InfoAut
Immagine di copertina per il post

Usa e Israele alle grandi manovre, obiettivo Teheran

di Antonio Mazzeo (antoniomazzeoblog.blogspot.com)


Saranno le esercitazioni più imponenti della storia dell’alleanza militare tra Stati Uniti d’America ed Israele e vedranno schierati decine di batterie missilistiche, cacciabombardieri, tank, sistemi radar, unità navali e migliaia di soldati provenienti dai reparti d’élite dei due paesi. Da fine gennaio in poi, ogni giorno potrebbe essere quello buono per l’avvio di Austere Challenge 12, il war game che rischia d’inasprire ulteriormente le tensioni politiche nella regione mediorientale. L’annuncio arriva una decina di giorni dopo le grandi manovre navali iraniane nello Stretto di Hormuz, conclusesi con il lancio sperimentale di tre missili a breve e medio raggio; Washington e Tel Aviv negano però, con non poca ambiguità, che l’esercitazione congiunta sia indirizzata contro Teheran. “Lo scenario comprenderà aventi simulati e addestramenti nel campo e non è una risposta ad alcuna situazione odierna”, ha spiegato un portavoce militare israeliano all’agenzia France Press. “Il comando delle forze armate USA in Europa, Eucom, e le forze armate israeliane conducono periodicamente esercitazioni in Israele, nel quadro di una lunga e stabile partnership strategica, finalizzate a migliorare i loro sistemi difensivi”.

Nel corso di Austere Challenge 12 sarà testato il funzionamento di “sistemi multipli di difesa aerea contro l’arrivo di missili e razzi” e, secondo il Jerusalem Post

(che ha citato il generale USA Frank Gorenc, comandante del Third Air Force), più che di un’esercitazione si tratterà di un vero e proprio “dislocamento” di reparti e unità navali statunitensi in Israele. “Mentre le truppe USA stazioneranno nel paese per un tempo non specificato, personale militare israeliano sarà distaccato in Germania presso il Comando delle forze armate USA in Europa”, aggiunge il quotidiano.

Nel 2009 fu tenuta in Israele un’altra importante esercitazione (Jupiter Cobra 10) che aveva visto la partecipazione, tra gli altri, del 5th Battalion, 7th Air Defense Artillery dell’US Army con base a Kaiserslautern, unità di pronto intervento specializzata nella difesa aerea e missilistica in ambito NATO ed extra-NATO. Fu simulato un attacco missilistico nucleare iraniano combinato al lancio di missili a corto raggio dal territorio siriano e libanese e i reparti specializzati statunitensi ed israeliani riuscirono ad abbattere in volo un vettore balistico.

Tel Aviv è impegnata da diverso tempo nello sviluppo e nell’implementazione di un articolato “scudo” anti-missile e anti-aereo con il supporto USA. Elemento chiave dell’alleanza strategico-industriale è il sistema Arrow che dovrebbe intercettare e distruggere i missili balistici “nella stratosfera e lontano da Israele”, come spiegano i manager della holding industriale Boeing, prime contractor del programma. L’Arrow nasce a partire del 2002 dalla ricerca congiunta dell’agenzia missilistica militare USA e del ministero della difesa israeliano. Il sistema d’arma è composto da un centro di comando e di lancio, da un radar di controllo e dal missile-intercettore che distrugge i target con una testata a frammentazione. Assemblato in Israele dall’industria aerospaziale IAI (Israel Aerospace Industries), l’Arrow è stato sperimentato “con successo” la prima volta nel 2007 e successivamente nell’aprile 2009 e nel febbraio 2011. In quest’ultima occasione, il vettore avrebbe individuato, intercettato e distrutto un missile lanciato da una piattaforma off shore della US Navy, nella costa californiana. Attualmente, Boeing e IAI stanno sviluppando un intercettore tecnologicamente più sofisticato e di gittata maggiore, l’Arrow 3. Al programma partecipano pure altre aziende USA: General Dynamics, L3 Ordinance, GW Lisk e Honeywell.

A partire della primavera del 2011, le forze armate israeliane hanno pure dispiegato l’Iron Dome, un sistema d’arma mobile per la “difesa contro i razzi d’artiglieria a corto raggio” di infrastrutture militari e piccole città. L’Iron Dome sarebbe in grado di “rispondere a molteplici minacce simultaneamente e in tutte le condizioni meteo”, intercettando fino a 70 km di distanza vettori di media velocità e proiettili di artiglieria da 155 e 180 mm. Il sistema si basa su tre distinte componenti: un radar per il rilevamento e l’inseguimento del target; il centro di controllo e gestione del campo di battaglia; le unità di fuoco mobili dotate di missili intercettori “Tamir”, con sensori elettro-ottici e dal costo record di 50.000 dollari l’uno. “Si utilizza un unico intercettore con una speciale testata che distrugge in aria ogni obiettivo in pochi secondi, in aree neutrali, in modo da ridurre i danni collaterali in zone protette”, spiegano i militari israeliani.

Ad oggi, sarebbero già operative tre postazioni Iron Dome: due vicine alla Striscia di Gaza, nei pressi delle città di Ashkelon e Be’erSheva; la terza nella città meridionale di Ashdod. L’aeronautica militare israeliana ha però annunciato di voler installare una quarta batteria nei primi mesi del 2012, mentre entro la fine dell’anno potrebbero essere consegnati altri tre sistemi anti-missile. Crisi economica permettendo, si punterebbe ad installare non meno di una dozzina di postazioni ai confini settentrionali e meridionali del paese. L’Iron Dome è interamente prodotto da industrie nazionali: prime contractor la Rafael Advanced Defense Systems Ltd., mentre radar e componenti elettroniche sono appannaggio di Elta Systems, l’azienda che ha fornito alla Guardia di finanza i famigerati radar anti-migranti in via d’installazione nelle coste di Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. 

Altro segmento strategico per lo “scudo” israeliano è il radar di produzione statunitense “X-Band”, entrato in funzione recentemente nella base aerea di Nevatim, nel deserto del Negev. Il sistema, installato e gestito da un centinaio di militari USA, consente di “raddoppiare o anche triplicare il raggio di azione con cui Israele può individuare, inseguire e infine intercettare i missili iraniani, sino ad una distanza di 2.900 miglia”. Grazie al supporto operativo e finanziario del Genio dell’esercito USA, Nevatim si è trasformata nella più grande e moderna base militare israeliana: nel 2010 sono stati spesi più di 50 milioni di dollari per realizzare il quartier generale delle forze aeree più una serie di hangar protetti per i cacciabombardieri. Il Genio militare statunitense ha inoltre stanziato 40 milioni di dollari per contribuire ai lavori di ammodernamento e ampliamento del porto di Haifa e 20 milioni per installare impianti elettronici e di guida elicotteri nella base aerea di Ramon.

Washington sta infine contribuendo alla costruzione di diversi hangar nella base aerea di Palmachim (nei pressi di Rishon LeZion e Yavne), già utilizzata per i lanci dei missili Arrow e destinata ad ospitare alcuni dei più grandi velivoli senza pilota UAV esistenti al mondo, gli Eitan (14 metri di lunghezza, 26 di larghezza, 5,5 tonnellate di peso). Noti anche con il nome di Heron TP, i velivoli possono volare ininterrottamente per oltre 36 ore a medie altitudini, con un raggio operativo superiore ai 4.000 km. Prodotti dalle industrie aerospaziali IAI, gli Eitan sono in grado di trasportare apparecchiature elettroniche per un ampio spettro di missioni operative e d’intelligence (sensori elettro-ottici, antenne radar per la sorveglianza terrestre, visori laser, relè radio, ecc.). I primi UAV sono divenuti operativi ne dicembre 2010 nella base aerea di Tel Nof.

 

Un’intervista di radio blackout con Antonio Mazzeo sull’argomento dell’articolo:

{mp3remote}http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/01/mazzeo.mp3{/mp3remote}

Diretta con Andrea Fumagalli sulle ricette del governo Monti. In particolare abbiamo affrontato il tema delle liberalizzazioni, parola che sotto la veste presentabile e accattivante dell’attacco ai privilegi corporativi di alcune categorie professionali nasconde un corpo organico di attacchi a quel poco di pubblico che rimane, a livello di beni (l’acqua, le energie) come di servizi (poste e trasporti su tutti), in una scia lunga e ormai datata di finanziarizzazione di ogni ambito sociale, che viene sottratto così alla logica della pubblica utilità per essere proiettato sul terreno della valorizzazione finanziaria. Ricette che si pongono in sostanziale continuità con un processo iniziato in Italia nei primi anni novanta, nel segno di un’ideologia liberista e conservatrice che a questo punto della storia ha già mostrato i suoi limiti oltre alla portata dei disastri sociali che innesca. 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

guerrairanisraeleUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turisti della guerra a Sarajevo: aperta un’inchiesta, almeno 5 gli italiani coinvolti

Si radunavano a Trieste e da lì partivano per sparare “per divertimento” ai civili insieme ai militari dell’esercito serbo-bosniaco che assediavano la città di Sarajevo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il grande reggimento cinese dell’esercito globale dei gig-workers

200 milioni di precari tra industria e servizi, ma soprattutto giovani che rifiutano il mito del lavoro

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: la destra bolsonarista dietro la strage nelle favelas, Lula in difficoltà

Il 28 ottobre scorso circa 140 persone, di cui 4 agenti, sono state uccise e un centinaio sono state arrestate nel corso di un assalto condotto da 2500 membri della Polizia Civile e della Polizia Militare brasiliane

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bolivia: La ex presidente golpista Jeanine Áñez è liberata per ordine del TSJ

Durante il suo governo di fatto, la Áñez ha emanato il decreto supremo 4.078, che esentò dalle responsabilità i militari e i poliziotti che attuarono i massacri di Senkata e Sacaba, nei quali furono assassinate 36 persone.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Youtube ha cancellato silenziosamente oltre 700 video che documentano le violazioni dei diritti umani da parte di Israele

Il gigante della tecnologia ha cancellato i canali YouTube di tre importanti gruppi palestinesi per i diritti umani, una capitolazione alle sanzioni di Trump.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: logoramento militare sul fronte orientale, esodo di giovani sul fronte interno

La situazione sul campo in Ucraina è sempre più difficile per le truppe di Kiev.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Segretario di tutte le guerre

a visione che Hegseth porta dentro l’amministrazione Trump è quella di un’America che può tornare «grande» solo riconoscendo la guerra come sua condizione naturale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NYC: la vittoria di Mamdani

La vittoria del candidato sindaco democratico Mamdani è stata in prima pagina su tutti i giornali nostrani sia ieri che oggi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: occupata l’Aula Nugnes del Consiglio Comunale, “Rispettate la mozione contro la collaborazione con Israele”

Nel corso del pomeriggio di venerdì 31 ottobre è stata occupata dalla rete Napoli con la Palestina l’aula Nugnes del consiglio comunale di Napoli.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: continuano gli attacchi israeliani nonostante la tregua del novembre 2024. Due persone uccise

Ancora bombardamenti israeliani nel sud del Libano, nonostante l’accordo di tregua concordato nel novembre 2024.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nuovo DDL nucleare: via libera all’energia dell’atomo in Italia. Alcune considerazioni per prepararsi al contrattacco

Pubblichiamo il primo di una serie di contributi sul tema del nucleare. Questo testo è stato realizzato dal collettivo Ecologia Politica di Torino che prende parte al progetto Confluenza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Udine: i/le giovani scendono due volte in campo contro Israele

Più di 15.000 a Udine solidali con la Palestina: considerazioni sul corteo del 14 ottobre.