InfoAut
Immagine di copertina per il post

Settimana di lotta in Val Susa dal 31 agosto al 5 settembre

Da pochi giorni si è conclusa una lunga settimana lotta, socialità, dibattiti e discussioni nella Valle che Resiste.

da Notav.info

Dal 31 di agosto ha preso, infatti, il via il campeggio studentesco No Tav con una serata al Presidio di San Giuliano grazie alla quale i tanti e tante giovani presenti, sono stati informati sulla situazione attuale e futura legata alla presa di possesso dei terreni sui quali è situato il presidio che, a partire dai primi giorni di ottobre, vedrà l’inizio delle procedure che porteranno a termine l’iter legato all’esproprio di questi prati acquistati collettivamente dal Movimento No Tav nel 2012 attraverso la campagna “compra un posto in prima fila”.

Nei giorni successivi il campeggio studentesco si è poi spostato al Presidio dei Mulini mettendo in atto tante azioni di disturbo al cantiere di Chiomonte e verso le forze dell’ordine poste a difesa di questo luogo della devastazione: le reti arancioni che circondavano il presidio posto sotto sequestro sono state smantellate e in diversi momenti, sonore battiture hanno fatto da sfondo a passeggiate intorno al fortino della Maddalena in cui molti metri di concertina sono stati strappati dai jersey.  I e le giovani No Tav, percorrendo i sentieri della Val Clara, sono anche riusciti/e ad arrivare fino a via dell’Avanà, ne cuore del cantiere di Chiomonte.

La giornata del 2 settembre ha visto l’inizio, invece, del campeggio della rete di Ecologia Politica, 4 giorni all’insegna di iniziative di lotta e confronti su diversi temi centrali per il momento storico che stiamo attraversando (guerre, transizione ecologica, lotte territoriali e loro intersezione, accaparramento delle risorse, sapere) che hanno visto il loro culmine con l’arrivo alla frontiera del Monginevro della delegazione della “traversata delle lotte per l’acqua”, carovana partita dalla “Venice Verte” del Marais Poitevin per raggiungere Vicenza e il  “Woods Climate Camp”, in una settimana ricca di tappe tra Francia e Italia per informare e sensibilizzare la popolazione sui temi legati all’accaparramento di acqua e terra e sull’inquinamento di queste.

Mercoledì 3 settembre è stato il giorno, infatti, dell’arrivo di questa carovana alla frontiera. Qui, sotto lo sguardo impotente di polizia e gendarmeria presenti, gli attivisti e le attiviste arrivate da una parte e dall’altra delle Alpi, hanno potuto incontrarsi per pranzare insieme di fronte al bacino idrico presente al Monginevro. Successivamente, una serie di interventi delle realtà presenti (Movimento No Tav, Bassine Non Merci, Tous Migrants..) hanno messo in luce la violenza dei trattamenti riservati alle presone che fuggono dalle devastazioni prodotte dalle industrie capitaliste in nome del profitto legato all’industria del turismo. “Mentre le persone espulse devono nascondersi, a volte rischiando la  loro vita per fare valere i loro diritti, i turisti hanno  un accesso privilegiato all’utilizzo e allo sfruttamento del nostro territorio. Questo è il risultato diretto di scelte politiche che si sottomettono alle sole logiche economiche, favorendo l’accaparramento delle risorse (acqua, terra etc.) e rendole inaccessibili alla maggior parte delle persone”.

Il convoglio ha poi raggiunto il Presidio di Venaus e in seguito ad un racconto sulla lunga storia di quest’ultimo si è spostato al Presidio di San Didero dove, le centinaia di persone presenti, dopo essersi rifocillate con l’ottima cena preparata dai Fornelli in Lotta, si sono dirette verso il cantiere con una passeggiata attraverso i campi di mais. I canti No Tav e contro lo sfruttamento di terra e acqua, hanno fatto da sfondo alla pressione verso il fortino: diversi metri di filo spinato sono stati sradicati dalle recinzioni e fuochi d’artificio hanno disturbato le forze dell’ordine presenti al suo interno in un clima determinato e gioioso.

Il giorno successivo, la delegazione francese ha preso la via per il Presidio dei Mulini e il cantiere di Chiomonte.

Accompagnati da diversi attivisti e attiviste della rete di Ecologia Politica e del Movimento No Tav, sono venuti a conoscenza della storia di questo luogo e durante la visita le reti, strappate nei giorni precedenti e prontamente ripristinate dai solerti operai, sono state nuovamente abbattute. “Questa ripresa dei mulini è anche la ripresa di un patrimonio che testimonia la centralità dell’acqua nella vita e nella cultura della Val di Susa. Questo simbolo è ancora più forte dal momento in cui il cantiere Tav minaccia in maniera sempre più palpabile le acque delle valli interessate dai cantieri”.

Di rientro dal Presidio del Mulini, a Venaus, si è poi tenuta una discussione con Movimento No Tav, Bassines Non Merci e Soulevements del la Terre, sulle prospettive comuni all’interno delle per la costruzione di un percorso transfrontaliero per la difesa delle acque e della terra.

Quelli passati, a partire dal campeggio studentesco No Tav, sono stati giorni intensi ed entusiasti. La voglia di continuare ad opporsi alla devastazione per la difesa dei territori, non solo qui in Valsusa, e la determinazione nell’affermare la contrarietà all’accaparramento delle risorse, sono stati il sottile “fil rouge” che ha attraversato ogni momento o iniziativa delle giornate passate.

Il futuro che ci aspetta è sempre più strettamente legato al contrastare un sistema di sviluppo violento e distruttore dell’ambiente che ci circonda in nome di una transizione ecologica basata su qualche “pennellata di verde” per accaparrarsi sempre maggiori profitti.

L’unione delle lotte territoriali, ambientali ed ecologiste in una prospettiva di un cammino comune è l’unica via possibile per inceppare questo grande meccanismo, granello dopo granello.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

bassine non merciesproprino invasino tavsoulevement de la terreval susa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano, conferenza stampa: mobilitazione permanente e manifestazione popolare sabato 12 ottobre

La Valle che Resiste risponde con una mobilitazione permanente che proseguirà fino alla fine delle procedure di esproprio e che prevede un appuntamento quotidiano alle 18.30 al gazebo informativo a Susa (in Regione Priorale 24) e una grande manifestazione popolare per le vie della cittadina sabato 12 ottobre alle ore 15 con partenza dalla stazione di Susa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Contro il vostro progresso la nostra rabbia!

Pubblichiamo di seguito l’appello degli studentə dei collettivi autonomi romani per la mobilitazione che si terrà a Roma venerdì 11 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Giù le mani dalla nostra terra! Assemblea e passeggiata verso San Giuliano

Questa sera si è svolta a Susa una partecipata assemblea No Tav, chiamata dal Movimento nelle ore centrali della giornata per iniziare a dare una prima risposta collettiva allo sgombero del presidio di San Giuliano avvenuto nella scorsa notte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sgombero del Presidio No Tav di San Giuliano

Sono arrivati con il buio e con l’arroganza che li contraddistingue. Come a Venaus, a Chiomonte, a San Didero. Come sempre. Ad attenderli, però, hanno trovato la tenacia e la determinazione di chi, con grande coraggio, ha resistito contro lo sgombero brutale e ingiustificato del presidio di San Giuliano (Susa).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Inizia il presidio permanente a San Giuliano

E’ iniziato ieri il presidio permanente con campeggio a San Giuliano. Ricordiamo che il presidio No Tav “Sole e Baleno” e i terreni sui quali è stato costruito, sono minacciati dalla violenza distruttrice di TELT.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Ciao Alberto, a sarà dura!

Nella tarda serata di ieri, giovedì 3 ottobre, ci ha lasciati Alberto Perino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sgombero in corso del presidio di via Curtatone a difesa del bosco di Gallarate

Gallarate (VA): sgombero del presidio di via Curtatone in corso dalle 4 di questa mattina

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

3.1 Radura || Turismo Feroce

Benvenuti e benvenute alla prima puntata della terza stagione di Radura, il podcast che racconta i conflitti sociali nell’hinterland italiano.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Presidio No Tav di San Giuliano: mobilitiamoci per resistere insieme all’esproprio!

E’ la fine di ottobre del 2012: una lunga fila di persone occupa il terreno dove oggi sorge il Presidio No Tav di San Giuliano. Il clima freddo e pungente della Valsusa non ferma migliaia di attivisti e attiviste accorsi per prendere parte alla quarta edizione della campagna “Compra un posto in prima fila”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Lotta alla speculazione energetica in Sardegna: aggiornamenti da Oristano e Selargius

La lotta alla speculazione energetica in Sardegna prosegue, comitati e presidi si oppongono alla realizzazione del mega progetto energetico Tyrrhenian Link

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Comunicato stampa: dalla Venezia Verde alla Laguna di Venezia dal 2 all’8 settembre

Il 2 settembre, su iniziativa del collettivo Bassines Non Merci e nell’ambito della stagione 7 di Soulèvements de La Terre, una delegazione partirà per una grande traversata dalla Venezia verde del Marais Poitevin a Vicenza, dove dal 5 all’8 settembre si svolgerà il Venice Climate Camp.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

2/5 settembre 2024: programma campeggio di Ecologia Politica Network

Manca ormai pochissimo al campeggio di Ecologia Politica Network

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – In dialogo con Louisa Yousfi

Il termine “Barbari” viene utilizzato da Louisa Yousfi nel suo libro “Rester barbares” allo scopo di mettere in luce una trappola: da una parte il paradigma del razzismo proclamato, quello dell’estrema destra che definisce barbari i soggetti razzializzati e dall’altro lato il razzismo integrazionista, quello per cui occorre essere dei “buoni selvaggi”educati per essere all’altezza dei bianchi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Traversata delle lotte per l’acqua

“In questo lungo viaggio verso un mondo giusto, dove la vita sia assicurata alle nostre generazioni future, i sentieri che noi, compañeras e compañeros, abbiamo costruito con dolore e rabbia si stanno pian piano unendo, fino a formare un bellissimo tessuto che ricopre di colore e dignità il mondo intero.”