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TAVERNOLA IL PARADIGMA DEL CROLLO DEL SISTEMA

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“E’ un copione. Non certo originale. Ormai non li contiamo più i disastri annunciati nel nostro paese. Inizia tutto con l’attività di una cava di estrazione di marna. Scarsa valutazione dei rischi, deroghe, proroghe. Poi arriva la puntuale denuncia degli ambientalisti. Risale al ’85 la battaglia di Democrazia Proletaria che ne denunciò la pericolosità. A quel punto ne nasce un can can tra imprenditoria del cementificio e amministratori locali con poca lungimiranza, l’accusa agli ambientalisti è quella di penalizzare i lavoratori e di non voler dare futuro a quel territorio.

La cava continua a lavorare, gli imprenditori si arricchiscono, le istituzioni locali incassano un po’ di oneri da reinvestire nell’amministrazione e una o due generazioni di cittadini godono dei vantaggi derivati dall’occupazione. Ora però la montagna sta presentando il conto, la sua continua erosione sta portando una parte consistente a cedere e crollare nel lago con un effetto tsunami che potrebbe creare non pochi problemi. E’ una modalità di gestione del territorio che non funziona, non esiste programmazione, si ragiona solo in prospettiva di guadagni a breve termine, perché in sostanza sono quelli che contano non il bene comune. Un sistema che però ora letteralmente crolla. Non abbiamo soluzioni da offrire. Le soluzioni le hanno già proposte gli ambientalisti 30/40 anni fa. Oggi possiamo solo dire che questo modello di sviluppo ci sta crollando addosso e che abbiamo il dovere di giocare questa sfida al cambiamento”.

Anche Ape Bergamo interviene con questo comunicato sulla questione dell’allarme frana del Monte Saresano dulla sponda bergamasca del Sebino e del possibile tsunami che potrebbe investire Montisola. Nel comunicato si fa riferimento alle lotte che gia’ nell’85 i comitati e cittadini del posto portarono avanti per denunciare la pericolosita’ delle attivita’ estrattive: “Quello che va detto, alla faccia dei tanti che fanno finta di nulla o che hanno la coscienza sporca, è che tutto questo era stato previsto, denunciato, contestato ai tempi della lotta contro le smodate attività estrattive della marna di cemento. Lotta iniziata nel 1985, com’è ampiamente documentato anche a mezzo stampa, tramite decine di incontri, proteste di piazza, volantinaggi, manifestazioni in sede istituzionale, interrogazioni provinciali, regionali, parlamentari” ricorda Ezio Locatelli, già attivista e promotore del comitato contro la miniera di Parzanica e ai tempi segretario di Democrazia Proletaria.

“Una lotta portata avanti ininterrottamente per oltre 15 anni, non poche volte tra minacce e aggressioni eterodirette, dal comitato contro la miniera di Parzanica, comitato di cui sono stato promotore e attivista in prima persona. Lo sono stato insieme a un gruppo di persone animate dal rispetto e dall’amore per il proprio territorio. Va detto che quando parliamo di attività estrattive non si deve fare riferimento solo alla miniera vera e propria ma anche della nuova strada Tavernola Parzanica realizzata dal Cementificio con la scusa di offrire un nuovo collegamento alle comunità locali. Una strada il cui tracciato abbiamo sempre contestato essere una miniera mascherata oltre che occasione di speculazione edilizia”.

“Ciò che abbiamo sempre sostenuto, documentato, è che lo scempio perpetrato da attività estrattive dissennate avrebbe compromesso irrimediabilmente il territorio non solo dal punto di vista del suo pregio ambientale e paesaggistico, ma della sua stabilità, della sua tenuta. Avevamo non una ma cento ragioni. Deve essere chiaro che in tanti sono responsabili dell’attuale situazione di dissesto e di pericolo per l’incolumità delle persone. Responsabile è il cementificio che ha fatto solo ed esclusivamente i suoi interessi, responsabile è chi doveva garantire la difesa del territorio e non l’ha fatto, responsabili sono le forze politiche compiacenti. Io spero che il peggio sia evitato ma detto ciò, chi pagherà per i danni arrecati all’ambiente dalla casta del cemento?”

Ascolta la trasmissione con l’intervista a Ezio Locatelli, già attivista e promotore del comitato contro la miniera di Parzanica ex consigliere provinciale, regionale e parlamentare a Bergamo e le interviste realizzate con gli abitanti della zona Ascolta o scarica

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Da Radio Onda d’Urto

 

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