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San Paolo, manifestazione contro il caro-trasporti brutalmente repressa. Il movimento rilancia

Si trattava della seconda manifestazione a San Paolo in pochi mesi contro il rincaro delle tariffe dei trasporti pubblici, all’interno di un percorso di lotta pluriennale che ha saputo far congiungere ampie fasce sociali superando il corporativismo categoriale. Una lotta ricompositiva all’interno delle principali aree metropolitane, e per questo mal digerita dalle élites.

In un contesto di generale fermento in diverse città per i recenti adeguamenti delle tariffe dei trasporti, San Paolo è decisamente una delle situazioni più calde a seguito degli aumenti instaurati proprio a cavallo tra il nuovo e il vecchio anno solare, e ufficializzati nello scorso fine settimana.
La manifestazione di oggi era perciò molto sentita non solo dal movimento, ma anche dalle controparti che, a partire da polizia e prefetto, non si sono fatte scrupolo nemmeno in passato di reprimere le istanze portate avanti da migliaia di persone.
Se la prima manifestazione era terminata con forti cariche e arresti arbitrari, questa volta la polizia é intervenuta addirittura durante il concentramento, disperdendolo con un fittissimo lancio di bombe stordenti che hanno scomposto gli spezzoni che si andavano formando e, successivamente, rastrellando la folla disorientata per fare dei fermi. Ne è seguita una resistenza articolata che ha cercato di difendersi dalle sortite della polizia e di ricompattarsi, invano, nel punto in cui era stato chiamato il concentramento.  

 

E’ stato un abuso della forza poliziesca che ha ricordato quello dei rastrellamenti durante gli sgomberi coatti nei quartieri poveri delle fasi immediatamente precedenti ai Mondiali di Calcio;
Una prova muscolare a chiara connotazione intimidatoria contro la quale il movimento paulista ha saputo subito rilanciare con un’ altra manifestazione per questo giovedì alle ore 17 locali.

Una occasione di rilancio dunque a meno di quarantotto ore, per la lotta contro il caro-trasporti che sta divenendo intrinsecamente lotta per la conquista della libertà d’espressione e dei diritti fondamentali negati all’interno del paese carioca.

 

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