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Pkk: Deve esserci unità contro l’ondata di fascismo

In questo processo si è rivelato che l’esercito turco non ha le competenze per combattere ISIS faccia a faccia. In effetti la stessa cosa si è vista anche a Şırnak e Nusaybin. Sono entrati nelle città quando le forze di Şırnak e Nusaybin si sono ritirate dalla città. A Cizre e Sur, quando i combattenti hanno finito le munizioni e i razzi da usare contro i veicoli blindati, allora è entrato l’esercito. Così questo processo ha mostrato quanta forza ha questo esercito. Ma con la guerra, non tutto arriva al mondo esterno. Per quanto abbiamo tentato di spiegare la situazione, la è stato pensato che fosse un mezzo di propaganda perché combattiamo l’esercito turco. Ma oggi, ad Aleppo, a Shehba, di nuovo intorno a Bab, il mondo intero ha visto la capacità bellica dello Stato turco. Ora gridano all’omicidio, chiedendo aiuto a tutti. Gli USA, il Regno Unito, la Russia, stanno chiedendo aiuto a tutti. La Russia, gli USA e la coalizione internazionale sono intervenuti, hanno condotto attacchi aerei a Bab per due mesi, hanno distrutto diverse aree, ma l’esercito turco non ha ancora perso nemmeno una casa. Questi Stati sono “abili” quando si tratta di mirare di civili in Turchia e del popolo curdo. Sanno solo abbattere le case della gente. In breve, è stato dimostrato quanto l’esercito turco, in quei luoghi, sia stato pesantemente sconfitto.

ERDOĞAN È MOLTO BRAVO NELLE INVERSIONI

In passato, Erdoğan probabilmente non era tanto consapevole di questa situazione. Era molto fiducioso. Continuava a dire, “Inshallah presto ci occuperemo di Bab. Poi affronteremo Manbij e Raqqa, continueremo verso le parti interne.” Ora dice, “Se Inshallah a Bab è fatta, non entreremo oltre.” Ha mostrato una delle sue famose inversioni a U anche qui. Erdoğan è molto bravo nelle inversioni a U. Non farà nemmeno capire che sta facendo inversione. Ora la direzione rispetto a Bab è completamente cambiata. Ci si domanda se, viste le sue grandi aspirazioni, perché non prende anche Bab e via discorrendo? Non è una questione di volontà, ma di possibilità, quella sulla presa di Bab, anche se la stanno vendendo come una scelta affermando: “Non penetreremo oltre”! In realtà è una conseguenza della loro debolezza. Ora si stanno nascondendo dietro alla Russia per salvarsi. Perché pensano che solo la Russia possa tirarli fuori da questo pasticcio. Diversamente, non in quei territori non hanno agibiltà.

Il loro unico punto è l’animosità contro i curdi, e, in questo contesto, l’unione tra Efrîn e Kobanê. Sono in questa “grande condizione”, ma hanno tanto timore. La paura è normale, ma non fino a questo punto. L’ostilità, va bene, ma esiste un limite. Questa gente appare disturbata. Per queste ragioni l’esercito turco si è sgretolato a Bab. Il loro arrivo a Bab ha sicuramente dato modo alla gente di conoscerlo per quello che è. Con buone probabilità, in futuro, non faranno tanto rumore.

LA CERTEZZA È CHE L’ESERCITO TURCO PUÒ ESSERE SCONFITTO A BAB
Certezza tenuta nascosta all’opinione pubblica turca. Che si definiscano di destra o di sinistra, tutti i media ora parlano dell’eroismo dei soldati turchi a Bab. Ovviamente allo stesso tempo nascondono le perdite dell’esercito. Per esempio solo nella zona di Jabel Aqil hanno avuto 85 morti. 50 di loro fanno parte delle bande che portano con sé, e 35 sono loro soldati. Ma hanno parlato anche di 16 perdite. Stanno nascondendo i loro morti, così il pubblico non protesterà. Sembra che su questo siano tutti d’accordo. Nessuno gli sta chiedendo cosa hanno fatto a Bab per 158 giorni, senza prendere nemmeno una casa. E continuano a dire: “I nostri carri armati hanno fatto questo, i nostri aerei hanno fatto quello, abbiamo ucciso tot componenti di ISIS” ogni giorno. Secondo il loro calcolo, non dovrebbe esserci più traccia di ISIS a Bab. Negli ultimi giorni invece, stanno dicendo: “Secondo le nostre fonti ISIS toglierà il suo quartier generale da Bab”. Invece dovrebbero dire che ISIS è già stato lì troppo a lungo, hanno resistito e li hanno logorati. Considerando il metodo usato, per ISIS è possibile farsi da parte, anche perché non ha una base importante a Bab, i suoi grandi quartier generali erano a Manbij. Dopo che sono stati sconfitti a Manbij, Bab poteva essere un bersaglio facile. Se non se ne fossero occupati, le FSD avrebbero preso quel posto in poche settimane. Ma non lo hanno fatto. Non sappiamo se ISIS si sia ritirato o meno. Ma quale che sia il risultato, la certezza è che l’esercito turco a Bab è stato sconfitto.

LO STATO TURCO HA FALLITO NELL’OTTENERE I RISULTATI CHE VOLEVA NEL KURDISTAN DEL SUD
Lo Stato dell’AKP aveva piani anche rispetto al Kurdistan del sud. Ma non hanno ancora avuto l’opportunità di metterli in pratica. Possiamo dire
che hanno fallito anche nel sud. Volevano combattere a Shengal e così creare conflitti all’interno delle forze curde. In particolare volevano trascinare nella guerra il KDP, ma non hanno ancora ottenuto niente. Volevano fare una mossa diplomatica in contemporanea e hanno vistato con un comitato ampio. Anche lì non sono riusciti a ottenere il risultato che volevano. Quindi è evidente che anche la loro politica rispetto al sud non sta ottenendo risultati. Stanno conducendo attacchi aerei sulle zone di difesa di Media. Con ogni attacco dicono di aver causato un gran numero di morti. Molto di recente l’esercito turco ha fatto una dichiarazione: “Nell’attacco che abbiamo condotto nelle zone di difesa di Media il 13-14 gennaio abbiamo ucciso 57 persone.” Non sappiamo come abbiano scritto questa storia. Aspettano per giorni per fare in modo che la gente ci creda, poi si siedono a un tavolo e scrivono questi pezzi di fiction come nuove storie. È vero che hanno attaccato, ma non abbiamo avuto perdite in quegli attacchi”.
Il quadro generale è che lo Stato turco o ha fallito nel realizzare i suoi piani o se ci sono riusciti, non hanno ottenuto risultati. Possiamo dire questo anche rispetto al sud. Puntavano a creare una guerra civile tra i movimenti politici curdi. Nonostante non sia del tutto chiaro, alla fine lo Stato turco ha fallito.

L’UNITÀ NAZIONALE È STRATEGICA PER IL PKK

Sembra che l’appello della co-leadership della KCK per l’unità nazionale abbia avuto un effetto esteso. Per quanto ne sappiamo si sono tenuti molti incontri a questo riguardo. C’è la possibilità che ci possano essere diversi sviluppi per l’unità nazionale. Ci sono sforzi seri a questo proposito. Oggi la Lotta di Liberazione Curda sta attraversando un processo molto importante.
L’opportunità per il popolo di curdo di ottenere la libertà è presente. Ma perché il popolo curdo viva liberamente in queste terre sacre come tutti i loro vicini, queste opportunità devono essere utilizzate correttamente e vanno create le associazioni politiche, diplomatiche, nazionali e militari che possono essere la base per la marcia verso la libertà. Noi come PKK consideriamo questa questione un tema strategico. Forse alcune forze interpreteranno i nostri appelli e i nostri sforzi in modo diverso. Non facciamo questi appelli perché abbiamo paura di qualcosa. Vediamo che come popolo abbiamo fatto grandi sforzi in tutte e quattro le parti, e abbiamo martiri. Ma oggi ci sono le opportunità necessarie per ottenere risultati. Dobbiamo avere l’unità per utilizzare queste opportunità. Il nemico sta costantemente lavorando contro questo. Tenete presente che l’AKP e Erdoğan hanno assunto l’ostilità contro i curdi come una loro strategia per mantenere il potere. Per quanto vogliano mascherare questo come anti-PKK, la verità non è questa.

LO STATO TURCO FA DI TUTTO PERCHÉ I CURDI NON ABBIANO UNO STATUS
Lo Stato turco fa tutto quello che può perché i curdi non ottengano i loro diritti e non abbiano uno status da nessuna parte. Tutti i mezzi della Repubblica di Turchia sono stati usati perché i curdi non ottenessero uno status nel Rojava. Vanno ovunque in modo che la richiesta dei curdi di avere uno status non venga accettata. Vogliono che i curdi siano senza identità in Siria. È a questo che servono tutti i loro sforzi.

Per esempio pochi giorni fa è stata pubblicata una bozza di programma della Russia per una soluzione dei problemi in Siria e parla di autonomia per i curdi. Ora, tutta la Turchia è nel panico, stanno dicendo “Come può essere…”, “Come può la Russia permettere qualcosa del genere?”, “È vero questo?”. Certamente lo Stato turco ha lavorato molto duramente e così le YPG e il PYD non sono stati invitati ad Astana. Ma successivamente la Russia ha invitato il PYD a un incontro a Mosca. Poi sono emersi questi documenti. Questa è la ragione per l’attuale panico, e ora stanno cercando di capire cosa sta facendo la Russia. Dicono che non riescono a comprendere questa situazione. Erdoğan negli ultimi 5-6 anni voleva creare una zona sicura in Siria per chiudere l’area tra i cantoni nel Rojava. Ora, il nuovo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che in Siria va costruita una zona sicura. Sono nel panico anche su questo. “Cosa intende con questo, è per la regione curda, che succede se sarà come nel Kurdistan del sud?” Sono sicuro che la Turchia stia conducendo attività diplomatiche segrete sia con la Russia che con gli USA, in modo che i curdi non abbiano spazio nel futuro della Siria.

E quindi abbiamo questo Stato che è anti-curdo fino a questo punto. Tutti i colonialisti sono attivi in questo senso nei confronti dei curdi. Noi curdi come popolo dobbiamo pensare a noi stessi a questo punto. Dobbiamo capire gli obiettivi del nemico e raggiungere l’unità tra di noi. Dobbiamo avere una strategia comune. Alcune condizioni potranno non permetterci di essere uniti in ogni senso, ma possiamo trovare un terreno comune nella maggior parte delle questioni. Crediamo che questa sia una necessità per il successo del popolo curdo e che determinati passi verranno compiuti in questo ambito.

ERDOĞAN VUOLE LEGALIZZARE IL FASCISMO
Il 2017 sarà un anno significativo per la Lotta di Liberazione del Kurdistan. Affermo questo tenendo conto degli sviluppi sia nel Medio Oriente che nel Kurdistan. Questo non vale solo per il popolo curdo, ma per tutti i popoli della regione. Gli sviluppi da creare quest’anno determineranno la direzione per il futuro. Certamente non tutto succederà di un breve periodo, ma gli sviluppi di quest’anno saranno determinanti per il futuro.

Anche Erdoğan ha piani in questo periodo. Erdoğan vuole continuare le loro operazioni nel nord e andare avanti con un’operazione extraterritoriale in primavera. Vuole dire che c’è un problema di sopravvivenza in Turchia, ed è per questo che sta mandando soldati nel Kurdistan del sud e nel Rojava, dicendo che la Turchia in un periodo del genere ha bisogno di un presidente forte per entrare nel processo referendario in condizioni del genere. Questo è il piano di Erdoğan. Lui vuole estendere gli attacchi oltre il confine. Non gli importa se i soldati vivono o muoiono. L’unica cosa di cui gli importa è fare il referendum in un caos del genere e diventare il Presidente della Turchia per 12 anni. Tutti i suoi calcoli mirano a questo. Vuole essere l’unico uomo e decidere tutto. Il Parlamento di cui parla è lì solo per trasformare in legge qualsiasi cosa dica Erdoğan. Tiene più a essere l’unico uomo che un re. Molti Paesi hanno un sistema presidenziale con aspetti democratici. Se quello che vuole costruire fosse un sistema del genere, la gente potrebbe capirlo. Ma questo sistema non è così. Il sistema che il Parlamento ha approvato ora è assolutamente monista e fascista. La mentalità dell’MHP lo pervade. In realtà vogliono legalizzare un fascismo basato su una dittatura. Il loro impegno è questo.

LA SOLUZIONE: UNIRSI CONTRO IL FASCISMO

Tutti coloro che in Turchia si oppongono al fascismo devono unirsi contro questa ondata. Se quest’onda verrà fermata, potremo ottenere una Turchia luminosa e pacifica. Ma se quest’onda vince, l’oscurità governerà la Turchia per molti anni a venire. La Lotta di Liberazione del Kurdistan svolge un ruolo importante in questa questione. Perché Erdoğan ha fatto obbedire tutti. Ora la principale forza che si oppone agli attacchi fascisti di Erdoğan, dell’AKP e dell’MHP è la Lotta di Liberazione del Kurdistan. Questo è il motivo per il quale se avranno successo contro di noi, in Turchia prevarrà un sistema fascista. Ma se perderà, non potrà istituire il suo sistema. È per questo che la lotta che conduciamo non è importante solo per il futuro del popolo curdo, ma per tutta la Turchia. Perfino per il Medio Oriente. Perché la Lotta di Liberazione del Kurdistan, che si muove in sintonia con il paradigma del Leader Apo , vuole creare un cambiamento in Turchia trasformandola in un Paese democratico. Vuole trasformare la Siria in un Paese democratico. Vuole aprire la porta a una nuova rivoluzione in Medio Oriente. Per questo la lotta di libertà condotta dai curdi a Imralı, nelle carceri, in montagna, nelle strade, nelle città, in tutte le quattro parti del Kurdistan essenzialmente sta sviluppando la lotta per la libertà di tutti i popoli. È per questo che la lotta è importante per tutti i popoli. Lo è particolarmente per la Turchia. Dicono che il PKK vuole dividere la Turchia, che c’è un problema di sopravvivenza per il paese e via dicendo. Sono tutte bugie. Tutti sanno che il PKK vuole trasformare la Turchia in un Paese democratico. Il PKK vuole sinceramente creare fraternità tra i curdi e i turchi. Questo è il progetto del Leader Apo e il PKK agisce secondo questo progetto. Tutti devono saperlo molto bene.”

I CONTENUTI DELLA STRATEGIA AKP-MHP È L’OSTILITÀ CONTRO I CURDI
“Nella situazione attuale, il regime dell’AKP ha deciso una nuova strategia. Nel contesto di questa strategia, l’AKP ha preso come base la linea dell’MHP. Con questo l’MHP è stato reso superfluo e loro sono stati costretti a marciare accanto all’AKP. Il contenuto di questa strategia è l’ostilità contro i curdi. L’AKP ha definito un proprio scopo nel garantire che il popolo curdo non sia parte del ridisegno della regione e che loro possano vincere in modo assoluto. L’esistenza stessa del sistema dipende da questo. Erdoğan oggi sta guidando il sentimento anti-curdo su questa base. Usando il tentativo di golpe come un pretesto per sequestrare completamente lo Stato, si sono concentrati completamente sul popolo curdo e sulle sue conquiste. Hanno preparato piani nel contesto di questa strategia. Secondo questo principio:

In primo luogo vogliono intensificare l’isolamento imposto al Leader Apo, impedire che si senta la sua voce e così farlo ritirare, ottenendo risultati attraverso l’implementazione di una sfumata e profonda guerra psicologica, oltre a una politica della tortura a İmralı. Hanno pianificato di estendere questa politica in tutte le galere turche passo per passo.

In secondo luogo hanno chiuso tutte le organizzazioni curde e hanno preso di mira le conquiste del suo popolo. Secondo i loro numeri, hanno chiuso 390 organizzazioni curde in un colpo solo. Hanno abolito tutte le organizzazioni del popolo curdo democratiche, culturali, politiche e altre organizzazioni del genere.

In terzo luogo hanno pianificato di confiscare le cento municipalità che erano tenute dal movimento curdo. Ma sequestrandone 2 o 3 alla volta, con interruzioni, così non ci sarebbe stata una reazione a livello mondiale. In sostanza stanno arrestando persone elette dal voto popolare con questa pratica che va definita come un golpe e nominando loro funzionari e governatori distrettuali come fiduciari. Questo è un grande attacco alla volontà del popolo curdo. Questo è il vero golpe.

Il quarto pilastro di questa strategia è prendere di mira i politici curdi e spingere i curdi fuori dall’arena politica. Per questo hanno arrestato i co-presidenti dell’HDP e gli 11 deputati HDP, continuando a tenere in carcere e rilasciando altri parlamentari ogni giorno, mettendoli quotidianamente sotto pressione. Oggi migliaia di funzionari di HDP e DBP sono stati arrestati. Solo in quest’ultimo processo, sono state fermate 4 mila persone.

In linea con questa strategia, il quinto pilastro è la pressione sulla popolazione. Nel contesto della guerra psicologica speciale, attualmente è in atto un’estesa repressione. Oggi stanno mettendo in atto la politica del bastone e della carota. Occasionalmente colpiscono, poi occasionalmente dicono “Io aiuterò”, mirando a castigare il popolo curdo e a piegarlo. Su questa base attualmente stanno sviluppando una repressione e tirannia fascista in Kurdistan. Per questo continuano ad estendere lo stato di emergenza.

Come sesto punto, possiamo parlare della politica contro la gioventù curda. Vogliono sviare la gioventù curda. Oggi c’è una guerra psicologica e un attacco molto esteso contro di essa. Stanno mettendo in atto una politica speciale di crudeltà contro i giovani e contro le donne affinché non proteggano la lotta di liberazione e la loro identità, in modo che abbiano sempre paura.
La settima cosa riguarda le estese operazioni che hanno sviluppato contro i guerriglieri per la libertà del Kurdistan. In autunno ci sono stati attacchi in modo che “la guerriglia non costruisca basi nell’inverno”. Ora stanno attaccando per individuare le loro basi invernali e eliminare la guerriglia. Ci sono attacchi estesi sia nelle città, sia nelle aree rurali. Mirano a creare gruppi di martiri in ogni operazione per demoralizzare il popolo curdo e spezzare la speranza della gente, portando i corpi nelle città. Quindi, nel corso dell’inverno, stanno svolgendo operazioni senza precedenti.

Per quanto riguarda l’ottava cosa, possiamo parlare degli attacchi agli alleati del popolo curdo. C’è un attacco ai movimenti rivoluzionari-democratici della Turchia in particolare. Oggi tutti quelli che non si inchinano di fronte a Erdoğan vengono presi di mira dal regime AKP-MHP in un modo o nell’altro. In questo contesto, hanno preso di mira molte persone, arrestandole e riducendole al silenzio. Così non solo i curdi, tutti coloro che sono amici dei curdi, gente di sinistra, socialisti e chiunque voglia la democrazia in Turchia, chiunque si opponga alle politiche AKP-MHP ora sono bersagli.

Del nono e ultimo passo di questa strategia, si può dire che l’obiettivo sia di creare una voce monotona in aggiunta a tutte le pratiche repressive, fasciste e tiranniche. A questo scopo, si concentrano in modo estensivo sui media. Chiudono molte organizzazioni del settore. Giusto ora, per via dei 150 giornalisti che hanno arrestato, la Turchia è la seconda nella lista dei Paesi con il maggior numero di giornalisti incarcerati. Fino al punto che non è sbagliato dire che al momento in Turchia esiste un unico canale. Nonostante il fatto che ci sono molte reti sotto nomi diversi, tutte devono andare in onda in diretta quando parla Erdoğan o un amministratore dell’AKP. Qualsiasi cosa abbiano all’ordine del giorno, qualsiasi cosa di cui parli Erdoğan nei suoi discorsi, diventa l’ordine del giorno per il Paese. Vogliono confiscare l’ordine del giorno, creare una percezione nella società, gestire la società a modo loro e trasformare il popolo della Turchia in uno strumento di guerra psicologica. Hanno attaccato tutti i media curdi a questo scopo, ma hanno anche duramente attaccato i media turchi. In questo modo mirano a costruire un impero di paura e a sviluppare monismo.

NON È SOLO NEL NORD, ANCHE IL, ROJAVA E IL SUD VENGONO PRESI DI MIRA
Oltre a tutto questo avevano anche una politica nei confronti dei curdi del Rojava Kurdistan e del Kurdistan del sud. Hanno lanciato un’operazione che hanno chiamato “Scudo dell’Eufrate” contro il Rojava. Erdoğan ha detto, “Prenderemo rapidamente Bab, poi Manbij, poi andremo verso Raqqa,” e ha aggiunto che anche Efrîn era un obiettivo. Così volevano intervenire in questo modo negli affari interni della Siria, prendendo di mira a questo proposito la Rivoluzione del Rojava; in particolare interrompendo le loro relazioni internazionali attraverso attacchi politico-militari e aggiungendo PYD e YPG alla lista delle organizzazioni terroristiche, soffocando con questo la Rivoluzione del Rojava. Quello che hanno fatto nel Kurdistan del sud è stato di rafforzare gli attacchi aerei, di attaccare Shengal e le zone di difesa di Media e soprattutto creando una divisione tra forze curde per sviluppare una guerra civile.
Miravano ad ottenere in questo modo risultati entro marzo. A questo scopo Süleyman Soylu ha detto, “A marzo nessuno parlerà del PKK.” Perché volevano sconfiggere il nord, soffocare il Rojava, spezzare il sud in questo modo e fare pulizia di tutto quanto sarebbe rimasto entro aprile.

IL PIANO AKP-MHP È FALLITO

Manca un mese per arrivare a marzo. Devono ancora ottenere successi in uno di questi piani. Il leader del popolo curdo, la lotta di libertà del Kurdistan, i politici curdi, il popolo curdo e i rivoluzionari del Kurdistan in tutte le quattro parti sono insorti contro gli attacchi dell’alleanza AKP-MHP e in nessuno luogo questa strategia ha avuto successo. Anche se l’inverno non è ancora passato, finora hanno fallito nell’ottenere qualche risultato. Quindi ora si può dire che tutti questi piani sono falliti. Quindi la situazione non è quella in cui nessuno parlerà del PKK a marzo come ha detto quell’uomo ignobile, ma una in cui a marzo si parlerà di più del PKK, la resistenza del PKK si diffonderà in tutto il Kurdistan e nel Medio Oriente e avrà la meglio. Sicuramente in un processo in corso va sottolineato ancora una volta che gli attacchi del nemico continuano in condizioni invernali e la resistenza del nostro popolo e movimento sta crescendo a fronte di questi attacchi.

LA LIBERA VOLONTÀ È LA RESISTENZA DI IMRALI

Il 18° anniversario della Congiura Internazionale si sta avvicinando. Prima di tutto io condanno tutte le forze che hanno preso parte in questa cospirazione contro il Leader Apo e il popolo curdo. Il nostro Leader è stato oggetto di tortura psicologica ad Imralı per 18 anni. Lì c’è immensa crudeltà e violenza. La guerra genocida contro il popolo curdo viene davvero condotta lì. Tutti devono saperlo. Nessuna delle pratiche in atto ad Imralı ora, trovano uno spazio nella legge. C’è un attacco messo in atto con violenza, immorale. Tutti i detenuti hanno diritti, ma nessuno di questi diritti si può in alcun modo vedere ad Imralı. Questa è la legge dell’AKP e dello Stato turco. Questo mostra il vero aspetto delle politiche colonialiste turche sul Kurdistan.
E contro questa aggressione e crudeltà che la linea di una persona veramente libera mostrata dal nostro Leader. Questa linea è straordinaria. Il Leader Apo ha conservato la sua volontà libera e indipendente per 18 anni nonostante tutti gli attacchi. Questo è immenso e significativo. Nonostante il fatto che l’AKP abbia fatto di tutto per far recedere il Leader Apo, lui ha dichiarato: “Io sono per la soluzione, io sono per una soluzione sulla base del riconoscimento dei diritti del popolo curdo e la costruzione di una Turchia democratica, io sono pronto per questo. Ma se voi mi dite di arrendermi e di rinnegare me stesso, allora non ci sto.” Questa è una presa di posizione umana molto significativa.
Per questo stiamo parlando di un grande pericolo per il Leader Apo e di un isolamento intenso. Non abbiamo informazioni dal nostro leader. Ma il nostro popolo e tutti gli atri devono sapere che se tutti noi oggi siamo considerati sul fronte della Rivoluzione del Kurdistan, il Leader Apo è davanti a tutti. Questo vuol dire che il Leader sta affrontando grandi pericoli prima di tutti noi. Tutti noi dobbiamo saperlo. Eliminare questa minaccia nei confronti del Leader Apo sarà possibile solo rafforzandoci di più, attraverso una partecipazione corretta e l’adempimento dei doveri del giorno. Rimuoveremo la minaccia che pende sul Leader nella misura in cui ce ne assumeremo correttamente la responsabilità. Quindi questa questione sta interamente a noi.

LE PAROLE DI MEHMET TUNÇ VIVONO OGNI GIORNO

Le leggi esistenti in Turchia sono le leggi del colonialismo. Oggi tutti coloro che prendono posizione contro il colonialismo e la dittatura di Erdoğan vengono chiamati criminali e sono considerati pronti per il carcere. Non c’è altra legge che questa e questa è illegalità. Per questo scopo, molti politici curdi, molte persone che difendono la loro identità, il loro onore e la loro dignità, che dicono di essere a disposizione della società, che hanno rifiutato di essere schiavi, che non si sono arresi al denaro, ai guadagni o alle minacce, sono stati messi in carcere. In questo senso rivolgo il mio saluto accorato a tutti i compagni in carcere e a tutti i politici curdi che attualmente sono ostaggi, più di tutti al Leader Apo. La loro linea e la loro resistenza sono veramente significative. Stiamo cercando essere alla loro altezza e siamo consapevoli del compito che ricade sulle nostre spalle.

Il regime AKP-MHP vuole spezzare la Rivoluzione del Kurdistan e naturalmente le politiche curde. Per questo hanno continuamente costruito carceri negli ultimi 40 anni. Ma una resistenza continua anche contro queste loro pratiche. Questa resistenza ha una storia che continua fino ad oggi da Mazlum Doğan, Kemal Pir, Hayri Durmuş e Ferhat Kurtay. Le carceri per noi sono sempre state un fronte per la resistenza. Sono state anche le basi per grandi scalate.

Come sapete, la preparazione per la più grande esplosione della Lotta di Liberazione del Kurdistan è stata fatta nella galera di Amed. E oggi c’è un approccio che arresta tutti i politici e patrioti curdi, che vuole farli arrendere attraverso la repressione. In questo senso i politici tenuti in carcere attualmente stanno resistendo in un modo diverso come prodotti della tradizione della resistenza della Lotta di Liberazione Curda. Rivolgo il mio saluto a tutti i deputati, co-sindaci e politici curdi democratici arrestati nelle persone dei co-presidenti dell’HDP Selahattin Demirtaş e Figen Yüksekdağ, e anche di Ahmet Türk che difende la sua volontà, dignità e il suo onore nonostante la sua età e la sua malattia. I politici curdi hanno rifiutato di piegarsi a fronte degli attacchi e delle politiche di intimidazione e minacce dell’AKP. Le parole di Mehmet Tunç “Non ci siamo piegati di fronte agli attacchi colonialisti, non ci siamo inginocchiati, coloro che verranno dopo di noi saranno fieri di noi” oggi vivono nelle galere, nelle strade e ovunque.

LA LINEA POLITICA DEL POPOLO CURDO HA SCONFITTO L’AKP ANCHE NELLE GALERE
Vedete, anche gli appartenenti al FETÖ sono stati arrestati. Ora questi fethullahisti stanno correndo per diventare informatori. Fino al punto che lo Stato non crede più agli informatori, non accettano confessioni. Perché tutti loro vogliono essere informatori. Ma non ci sono stati informatori tra i politici curdi e vedrete che non ce ne saranno in futuro. La grandezza di questa lotta sta nel fatto che nessuno ha fatto passi indietro. Questo mostra la forza dell’ideologia e la realtà della libertà per il popolo curdo. Nessuno si piega più di fronte alla crudeltà del colonialismo. Questa resistenza ora continua in tutte le galere. Questa linea del popolo curdo, dei politici curdi e della Lotta di Liberazione del Kurdistan ha sconfitto l’AKP anche nelle galere e ha vanificato le politiche dell’AKP ad Imralı e in tutte le altre prigioni.

Oggi l’AKP sta mettendo in atto una politica senza limiti di crudeltà nei confronti della popolazione. Stanno indicando la resa come unica opzione per la sopravvivenza. Coloro che difendono la loro identità si confrontano con l’espulsione, la fame e la povertà. Il nostro popolo ha mostrato una resistenza davvero grande e rispettabile di fronte a questo fascismo AKP-MHP. Il popolo curdo sta resistendo con una profonda consapevolezza contro il colonialismo della Turchia. Sappiamo anche che questo metodo di resistenza non basta più. Dobbiamo mettere in campo metodi più organizzati. Il nemico prima ha abbattuto i villaggi del nostro popolo, costringendolo a migrare, spingendolo nelle città. Ora stanno abbattendo le città e costringendolo all’annichilimento e alla resa. E senza vergogna dicono “Il PKK ha abbattuto queste città, noi le ricostruiremo”. Hanno abbattuto le città del Kurdistan con carri armati, artiglieria e perfino con jet da combattimento, davanti agli occhi di tutto il mondo. Hanno continuato la distruzione anche quando i combattenti se ne sono andati e continuano ancora.

Queste persone abbatteranno le città del Kurdistan e costruiranno avamposti ovunque. Stanno sviluppando una struttura per garantire il controllo totale sulle città, mascherandola come ricostruzione. Queste città sono pianificate come carceri aperte. Siccome sanno che queste sono zone di patrioti, vogliono mettere le persone che ci abitano sotto sorveglianza. Lo pubblicizzano perfino, beffandosi dell’intelligenza umana dicendo che stanno “costruendo case belle e di qualità”. Questo è il vile gioco che stanno giocando. Hanno abbattuto le nostre città e le nostre zone e ora dicono che ci stanno facendo un favore, che ci stanno dando dei soldi, costruendoci delle case.

Lo Stato turco è il nemico di questo popolo. È uno stato straniero e colonialista. Sono arrivati e hanno preso queste terre con la forza e ora quando la popolazione chiede i suoi diritti, loro attaccano con tutta la loro forza militare. Se si considerano lo Stato di questa popolazione, allora perché possono esistere solo in avamposti fortificati e veicoli blindati in Kurdistan? Perché sono una potenza straniera colonialista e hanno adottato l’ostilità confronti dei curdi come metodo. Il nostro popolo vede questa realtà, e nessun curdo, nessun individuo in Kurdistan deve mai dimenticarlo. Qualsiasi cosa lo Stato dell’AKP dica di fare per la popolazione, deve essere chiaro che c’è il trucco. Questo nemico vuole renderci schiavi. Potranno anche pagarvi i vostri salari e darvi lavoro, potranno rendervi sentinelle, guardiani del villaggio, e quindi rendervi schiavi. Per questo il popolo deve proteggersi da questo nemico.

IL NOSTRO POPOLO DEVE RAFFORZARE LA SUA ORGANIZZAZIONE

Il nostro popolo non deve dimenticare questa crudeltà che gli viene imposta, deve ricordare tutto e agire di conseguenza. Il nostro popolo si è svegliato rispetto alla realtà del nemico ma manca di organizzazione. Per superare questo, la gente che nell’altro deve essere unita, il nostro popolo deve essere in grado di organizzarsi, di trasformarsi in una forza e di aiutarsi a vicenda. Devono aiutare i poveri. Nessuno deve essere lasciato privo di mezzi, forzato a vendersi per il pane. In particolare, che siano uomini o donne, i giovani devono essere consapevoli di questi giochi fatti sulla loro pelle, devono essere consapevoli di coloro che vogliono renderli dipendenti dalle droghe, trasformarli in oggetti antisociali immorali e toglierli dalla loro realtà. Devono difendere se stessi e sviluppare le loro organizzazioni.

LE OPERAZIONI DELLO STATO TURCO SONO FALLITE

Le operazioni contro la guerriglia sono continuate senza sosta fino all’autunno. Fino ad ora non ci sono mai state operazioni del genere nelle dure condizioni invernali. Ma quest’anno, come parte della strategia che abbiamo evidenziato, lo Stato turco ha continuato le sue operazioni anche in inverno. Finora hanno fallito nell’ottenimento di risultati. Hanno fatto tentativi estesi a Gabar, Garzan, Amed, Mardin, Dersim, Serhat e in altri luoghi in Kurdistan, ma sono stati tutti vani. Ancora, hanno fallito nel conseguire i risultati che si aspettavano e che hanno promosso al pubblico con bombardamenti aerei indirizzati contro le zone di difesa di Media.

 

 

da Uiki Onlus

 

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Roma: attacco sionista al CSOA La Strada

Ennesimo attacco sionista al CSOA La Strada. Questa volta più pesante degli altri perchè non essendo riusciti ad entrare nel centro sociale hanno messo un ordigno all’entrata cercando di sfondare il portone. Un quandrante di città quello di Roma  su che vede già ormai da tempo agire i sionisti della Brigata T (cosi si sono […]

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Conflitti Globali

Torino: cacciati i sionisti dal Campus (per la seconda volta) e boicottata la conferenza di Nathan Greppi al Salone del Libro

La giornata di ieri è stata un’altra occasione per praticare i valori dell’antisionismo e dell’antirazzismo, opponendoci ai provocatori eventi che i sionisti avevano previsto di svolgere in Università e al Salone del Libro.

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Conflitti Globali

L’imperialismo nell’era Trump

Che cos’è oggi l’imperialismo, di cui la cosiddetta “era Trump” è precipitato? Come si è trasformato, tra persistenza e discontinuità? Non sono domande scontate, di mera speculazione teorica. da Kamo Modena Ma nodo fondamentale da sciogliere per porsi all’altezza delle sfide pratiche e politiche poste da questi tempi sempre più accelerati di crisi sistemica. Per […]

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Conflitti Globali

Trump in viaggio in Medio Oriente

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta viaggiando in Medio Oriente come annunciato da giorni incontrando diverse personalità politiche e tratteggiando la sua strategia in politica estera. 

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Divise & Potere

Bentornata Nicoletta!

Nella giornata di ieri è stata scarcerata Nicoletta Dosio, dopo più un anno di detenzione domiciliare scontato presso la propria abitazione di Bussoleno finalmente è libera!

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Bisogni

Falerna: uomo muore per strada dopo aver trovato la guardia medica chiusa

La vicenda di Falerna, in cui un uomo muore davanti alla guardia medica chiusa, rappresenta una realtà drammatica e simbolica della situazione della Calabria, dove gli interessi privati hanno divorato i servizi essenziali. da Addùnati Questo episodio non è un caso isolato, ma la conseguenza di anni di abbandono, tagli e decisioni politiche sbagliate frutto […]

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Formazione

Breaking the Wall Conference for Palestine – Convegno per la Palestina

Giovedì 29/05 – Venerdì 30/05, Polo Carmignani, Università di Pisa

In una fase storica di mobilitazione bellica globale, di intensificazione del genocidio in Palestina, di sollevazione di milioni di persone in solidarietà con il popolo palestinese, le università e la produzione della conoscenza sono diventati un terreno di scontro e di cambiamento.

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Sfruttamento

Strike Day a Prato contro il super sfruttamento del Made in Italy

E’ passato più di un mese dall’inizio della Primavera 8×5, la campagna di scioperi che sta riaffermando il diritto a lavorare 40 ore alla settimana e all’applicazione dei CCNL nel distretto tessile e moda pratese, con blitz anche in altri settori fuori regione. In due delle aziende dove i lavoratori hanno conquistato i loro diritti, i padroni stanno volutamente ritardando il pagamento degli stipendi ai lavoratori sindacalizzati dopo il primo mese 8×5.

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Approfondimenti

“I padroni del mondo:come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia”

Venerdì 6 giugno presso il CSOA Askatasuna alle ore 19.30 si terrà insieme all’autore Alessandro Volpi la presentazione del libro “I padroni del mondo: come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia” (Laterza, 2024).  D’accordo con l’autore pubblichiamo l’introduzione del libro. Mappe. Esiste un legame evidente fra l’idea che serva una continua […]

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Approfondimenti

Il posto di Hamas (e di chi chi seguirà o precede) in Palestina

Qualche precisazione sul ruolo del movimento, all’interno di una più ampia cornice di lotta anticoloniale di Lorenzo Forlani, da lorenzoforlani.substack.com Mi sembra sia arrivato il momento, o forse non ha mai smesso di esserlo. Vogliamo parlare di Hamas? E parliamo di Hamas, una volta per tutte, tentando di scrollarci di dosso paranoie, tensioni mai sopite, […]