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Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.  Concentramento in via D’Annunzio ang. via Aquileia alle h 17.30. Tappa importante verso lo sciopero del 28 novembre indetto dal sindacalismo di base.

La presentazione con Paolo del Foa Boccaccio di Monza Ascolta o scarica

COMUNICATO DELLE REALTA’ PROMOTRICI

La Commissione Europea ci dice che dobbiamo essere pronti alla guerra entro quattro anni: il conflitto in Ucraina, che vede la NATO contrapposta a Putin, ha già un impatto diretto sulle nostre vite, ma nei prossimi anni la questione potrebbe aggravarsi drammaticamente se non si costruisce una solida opposizione agli interessi economici che si celano dietro alla guerra.

Fino a pochi mesi fa si chiamava “ReArm Europe”, oggi è stata ribattezzata “Readiness 2030”, ma la sostanza non cambia: la programmazione militare europea comprende, oltre al finanziamento alle armi, investimenti su infrastrutture, mobilità militare e guerra elettronica moderna. Un gigantesco affare per piccoli e grandi gruppi industriali, spese militari che paghiamo noi, investimenti pubblici che vengono sottratti alla spesa sociale.

Noi con la stessa reattività dobbiamo saper raccogliere tutto ciò che di vivo e politico è successo nelle scorse settimane per dire chiaramente NO ALLA GUERRA. NO AL RIARMO. NO ALLA PRODUZIONE BELLICA. NO ALLA MILITARIZZAZIONE nelle strade e nelle scuole.

Lo abbiamo affermato in tutta la Brianza durante l’Italian Raid Commando a maggio e di nuovo lo faremo il 4 novembre, durante la cosiddetta “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate”, diventata con il Governo Meloni una celebrazione ancor più funzionale a promuovere pericolose retoriche guerrafondaie.

Ancora una volta saremo in piazza per ribadire il rifiuto di questa retorica e per consolidare la crescita del movimento contro la guerra, coinvolgendo sia il mondo del lavoro che della scuola, rivendicando il blocco degli investimenti militari e l’incremento delle risorse per scuola e sanità pubbliche!

da Radio Onda d’Urto

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