InfoAut
Immagine di copertina per il post

A Trieste si respira aria di lotta sociale

||||

A partire dai fatti accaduti a Trieste e dalle mobilitazioni che si sono date negli ultimi giorni, è importante cercare di allargare il discorso per provare a guardare le cose in un insieme più ampio.

Dopo due anni di crisi sanitaria che ha condizionato la vita di tutte e tutti, mettendo all’angolo le fasce più deboli della popolazione, l’applicazione del Green Pass nei luoghi di lavoro è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso stracolmo di sfruttamento e imposizioni governative. Tutto ciò, ça va sans dire, a ricaduta diretta sulle spalle delle famiglie e di tutte le persone che vivono i territori.

È necessario, quindi, riconoscere le problematiche concrete che stanno già incidendo sul nostro vivere quotidiano e che porteranno a un importante impoverimento sociale, che come diretta conseguenza, creerà nuova povertà, relegando chi già era notevolmente emarginato ai “margini dei margini” di questo sistema.

L’aumento drastico di quelle che sono le spese che ogni giorno ci troviamo a dovere affrontare, come luce, gas e carburanti, in una stagione che ci vede costretti a consumare di più, si uniscono a condizioni di lavoro indecenti a cui, dal 15 ottobre, si è aggiunta anche l’applicazione del Green Pass, costringendo quindi un’importante numero di lavoratori e lavoratrici a pagare per andare a lavorare. Una dissociazione cognitiva non sarebbe riuscita a costruire ragionamento più contraddittorio.

Questa situazione pericolosa si incastra in un contesto politico che è, invece, determinato a tirare dritto per la sua strada, necessariamente legata a doppio filo ai grandi flussi economici che si muoveranno attraverso il PNRR. Siamo abbastanza sicuri che, conseguentemente, l’attuale governo non mancherà di far confluire tali fondi a grandi opere inutili e mortifere per il presente e il futuro di tutte e tutti, sottoscrivendo, così, una condanna certa per le generazioni più giovani. Ancora una volta i cittadini e le cittadine si troveranno a pagare i costi di questa pandemia che, il Governo Conte prima e quello Draghi poi, hanno fatto ricadere su tutta la popolazione in maniera indiscriminata, portando avanti politiche restrittive nei confronti di quelli pensiamo essere diritti fondamentali e primari per tutti e tutte noi, in primo luogo la salute.

In Valsusa viviamo da trent’anni lo sperpero dei fondi ai servizi che realmente modificano (in meglio o in peggio) la qualità del vivere quotidiano: dalla scuola, ai trasporti urbani, alla sanità, tutti devastati dagli ingenti tagli fatti proprio negli ultimi trent’anni.

Per questo, non abbiamo dubbi nel dire, che delle piazze di Trieste, ci ha colpito il carattere popolare delle iniziative e la varietà di soggettività che si sono ritrovate a condividere quelle strade in un contesto di rivendicazione di un diritto necessario, come quello al lavoro, visto che la vita che ci viene offerta è ormai impiccata alla corda delle ingenti spese quotidiane. Un crogiolo variegato che, in barba ad apparati precostituiti e istituzioni dai lunghi tentacoli, ha saputo esprimersi e darsi dei linguaggi che hanno colto nel segno, inserendosi in un percorso di lotta sociale che, prima o poi, era chiaro sarebbe esploso.

Quella piazza, forse più di altre, fa paura ai nostri cari politici per tutto quello che porta con sé e proprio per dare prova di forza e dimostrare che uno dei suoi obiettivi primari sia quello di lavorare indisturbato, sono state messe in atto le forme di repressione del dissenso che ben conosciamo qui in Valsusa: il presidio davanti al porto di Trieste è stato sgomberato con violenza dalle forze dell’ordine in tenuta antisommossa che hanno utilizzato manganelli, idranti e lacrimogeni.

Il malcontento diffuso su più fronti apre a delle possibilità di riconquista di quegli spazi di libertà necessari per chiamare davvero “vita” quello che facciamo tutti i giorni.

La lotta del Movimento No Tav, che da trent’anni va avanti con determinazione, ci aiuta a comprendere in maniera profonda che, molto spesso, l’unica via per realizzare un mondo libero dagli sfruttamenti sia quella di resistere tutte e tutti insieme. Presidiare le piazze, percorrere i sentieri delle montagne, essere là dove quegli spazi ci vengono quotidianamente rubati è la ricetta giusta per costruire insieme un percorso che sia capace di unire tutte quelle istanze che guardano alla cura della terra e del futuro, al diritto alla salute e alla formazione e per una vita e un lavoro a condizioni dignitose. Convogliare le forze per dare battaglia ad un sistema che giorno dopo giorno procede nella ristrutturazione di un modello di vita che vorrebbe il maggior numero delle persone schiave e silenti perché brutalmente impoverite. E’ tempo dunque di alzare la testa e di andare avanti perché in gioco ci sono il futuro e la vita di tutte e tutti.

Da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

GREEN PASSno tavtrieste

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Campeggio studentesco No Tav: giorni di lotta, formazione e resistenza in Val di Susa

Si è concluso sabato al presidio di Venaus il campeggio studentesco che, per diversi giorni, ha visto la partecipazione di decine di studenti e studentesse provenienti da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bolivia: I popoli indigeni paralizzano nei propri territori il progetto governativo di coltivazione della palma da olio

Il progetto governativo per coltivare la palma da olio o africana (Elaeis guineensis) è rimasto sospeso in certi territori dell’Amazzonia boliviana.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

E’ iniziato il campeggio studentesco al presidio di Venaus

Prende avvio il campeggio studentesco No Tav nello storico presidio di Venaus. Questa mattina si è tenuta l’assemblea contro la guerra, il riarmo e contro il genocidio in Palestina, occasione per discutere a partire dalle scuole itinerari di attivazione contro la guerra e per mobilitarsi sui territori in vista del corteo nazionale dell’8 novembre a Roma, lanciato questo luglio durante il Festival Alta Felicità.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La truffa del Ponte continua

Alla vigilia della trasmissione del dossier alla Corte dei Conti, annunciata da Salvini come tappa decisiva dopo l’approvazione del CIPESS, denunciamo ancora una volta l’enorme operazione di propaganda e saccheggio che si nasconde dietro la parola “ponte”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le grandi opere, ovvero i giocattoli di Salvini

Non lo chiamavano “Trinità” ma “bimbominkia” e anche “cialtrone” e “incapace”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Stati Uniti: ambiente e terre pubbliche sotto attacco

La tavolata della ventina di rappresentanti delle Big Oil (le grandi aziende energetiche statunitensi), svoltasi presso la tenuta trumpiana in Florida nell’aprile del 2024, è ormai passata all’incasso

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Messina: in 10mila al corteo No Ponte

Sapevamo che sarebbe stato un corteo imponente. Non immaginavamo tanto.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV tra milioni, polizia e teatrini: la farsa continua in Prefettura

Mentre si cerca di presentare una Valle pacificata, l’apparato politico-industriale a sostegno dell’opera Tav Torino-Lione si riorganizza attraverso l’ennesimo incontro in Prefettura, volto a rafforzare il controllo poliziesco del territorio e a ottenere nuovi finanziamenti pubblici.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Al via il campeggio No Pizzone II

Il coordinamento No Pizzone II organizza l’11 e 12 agosto 2025 a Rocchetta al Volturno (IS) due giornate di confronto, escursioni e proposte collettive contro la speculazione energetica e la marginalizzazione dei territori. Il programma definitivo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sul tentativo di discredito del Movimento No Tav in seguito alla marcia del 26 luglio: la parola al Comitato di Susa

Si é appena conclusa la 9a edizione del Festival Alta Felicità.

Un’edizione ricchissima, giovane (nel corpo e nello spirito), colorata, consapevole, affamata di verità, coinvolgente, inclusiva.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Movimento No Tav era, è e sarà sempre al fianco della resistenza palestinese: sosteniamo la Global Sumud Flotilla!

Se Israele deciderà di fermare con la forza la Global Sumud Flottilla, impedendo ancora una volta l’arrivo di aiuti umanitari e provando a spegnere un atto di resistenza collettiva, noi non resteremo a guardare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione a Ronchi dei Legionari – Leonardo fabbrica di morte

Al fianco del popolo palestinese, contro la tendenza globale alla guerra

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra: come organizzarci nelle scuole?

Nei contesti che attraversiamo occorre ripartire dalla concretezza del rifiuto per sabotare e opporsi realmente alla ristrutturazione, definendo con l’esperienza pratiche di conflitto riproducibili per bloccare sul nascere la guerra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra”, assemblea dei movimenti: lanciata per l’8 novembre una manifestazione nazionale a Roma

E’ iniziata con le parole di Nicoletta Dosio, storica attivista della Val di Susa, l’assemblea nazionale “Guerra alla Guerra”, svoltasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità al presidio di Venaus, Torino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: diecimila in marcia in Valle di Susa. Azioni dirette contro i cantieri dell’alta velocità

Diecimila No Tav hanno marciato sabato 26 luglio 2025, in Valle di Susa, contro l’Alta velocità Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

San Didero: nella notte a fuoco il presidio dopo la grande giornata di lotta No Tav

Le fiamme hanno distrutto completamente la struttura del presidio che da anni rappresenta un punto di riferimento della resistenza No Tav