InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sgombero del Presidio No Tav di San Giuliano

Appuntamento questa sera ore 18.30 al piazzale dell’Assa a Susa!

da notav.info

Sono arrivati con il buio e con l’arroganza che li contraddistingue. Come a Venaus, a Chiomonte, a San Didero. Come sempre. Ad attenderli, però, hanno trovato la tenacia e la determinazione di chi, con grande coraggio, ha resistito contro lo sgombero brutale e ingiustificato del presidio di San Giuliano (Susa).

Intorno alle 2 di questa notte, infatti, una lunga colonna di mezzi delle forze dell’ordine (a scorta di camion sui quali era stato caricato il materiale atto a recintare tutta l’area) si è attestata allo svincolo autostradale di Susa di fronte al presidio di San Giuliano. Ad attenderli il Movimento No Tav che, già a partire dalla serata, si era radunato sul luogo per far fronte a questo atto di assurda violenza per difendere il terreno sul quale il presidio è stato costruito. Terreno che, seguendo ciò che dovrebbe essere previsto dalla legge, sarebbe dovuto rimanere accessibile e in mano ai 1054 proprietari che lo hanno acquistato nel 2012, fino alle fine delle procedure di esproprio (che ricordiamo dovrebbero iniziare da mercoledì 9 ottobre e andare avanti per almeno un paio di settimane).

Evidentemente, però, questo importante tassello di non poco conto è stato aggirato dalla controparte, che ha ben pensato di mettere in scena una dimostrazione di forza creando un vero clima da guerriglia per prendere possesso di un piccolo fazzoletto di terra che, una volta terminato l’iter, non servirà a nulla per almeno un paio d’anni.

Un atto totalmente illegale anche se comparato con il nuovo ddl sicurezza, il quale prevede pene spropositate a chi occupa le case in quanto la proprietà privata è considerata sacra, ma che in Valsusa invece, vede invertirsi i principi dello stato “liberale” e, di conseguenza, la proprietà privata diventa un inutile orpello da calpestare.

I tanti e le tante attivisti/e No Tav accorsi sul luogo, si sono però contrapposti/e a questa avanzata con generosità e grande energia costruendo barricate e contrapponendo i propri corpi per ritardare l’avvicinamento delle forze dell’ordine. Queste, dopo aver spento il fuoco divampato da uno degli sbarramenti con l’aiuto dei pompieri, hanno iniziato ad inoltrarsi verso il terreno del presidio di San Giuliano facendosi scudo di un fitto lancio di gas lacrimogeni ad altezza uomo.

Dopo diverse ore, nonostante la determinazione del Movimento No Tav che ha resistito a lungo per difendere il presidio “Sole e Baleno”, le FF.OO sono riuscite ad entrare sul terreno sul quale esso è stato edificato.

Fino a questa mattina presto, però, alcuni No Tav sono riusciti/e a resistere su una piattaforma costruita su un albero presente sul terreno del presidio per monitorare lo sviluppo dei lavori di recinzione dell’area.

Lo abbiamo già detto, la furia devastatrice di chi vede la Valsusa come un mero corridoio di passaggio da cementificare e fonte di facili profitti, non può e non deve avere la strada spianata!

Per questo motivo e per rispondere al violento sgombero avvenuto questa notte a San Giuliano, invitiamo tutte e tutte a raggiungerci questa sera alle 18,30 al piazzale dell’Assa a Susa.

Avanti No Tav!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

esproprimovimento no tavno tavpresidio san giulianoSGOMBERO SAN GIULIANO

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano: Telt prende possesso delle case, ma la valle non si arrende

Ieri mattina Telt è entrata ufficialmente in possesso delle abitazioni di San Giuliano di Susa che verranno abbattute per far spazio al cantiere della stazione internazionale del Tav Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Confluenza: 22 e 23 novembre insieme nel Mugello per la difesa dell’Appennino

Mentre a livello globale e nazionale l’aggressione estrattivista dei territori si fa sempre maggiore, in Italia continua il percorso di Confluenza, affiancata dalla coalizione TESS.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brasile. La Marcia Mondiale per il Clima riunisce 70.000 persone a Belém e chiede giustizia climatica: «Noi siamo la risposta»

Un incontro storico dà voce ai popoli che non sono stati ascoltati negli spazi ufficiali della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: gli indigeni dell’Amazzonia si invitano al vertice sul clima

Gli indigeni della tribù Kayapó, sostenuti da centinaia di manifestanti, hanno organizzato un’azione di protesta all’interno della “zona verde” della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Sud unito contro il ponte. Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità

La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto è, oggi, uno spazio politico cruciale per la resistenza e il riscatto del Sud.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mineria responsable? Cuento miserable!

Con una compagna del Frente Nacional Antiminero parliamo di estrattivismo in Ecuador.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Cosa aspettarsi dal vertice mondiale sui cambiamenti climatici

Con il ritiro degli Stati Uniti e la cautela della Cina, la conferenza in Brasile metterà alla prova la capacità del mondo di rispettare l’Accordo di Parigi e gli obiettivi finanziari

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Tutti a sciare, ovvero la fabbrica della neve

Fino ad oggi la neve artificiale per essere prodotta necessitava pur sempre di un elemento imprescindibile, e cioè che facesse freddo.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Giorni di trivelle in Val Susa

Lunedì scorso è stata avvistata una prima trivella in località Isolabella, a Bussoleno. Immediatamente è partito il monitoraggio sul territorio da parte del popolo valsusino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

31 ottobre – 8 dicembre 2005 / 31 ottobre – 8 dicembre 2025 : avere vent’anni è avere sogni grandi!

Sono passati vent’anni da quei giorni che hanno segnato la storia della nostra valle.

Immagine di copertina per il post
Culture

Scolpire il tempo, seminare il vento, creare antagonismo

Siamo la natura che si ribella!, ammonisce con efficace sintesi uno striscione no-tav esprimendo un radicale antagonismo nei confronti del mortifero sfruttamento capitalista patito dall’essere umano e dalla natura, di cui è parte.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Un milione di corpi in movimento, di bandiere, striscioni, messaggi a pennarello su pezzi di cartone”

Pubblichiamo di seguito il contributo di Nicoletta Dosio in merito al corteo nazionale per la Palestina dello scorso sabato a Roma. Buona lettura!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Movimento No Tav era, è e sarà sempre al fianco della resistenza palestinese: sosteniamo la Global Sumud Flotilla!

Se Israele deciderà di fermare con la forza la Global Sumud Flottilla, impedendo ancora una volta l’arrivo di aiuti umanitari e provando a spegnere un atto di resistenza collettiva, noi non resteremo a guardare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Campeggio studentesco No Tav: giorni di lotta, formazione e resistenza in Val di Susa

Si è concluso sabato al presidio di Venaus il campeggio studentesco che, per diversi giorni, ha visto la partecipazione di decine di studenti e studentesse provenienti da tutta Italia.