InfoAut
Immagine di copertina per il post

Movimenti – Regimi: faccia a faccia.

che dal Marocco raggiunge la penisola arabica e i confini con la Turchia. Dopo gli importanti apici in Tunisia ed in Egitto, dove il movimento si sta confrontando e scontrando in questi giorni con le prime mosse della reazione locale e globale, in Algeria, Libia, Iraq, Bahrain e Yemen nessuno a più paura, e tra scossoni di differente intensità i regimi tremano e in alcuni casi perdono pezzi… proprio come in Libia in queste ore.

In Bahrain dopo il massacro in piazza della Perla attuato dalla polizia nella notte i manifestanti riescono a riconquistarsi la piazza che ancora in queste ore resta occupata dal movimento di contestazione contro il regime e la crisi. Al grido di “Stiamo vincendo” i giovani contestatori non fanno un passo indietro neanche quando partono le prime pallottole e dopo aver rifiutato le trattative, inaccettabili, proposte dalla corona, convocano uno sciopero generale per domani.

Anche in Yemen il movimento si trova costretto a fronteggiare l’innalzamento della repressione provocato dal mix pericoloso di celere e miliziani filo governativi. Alcune fonti parlano che ieri è stata lanciata anche una granata contro un corteo che avrebbe ucciso due dimostranti e feritone a decine. Questa mattina invece durante il corteo di protesta è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco uno studente a seguito degli scontri provocati dai celerini contro i manifestanti. Il corteo ha ripiegato nel campus universitario della capitale dove è in corso l’assemblea del movimento.

Nel nord del Marocco, a Tangeri, il presidio convocato dalla sezione marocchina della nota organizzazione alter-mondialista ATTAC in segno di protesta alle tariffe dei servizi dell’acqua, rifiuti, energia e trasporti, ha assaltato una stazione di polizia e alcuni immobili dell’azienda francese Veolia. L’iniziativa promossa da ATTAC era rivolta contro l’azienda francese che gestisce la privatizzazione dei servizi pubblici e responsabile dei rincari. La polizia ha dapprima tentato di impedire il presidio e il corteo a suon di manganellate, ma poi vista la determinazione dei manifestanti ha dovuto ripiegare.

In Algeria il coordinamento per il rinnovamento e la democrazia anche questa mattina ha tentato, come lo scorso sabato di raggiungere piazza Primo Maggio. Ad attendere i manifestanti c’erano migliaia di celerini e polizia politica (si parla di 40000 poliziotti attivi nel dispositivo ordinato dal regime) che hanno caricato i gruppi più o meno consistenti di chi tentava di avvicinarsi al concentramento. Arresti, feriti e ancora una volta ecco arrivare dei giovanotti prezzolati dal regime, mercenari da quattro soldi, disposti a provocare e attaccare le iniziative di lotta contro Bouteflika. La piazza Primo Maggio è inespugnabile, protetta da migliaia di poliziotti che lasciano passare solo i provocatori verso il concentramento improvvisato a poca distanza. A quel punto il movimento cambia obiettivo e il corteo parte verso un’altra direzione e il grido “Belcourt Serak” annuncia che stanno arrivando i giovani del quartiere proletario in sostegno del movimento. La polizia sembra impazzire e partono le cariche per evitare che l’iniziativa di lotta contro il regime possa aumentare, e forte di altri numeri, conquistarsi il diritto al corteo. Slogan contro cariche, resistenza contro manganelli, alla fine la polizia riesce a prendere il possesso della zona mentre anche gli elicotteri volano sopra i tetti del quartiere. Alcuni celerini prendono di mira i gruppi di manifestanti che si allontanano e e un ragazzo poco prima di essere colpito a manganellate riesce a gridare: “oggi sono riusciti a impedire il corteo, ma non sono riusciti a soffocare la nostra collera e la nostra volontà di cambiare l’Algeria. Un giorno o l’altro, la strada tornerà al popolo!”.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medici per i diritti umani denuncia uccisioni prigionieri di Gaza nelle carceri israeliane

Il nuovo rapporto diffuso da Medici per i diritti umani-Israele (Phri) apre uno squarcio ulteriore su un sistema detentivo che negli ultimi due anni ha raggiunto un livello di letalità senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turisti della guerra a Sarajevo: aperta un’inchiesta, almeno 5 gli italiani coinvolti

Si radunavano a Trieste e da lì partivano per sparare “per divertimento” ai civili insieme ai militari dell’esercito serbo-bosniaco che assediavano la città di Sarajevo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Culture

Frankenstein, quel mostro nato dalle ombre oscure della guerra

Al mostro viene negato un nome e una individualità, esattamente come al proletariato

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: Askatasuna ‘bene comune’, iniziati i lavori di riqualificazione

Entra nel vivo la trasformazione dello storico centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47 a Torino, occupato 29 anni fa e da allora perennemente sotto minaccia di sgombero, in bene comune.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Ex Ilva: rottura governo-sindacati, nessun futuro per 18mila operai. In corso lo sciopero di 24 ore

Rottura totale tra governo e sindacati al secondo tavolo in una settimana sulla situazione dell’ex-Ilva.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Ecco il testo di riforma della governance degli atenei: e non c’è solo il rappresentante del governo nel CdA

Ecco il testo, finora segreto, della riforma della governance delle università partorito dalla commissione presieduta da Galli Della Loggia.

Immagine di copertina per il post
Formazione

HUB DI PACE: il piano coloniale delle università pisane a Gaza

I tre atenei di Pisa – l’Università, la Scuola Normale Superiore e la Scuola superiore Sant’Anna – riuniti con l’arcivescovo nell’aula Magna storica della Sapienza, come un cerbero a quattro teste.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Confluenza: 22 e 23 novembre insieme nel Mugello per la difesa dell’Appennino

Mentre a livello globale e nazionale l’aggressione estrattivista dei territori si fa sempre maggiore, in Italia continua il percorso di Confluenza, affiancata dalla coalizione TESS.