InfoAut
Immagine di copertina per il post

Nuovi radar della Marina Militare a Favignana e Portopalo. Venti di guerra in Sicilia

||||
Mercoledì scorso una manifestazione di cittadini e amministratori ha contestato l’installazione di un nuovo radar della Marina militare a Portopalo di Capo Passero.

Si tratterebbe del terzo radar (l’ultimo è operativo dal maggio 2021) e gli abitanti sono molto preoccupati, in particolare, per gli effetti nocivi delle onde elettromagnetiche, stavolta a quanto pare orientate verso il centro abitato. Il progetto dei primi due radar era stato presentato a febbraio 2020 in un incontro voluto dalla Marina Militare e dall’amministrazione locale con l’obbiettivo di tranquillizzare la popolazione sui danni alla salute.

A cosa servirebbero questi radar?

Quella di Portopalo è una installazione radar che si aggiunge a quella di Favignana, nelle isole Egadi. In una sua inchiesta il giornalista e attivista No War Antonio Mazzeo ne descrive oggi i dettagli. «A realizzare i nuovi impianti sarà la GEM Elettronica S.r.l. di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), società leader nella produzione di apparati radar e sensori navali, controllata per il 30% dall’holding del complesso militare-industriale Leonardo S.p.a. (ex Finmeccanica). Il valore del contratto sottoscritto dalla Marina Militare è di 2.226.580 euro + IVA (22%) e l’appalto è connesso ad un programma finanziato dal Fondo Sicurezza Interna 2014-2020 (progetto Italian Surveillance capabilities – Increasing of radar capability performance in Sicily)», scrive Mazzeo.

Le apparecchiature, che potranno essere gestite a distanza, rispondono alla volontà della Marina Militare di avere il controllo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 delle aree costiere prospicienti i sistemi radar. Oltre a rientrare nei compiti di Difesa esse hanno l’obbiettivo di essere d’ausilio anche alle altre amministrazioni dello Stato che espletano i propri compiti istituzionali in mare. L’operazione rientra, insomma, in un progetto di ammodernamento dei sistemi radar in servizio e rappresenta la prima tranche di un investimento che dovrebbe nei prossimi 10 anni ammontare a 26 milioni di euro. Tra le località che potrebbero essere interessate ci sono Lampedusa, Misipezze e Leuca, in provincia di Lecce, Sellia Marina (Catanzaro), Capo Spartivento (Reggio Calabria) e Capo Carbonara (Cagliari), rileva una inchiesta della testata giornalistica MeridioNews.

Venti di guerra

GEM Elettronica dovrà garantire una portata strumentale radar di almeno 90 miglia nautiche e i materiali dovranno corrispondere al Sistema di Codificazione NATO. La minuziosità della descrizione dello shelter (la struttura che dovrà ospitare le apparecchiature) lascia, d’altronde, immaginare i forti impatti visivi e sonori. E sono proprio le preoccupazioni per i venti di guerra che si profilano all’orizzonte e per i possibili danni alla salute degli abitanti ad avere generato una selva di voci di protesta da parte di comitati, associazioni, partiti, amministratori. Sarà, evidentemente, necessario che nei prossimi mesi si attivino mobilitazioni di piazza più consistenti che sappiano bloccare questo ulteriore sfregio al territorio siciliano.

«In Sicilia ci si interroga sulle ragioni del furore ecoclasta che acceca la coscienza delle Forze Armate: i luoghi più belli dell’isola trasformati in tragiche icone della Guerra e della Morte. Dopo il MUOStro nella Riserva Naturale di Niscemi, i cannoneggiamenti a Punta Bianca (Agrigento), le esercitazioni nel bosco di Piazza Armerina, il potenziamento infrastrutturale di Punta Izzo ad Augusta e le selve di antenne e i funghi di acciaio sorti a Lampedusa e Pantelleria, nuovi potenti impianti radar rischiano di sfregiare irrimediabilmente l’isola di Favignana (Egadi) e Portopalo di Capo Passero (Siracusa)», esprime così bene ancora Mazzeo il sentimento causato da questo ulteriore processo di militarizzazione.

Da antudo.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

guerraradarsicilia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libertà per Marwan Barghouti e tutti i prigionieri palestinesi

Questo il messaggio di Fadwa per suo marito Marwan Barghouti dopo averlo visto, dimagrito e quasi irriconoscibile, nel video diffuso dal ministro israeliano Ben-Gvir, che ha vigliaccamente minacciato Marwan nella sua cella.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia. 10 settembre: il popolo deve organizzarsi al di fuori dei quadri imposti dai sindacati e dai partiti politici

Continuiamo a dare contro del dibattito che sta accompagnando la costruzione della giornata del 10 settembre in Francia contro il piano di austerità del governo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Non possiamo permettere che la Grecia diventi il Parco di divertimento dei soldati dell’IDF: i turisti israeliani che scelgono la Grecia devono confrontarsi con le proteste pro Palestina

Mentre continua l’attacco genocida di Israele a Gaza, i turisti israeliani in Grecia quest’estate si trovano ad affrontare una crescente reazione negativa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pensare l’Europa oggi: spazi e soggetti delle lotte in tempo di guerra

Come agiamo dentro questo quadro e che cosa vuol dire opporsi alla guerra e al riarmo in questa situazione?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia, 10 settembre: bloccare le periferie delle grandi città per fermare il Paese?

Dall’inizio di luglio, la data del 10 settembre e lo slogan «blocchiamo tutto» circolano massicciamente. Si formano gruppi, si organizzano assemblee, si discute sui modi migliori per impedire il piano di austerità di Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Porti, ferrovie e nuove basi: così il governo Meloni sta militarizzando l’Italia

Il governo accelera sulle infrastrutture militari: nuovi porti, ferrovie e basi in tutta Italia, mentre cresce la protesta contro il traffico di armi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’11 settembre No al summit della guerra a Roma!

È stato annunciato dal Sole 24 Ore il primo “Defence Summit”, appuntamento programmato dal giornale di Confindustria per l’11 settembre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

To Kill a War Machine. Un documentario su Palestine Action

Palestine Action è un collettivo che da anni porta avanti una campagna di sabotaggi ed iniziative in solidarietà con il popolo palestinese. Di recente il collettivo è stato dichiarato organizzazione terroristica da parte dello stato britannico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello per un campeggio No Base territoriale: 5-6-7 Settembre al presidio di Pace “Tre Pini” San Piero a Grado

Mentre crescono le connessioni tra le nostre lotte, sentiamo l’urgenza di continuare ad organizzarci insieme in un nuovo campeggio al Presidio di pace “Tre Pini”, per trasformare il diffuso rifiuto della base militare e della guerra in opposizione concreta.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Assemblea sulle scuole: organizziamoci per liberare le scuole dalla guerra

Partecipa anche tu all’assemblea sulle scuole che si terrà il 6 settembre a Venaus, per organizzare forme di lotta concrete che dalle scuole siano in grado di inceppare la macchina bellica.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Le grandi opere, ovvero i giocattoli di Salvini

Non lo chiamavano “Trinità” ma “bimbominkia” e anche “cialtrone” e “incapace”.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra nelle università

Assemblea nazionale universitaria, 13-14 settembre, Pisa

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.