InfoAut

Canada: manifestazioni e scontri in difesa della terra


In pochi lo sanno ma a New Brunswick,in Canada, da circa una settimana, è in atto una forma di protesta per contestare i metodi di esplorazione delle risorse di gas nella regione. Il metodo di estrazione del gas utilizzato, infatti, immette migliaia di litri di sostanze chimiche nelle acque sotterranee inquinandole e provocando danni all’ambiente e alla salute delle persone. E per gli attivisti della Elsipogtog First Nation, per gli aborigeni canadesi e per il resto della popolazione, il progetto di trivellare e continuare a fare test sismici per varare la futura costruzione di impianti rappresenta un atto di violazione e di invasione della loro terra.

Le violenze sono cominciate quando un’ordinanza del tribunale ingiungeva ai protestanti di rimuovere il blocco dei manifestanti sulla Highway 11, tra Rexton e Sainte-Anne-de-Kent. Secondo alcune testimonianze, i poliziotti sono arrivati con le armi spianate provocando le persone e spingendole a difendersi. Ci sono stati spari e non sono stati risparmiati atti di forza brutali. «È avvenuto tutto in maniera molto selvaggia, sono arrivati e ci hanno sbattuti tutti a terra. Anche mia madre, che ha 67 anni, è stata violentemente messa giù. Si sono messi a sparare, non ho visto chi è stato e da dove lo faceva, a quel punto non guardavo più perché ero con la faccia a terra», ha raccontato Melina Augustine, una manifestante che ieri è stata arrestata insieme ad altre quaranta persone. Tra loro, anche il capo della Elsipogtog, Aaron Sock, che, secondo alcuni testimoni, è stato percosso e malmenato.

«È una situazione molto delicata», ha dichiarato Susan Levi-Peters, ex leader di Elsipogtog e mediatrice tra i protestanti e la RCMP (la polizia canadese). «È un duro confronto tra il popolo e la RCMP. In questo momento i guerrieri, gli attivisti, sono al centro, circondati dalla RCMP ma la RCMP è circondata dalla gente che vuole difendere gli attivisti. Tutto si è aggravato quando sono state diffuse le foto dell’arresto di Sock, che era stato chiaramente picchiato».

La RCMP si è difesa con un comunicato stampa, dichiarando necessario il loro intervento in seguito a minacce e azioni intimidatorie nei confronti dei dipendenti della SWN Resources Canada, la società che sta effettuando l’esplorazione nella zona. Le forme di protesta (iniziate più di un anno fa), in ogni caso, continueranno per impedire la messa in atto di un progetto che provocherebbe danni ambientali permanenti.

di Giorgia Pietropaoli – da Popoff

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

canada

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I tribunali danno il via libera al progetto dell’A69, ma la lotta si sta organizzando

Francia: è stato lanciato un appello a concentrarsi davanti alle prefetture questo mercoledì, in vista di giorni di mobilitazione a luglio contro il cantiere della A69.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

“In Val Susa la repressione non ci ha vinto”, intervista a Nicoletta Dosio

Nicoletta Dosio la storica attivista del movimento No Tav sta terminando un anno di detenzione domiciliare per la sua lotta contro la linea ad alta velocità Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (II PARTE)

I primi due cantieri stanno cominciando a mostrare le loro conseguenze disastrose sul nostro territorio, un terzo sta per essere installato e sarà potenzialmente il più impattante su tutto l’eco-sistema (ambientale, economico e sociale) valsusino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Zone di sacrificio e territori in lotta: intervista a Paola Imperatore (I PARTE)

A pochi giorni dalla manifestazione del 10 maggio, che ha portato migliaia di valsusini nuovamente in marcia contro il deposito di smarino spostato da Salbertrand alla piana di Susa, ci teniamo a pubblicare in due puntate questa intervista alla ricercatrice Paola Imperatore. da notav.info Abbiamo invitato Paola all’assemblea che si è tenuta mercoledì 7 maggio […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

In migliaia in marcia per salvare la piana di Susa

Ripubblichiamo di seguito il comunicato uscito in occasione della marcia popolare No Tav tenutasi ieri, 10 maggio, a tutela della piana di Susa.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La Tuscia dice no al deposito unico di scorie nucleari: domenica 11 marcia di protesta

Domenica 11 maggio a Corchiano- Viterbo la Tuscia manifesta nuovamente per dire No all’ipotesi del deposito nazionale unico dei rifiuti radioattivi di tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Non chiamiamola emergenza!

Le notizie e le immagini che si susseguono in queste ore, ci parlano di una valle alpina che non ha bisogno di grandi opere e nocività ma di interventi strutturali che possano salvaguardare e mettere in sicurezza un territorio.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

10 maggio 2025 – Susa: MARCIA POPOLARE: difendiamo la Piana di Susa! No al deposito di smarino e alla chiusura della stazione!

VOGLIONO SEPPELLIRE PRIMA SUSA E POI TUTTA LA VALLE. BLOCCHIAMO SUBITO LA DISCARICA DELLO SMARINO!

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No al rigassificatore di Ravenna. E occorre organizzarsi per fermare il modello di sviluppo energivoro e devastante

Intervento della «Rete Nazionale Lavoro Sicuro» e dell’«Associazione Esposti Amianto» alla vigilia della manifestazione nazionale da La Bottega del Barbieri RIDURRE L’IMPRONTA CARBONICA.AUMENTARE L’IMPRONTA DI CLASSE Abbiamo a suo tempo presentato osservazioni al “commissario” delegato alla gestione dell’insediamento del rigassificatore di Ravenna: come tutti i soggetti che hanno manifestato la loro opposizione, non abbiamo ricevuto […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La linea del fuoco/1

Da più di quattro mesi il Canada brucia, ininterrottamente.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’avidità capitalistica favorisce l’aumento degli incendi selvaggi negli Stati Uniti nordorientali

Il 6 giugno, gli abitanti del centro di New York si sono svegliati con un fenomeno senza precedenti: il cielo era colorato di arancione e l’aria era densa di odore di legna bruciata.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’imperialismo ecologico e l’industria mineraria canadese

Il Canada ospita attualmente il 75% delle compagnie minerarie del mondo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I nativi Wet’suwet’en sfrattano la Coastal Gaslink Dal Sito Di Perforazione e ristabiliscono il Coyote Camp

Report sulla rioccupazione del sito di perforazione e dell’area nota come Coyote Camp e sullo sfratto dei lavoratori della Coastal Gaslink sul territorio di Wet’suwet’en (popolo nativo delle aree interne del nord-ovest della cosidetta Columbia Britannica, NDT). I difensori e i sostenitori della terra di Gidimt’en hanno ancora una volta sfrattato i lavoratori della Coastal […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

50° e un’intera città in fiamme in Canada: una tragedia annunciata?

L’emergenza climatica globale bussa alla porta con temperature estreme raggiunte negli ultimi giorni nell’ovest del Canada e degli Stati Uniti. A Portland e Seattle sono state registrate temperature ben al di sopra dei 40 gradi, mentre in Canada i 49,6 gradi registrati a Lytton hanno battuto il record nazionale di temperatura massima, causando 486 vittime […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I popoli indigeni del Canada sono in rivolta

Continuano le occupazioni e i blocchi ferroviari in tutto il Canada. La battaglia dei popoli indigeni contro il gasdotto Costal Gas Link continua senza interruzione, mentre le destre, l’industria e il governo alzano il livello dello scontro. Quasi due dozzine di persone sono state arrestate nella provincia della Columbia Britannica dopo aver rifiutato di lasciare […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ferrovie canadesi bloccate contro la costruzione di un gasdotto nei territori indigeni

Ormai da un paio di giorni vanno in scena in tutto il Canada blocchi ferroviari contro la costruzione di un nuovo gasdotto, il Costal GasLink Pipeline Project, all’interno dei territori indigeni del Wet’Suwet’en. Il Wet’Suwet’en è una nazione a predominanza indigena che si trova nella Columbia Britannica, nel nord ovest del Canada. Gli abitanti del […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vermont, occupare un albero contro il fracking

Il fracking, tecnica di fratturazione idraulica che prevede la trivellazione orizzontale dei terreni attraverso l’impiego di tonnellate di litri d’acqua, mischiate a sabbia e additivi chimici che, ad altissima pressione, vengono iniettate nel sottosuolo per provocare crepe nella roccia per permettere l’estrazione di gas di scisto, è causa di deforestazione, inquinamento delle falde acquifere e […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Canada. 75’000 in piazza contro tagli e austerità

È una scommessa vinta quella del corteo di ieri contro tagli e austerità imposte dal governo Couillard. A Montréal, 75’000 persone sono scese in piazza in una delle più grandi manifestazioni in Canada dal 2012. I manifestanti si prendono anche la loro rivincita sul famigerato regolamento municipale P6 che obbliga a concordare con la polizia […]