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Perquisizioni contro il Movimento No Tav

Alcune delle perquisizioni, che nella maggior parte dei casi hanno avuto esito negativo e che comunque non hanno portato ad altro se non al ritrovamento di attrezzature agricole o di pesca ed altri oggetti di poca rilevanza, sono state condotte direttamente dalla Questura di Torino, senza fare richiesta all’autorità giudiziaria, utilizzando la legislazione anti-terrorismo.

Se i quotidiani mainstream parlano di perquisizioni in risposta ad una notte di guerriglia, è importante sottolineare come in realtà, nella notte di ieri, si sia tenuto semplicemente un assedio determinato ma pacifico alle reti del cantiere-fortezza di Chiomonte, un’azione ormai consueta nella lotta No Tav.

Tra le perquisizioni da notare è quella ai danni di uno studente minorenne, che peraltro non era presente ai fatti di ieri notte e neanche a quelli della scorsa settimana, dato che si trovava fuori Torino per ferie. Lo studente in questione, a cui è stata messa a soqquadro la casa senza alcun risultato, è stato inoltre portato in questura e lì minacciato ed insultato da un funzionario della Digos.

Quest’ultimo episodio fa notare come nella pratica l’unico intento della questura, che ha agito senza avere la certezza di alcun risultato, utilizzando procedure speciali, fosse quello di intimidire più che di raccogliere prove per portare avanti le indagini.

Possiamo essere certi che se i vari politicanti e pennivendoli parlano di un tanto agognato (da chi oltre che da loro?…) intervento da parte delle forze dell’ordine, il movimento No Tav ha già stato rispedito al mittente il tentativo di intimidazione.

Ancora una volta, qui la paura non è di casa!

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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