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E’ tempo di lotta: vergognosa occupazione dei terreni a San Didero

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Aggiornamento delle 11 Dopo l’incursione delle forze d’occupazione questa notte a San Didero i No Tav in mattinata si sono riuniti a Borgone e Bruzolo per provare a raggiungere il presidio dove alcun* resistenti continuano a lottare sul tetto.

Lo schieramento di polizia è completamente sproporzionato. Una volta arrivati di fronte agli sbarramenti della celere alcuni sindaci dei paesi della valle hanno chiesto di poter sincerarsi delle condizioni dei resistenti sul tetto. La polizia ha poi iniziato a spintonare e caricare violentemente i No Tav che cercavano di raggiungere il presidio.

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Questa notte a San Didero sono arrivati più di 1000 agenti delle forze dell’ordine per occupare la zona interessata ai lavori per la costruzione del nuovo autoporto.

Le truppe d’occupazione, con la loro solita “discrezione”, si sono fatti largo tra i tanti manifestanti accorsi in difesa del territorio, lanciando lacrimogeni ad altezza uomo e, nonostante alcuni feriti tra i No Tav, i resistenti si sono poi recati verso il Presidio ex- Autoporto per trovare riparo e ricompattarsi nella lotta.

Senza nessuna vergogna, con l’Italia che urla alle terapie intensive e un Governo che non si preoccupa della salute e della tutela dei suoi cittadini, ormai anche in grave crisi economica e sociale, lo Stato sostiene Telt nell’avanzamento di quest’opera scellerata ed ecocida.

Una manciata di operai, difesi dalle forze di Polizia in tenuta antisommossa, infatti, sono lentamente avanzati nei lavori di distruzione di un nuovo pezzo del territorio Valsusino.

Ma in questa notte, in cui le ruspe provano ad avanzare contro la primavera, il Movimento No Tav continua a resistere mentre si avvicinano le prime luci dell’alba.

A sarà dura!
Avanti No Tav!

 

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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