metterà infatti in vendita non solo le risorse naturali, ma gli stessi processi alla base della vita.

di Marco Bersani, Attac Italia  (articolo pubblicato su il manifesto del 23/4/2022)

Funzionerà infatti così: una NAC individua un bene naturale (ad esempio, una foresta pluviale o un lago), ne stima il valore e decide chi ne detiene i diritti di sfruttamento, gestione, conservazione. Tramite un’offerta pubblica iniziale, la NAC viene quotata in Borsa. A quel punto investitori privati e istituzionali, fondi sovrani o speculativi diventano proprietari sia delle risorse sia dei relativi processi naturali. La quotazione in Borsa della NAC ne determinerà il valore. Gli azionisti della NAC diventeranno dunque proprietari non solo del bene naturale ma anche dei servizi che questi ecosistemi producono a beneficio della vita e delle persone: dalla produzione alimentare all’acqua pulita, dalla biodiversità al sequestro del carbonio legato alla crescita delle piante e via discorrendo.

Nella narrazione proposta dai promotori, tutto questo dovrebbe servire a far diventare economicamente conveniente la conservazione della natura; nella realtà concreta, si tratta della definitiva privatizzazione dei beni comuni che, da beni accessibili a tutti, diventeranno asset finanziari per i profitti di pochi, mentre sarà il mercato a decidere cosa nella natura ha valore e cosa non ne ha.

D’altronde, basta dare un’occhiata a chi sono i promotori di questo assalto finanziario alla vita. Il primo è il fondo privato di investimento BlackRock, che, con la gestione di 9,5 miliardi di dollari, è oggi la terza potenza finanziaria mondiale, dopo Usa e Cina, e che ha proposto di trasformare, entro il 2030, il 30% del pianeta in “zone naturali protette” (dai capitali finanziari, of course).

Un altro dei promotori è il gruppo IEG (Intrinsic Exchange Group), che vede al suo interno la Fondazione Rockefeller e l’affiliata per l’America Latina della Banca Mondiale, e che così annuncia sul proprio sito: “Abbiamo creato una nuova classe di attività basata sulla natura e sui benefici che la natura fornisce (..) questo consentirà la conversione delle risorse naturali in capitale finanziario (..) permettendo una soluzione di trasformazione in base alla quale, gli ecosistemi naturali non sono semplicemente un costo da gestire, ma piuttosto, una fonte di ricchezza per i governi e i suoi cittadini”.

Siamo all’atto finale. Il modello capitalistico nella sua fase della finanziarizzazione spinta ha la necessità di sottoporre a valorizzazione finanziaria ogni aspetto della vita con una pervasività direttamente proporzionale al castello di carta su cui si regge. Valorizzare i processi della vita apre un campo sterminato di possibilità di profitto, valutate dallo studio McKinsey in 4000 trilioni di dollari (per avere un’idea, si tenga conto che il Pil annuo del pianeta vale oggi 125 trilioni di dollari).

Tutto questo avviene nel totale silenzio di governi e parlamenti che hanno da tempo interiorizzato la primazia della finanza sulla società. L’antagonismo fra la Borsa e la vita questa volta non è una metafora.

Foto: “//www.flickr.com/photos/55232718@N00/36549223“>Foresta” di //www.flickr.com/photos/55232718@N00“>batrax (CC BY 2.0)

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

borsafinanzaNATURA

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Accordi con guerra e fossile: Extinction Rebellion ricopre di manifesti l’ingresso del Politecnico di Torino.

Tappezzato l’ingresso del Politecnico di Torino, mentre una persona giace simbolicamente sotto le macerie. Una nuova azione di Extinction Rebellion per denunciare gli accordi con aziende del fossile e dell’industria bellica.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Roma: arrestati 12 attivist* di Ultima Generazione

Ieri mattina, dodici attivisti aderenti alla campagna FONDO RIPARAZIONE di Ultima Generazione hanno bloccato l’autostrada A12 a Fiumicino per 30 minuti in un’azione di disobbedienza civile nonviolenta.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le montagne non ricrescono. Fermiamo l’estrattivismo in apuane e ovunque.

l destino delle Alpi Apuane sembrerebbe segnato, condannato dalle politiche estrattiviste a diventare nient’altro che un distretto minerario. Per farsi un’idea, basti pensare che negli ultimi venti anni si è estratto più che nei duemila anni precedenti. ma non si tratta una faccenda locale, non solo. si tratta di una delle questioni cruciali del nostro tempo. Il 16 e il 17 dicembre 2023 si terranno due giornate di iniziative (un convegno, un corteo, una serie di workshop e tavoli tematici), promosse da diversi gruppi, comitati, associazioni, locali e nazionali. in questo articolo il collettivo athamanta – tra i promotori dell’iniziativa – racconta come siamo arrivatə sin qui e cosa sta succedendo nelle Alpi Apuane.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Didero, 9 dicembre. “Mega-opere, mega-eventi: no grazie!”

Al Polivalente di San Didero sabato 9 dicembre alle ore 14.30, nella cornice di appuntamenti previsti per le mobilitazioni dell’8 dicembre notav, si terrà un dibattito dal titolo “Mega-opere, mega-eventi: no grazie! Difendiamo la montagna, l’acqua e la vita dall’estrattivismo ecocida”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP28: il presidente Al-Jaber negazionista sull’impatto del fossile sul riscaldamento globale. Proseguono i negoziati

Proseguono i negoziati di Cop28, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, iniziata il 30 novembre all’Expo City a Dubai. La Cop è presieduta da Sultan Al-Jaber, direttore generale di Adnoc, l’agenzia petrolifera degli Emirati Arabi Uniti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ancora una grande giornata di lotta del popolo No Ponte

Si erano illusi di trovare un territorio pacificato. Si erano illusi che sarebbero bastate poche balle per convincere gli abitanti dello Stretto.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“Dubai è una farsa”: Scienziati in Rivolta organizzano una alter COP a Bordeaux

Il collettivo Scientists in Rebellion sta organizzando una COP alternativa a Bordeaux per denunciare il fallimento della governance climatica globale e inventare nuovi immaginari.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Costruendo un ponte verso il caos climatico

La 28a Conferenza delle Parti (COP28) delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) è iniziata ieri a Dubai, non proprio sotto i migliori auspici.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

END FOSSIL – Occupy!

Sono settimane di occupazioni per il clima nelle università italiane che hanno aderito alla campagna di End Fossil, rete internazionale per la mobilitazione di studenti e studentesse che, in Italia, hanno occupato l’Università di Pisa e la Sapienza di Roma.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

L’emergenza perenne dei baschi verdi in Val di Susa

Si va a chiudere così un altro anno difficile per i paladini difensori del grande spreco dal nome TAV nuova linea Torino Lione. Scopriamo, se ancora ce ne fosse bisogno, che i soldatini a difesa delle recinzioni in val di susa sono stanchi e stufi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le compensazioni di carbonio delle foreste non hanno alcun beneficio per il clima

Uno studio sottoposto a revisione paritaria conclude che il 94% dei crediti per la deforestazione dichiarati dal più grande fornitore di compensazioni sono privi di valore.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il prezzo impazzito dello zucchero e l’impatto della finanza sui beni agricoli

Si stanno “negoziando” i contratti 2023-2024 e sono partite forti speculazioni finanziarie al rialzo, con conseguenze sui prezzi reali pagati dai consumatori. Diversi Paesi produttori stanno decidendo perciò di bloccare le esportazioni per difendersi, con effetti amari già osservati nel caso del riso.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecologia-mondo e crisi del capitalismo. La fine della natura a buon mercato

Questo non è un libro sulla Natura.
È un libro sul capitalismo, sui rapporti umani di potere e ri/produzione, e su come entrambi si sviluppano nella rete della vita.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecologia marxiana, dialettica e gerarchia dei bisogni

Marx, come sappiamo oggi, è stato un fondamentale pensatore ecologico, non solo in relazione al suo tempo ma anche rispetto al nostro, dal momento che aspetti cruciali del suo metodo non sono mai stati superati.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sfruttamento e speculazione dei cacciatori di terre

o strapotere delle “imprese-vampiro” dell’industria e della finanza. di Saverio Pipitone (*), da La Bottega del Barbieri Pronto Fantomas. Al telefono Alberto Moravia, Julio Cortázar, Octavio Paz e Susan Sontag (scrittori) chiedono aiuto al famigerato personaggio mascherato per fermare un pazzo armato di laser che stava incendiando le grandi biblioteche del mondo. Il folle venne […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Punto economico: Le crisi spia di una tempesta globale

A tre mesi dallo scoppio del conflitto in Ucraina, con la pandemia Covid-19 che persiste a livello planetario, l’economia italiana, europea e globale stenta a riprendersi. Si tratta di una congiuntura legata a guerra e pandemia o vi è qualcosa di più profondo in questa crisi? Mentre sul proscenio sono in corso le manovre distruttive […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La finanza (per niente) green di Snam

il nuovo rapporto di ReCommon sulla falsa transizione italiana, ripreso da www.recommon.org ReCommon ha pubblicato il suo rapporto “La finanza (per niente) green di Snam”. Alla vigilia dell’assemblea degli azionisti di Snam, che anche quest’anno si svolge a porte chiuse grazie a una norma ad hoc predisposta dal governo nel decreto Mille Proroghe, l’associazione esamina quanto […]