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Scontri e arresti nei sobborghi di Città del Capo

La protesta è scattata quando alcuni ufficiali giudiziari si sono presentati sul posto per rimuovere una cinquantina di baracche ritenute abusive ma che costituiscono l’unica forma di abitazione per la maggior parte dei residenti di Wallacedene: a quel punto la rabbia si è accesa per la mancanza di abitazioni, servizi e condizioni igieniche minime che il sobborgo lamenta da tempo e a cui il governo continua a promettere di voler rimediare senza però aver avviato alcun progetto concreto.

Quando gli abitanti si sono rifiutati di abbandonare le abitazioni è intervenuta la polizia che ha intimato ai manifestanti di disperdersi; di fronte al loro diniego gli agenti hanno attaccato la protesta con lacrimogeni e proiettili di gomma, scatenando la reazione di Wallacedene dove per le strade sono state erette barricate e la popolazione ha risposto con lanci di pietre. Cinque persone sono state arrestate negli scontri.

Solo pochi giorni fa il villaggio era stato teatro di altre proteste contro le condizioni di vita cui sono sottoposti gli abitanti nell’indifferenza del governo; ieri i manifestanti hanno promesso che se non otterranno risposte concrete sono pronti a proseguire la propria battaglia e a marciare fin sotto il Parlamento per farsi ascoltare.

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