InfoAut
Immagine di copertina per il post

Messico: le tracce di un popolo che non smette di resistere.

Passo dopo passo li cercano. Le madri dei figli desaparecidos camminano di luogo in luogo, manifestano per le strade, vanno più volte agli uffici del governo, ripercorrono i posti dove hanno loro detto fossero passati i figli per l’ultima volta, da un lato all’altro senza incontrarli. Le loro scarpe sono consumate, ma loro non sono vinte.

Questo ha visto lo scultore Alfredo Lòpez Casanova guardando le calzature delle madri che cercano i loro figli scomparsi e da qui nacque la sua proposta: Le Orme della Memoria.

Da due anni a Città del Messico, mentre stava all’Angel de la Indipendencia (monumento in una zona centrale di città del Messico) accompagnando alle madri, l’artista Casanova decise che le suole delle scarpe delle madri e dei familiari sono terreno fertile per la sua opera.

“Ho avuto la fissa di vedere i loro passi, di vedere la distanza che c’è fra loro, il consumarsi delle suole, per questo mi sto arrovellando sul logorio delle suole e tutto quello che significa avere delle scarpe” confessò Alfredo Lopez Casanova.

Le suole rovinate di Letty ora portano un messaggio che lo scultore incise nella scarpa destra: mi chiamo Letty Hidalgo e cerco mio figlio. Nella suola sinistra: Roy scomparse l’11 Gennaio 2011.

L’artista utilizza la tecnica dell’incisione che consiste nel fare un alto rilievo nelle suole delle scarpe e dopo pone la vernice per stampare il messaggio con il nome della persona che scomparse e la data che indica da quando lo cercano.

In altre delle paia dove ha lavorato l’artista si legge: Sono Luz Elena Montalvo. Cerco, cammino, chiedo di mio figlio. Nell’altra scarpa c’è la ragione per la quale Luz Elena non smette di camminare, il nome di suo figlio: Daniel Roberto Dàvila Montalvo che scomparse il 23 Giugno del 2009.

Queste sono le scarpe delle madri che hanno investigato con la perseveranza di un detective e l’acume di un antropologo. “Tutto quello che circola di dati e piste lo hanno fatto loro, non il governo né il ministero degli interni”, affermò deluso lo scultore Alfredo Lòpez Casanova, che ammira la lotta iniziata dalle madri e dalle famiglie delle persone scomparse in Messico.

Huaraches, stivali, scarpe da ginnastica, ciabatte… tanti stili di calzatura come distinti sono i casi di desaparecidos che ci sono nel Paese. Attraverso delle scarpe si ottiene anche una radiografia della persona. Per esempio: il Huarache del contadino è la calzatura dei padri di Ayotzinapa che cercano i loro figli studenti.

“E’ la prima volta che lavoro con scarpe come simboli, per attirare l’attenzione della gente” disse l’artista, che insiste nel fare questo lavoro, “è una forma di combattere il negazionismo imposto dal governo per occultare la violenza in Messico” al quale si somma il “no pasa nada” (trad. “non succede nulla”) delle persone che si rifiutano nel credere a queste impressionanti cifre di desaparecidos.

Da più di un anno attraverso le sue reti sociali con il collettivo che si è creato nel plasmare l’opera invitano fondazioni, organizzazioni e famiglie che hanno qualche amato scomparso affinché quelle scarpe consumate che hanno usato nella ricerca dello stesso siano donate per incidervi il suo nome, così come la data in cui fu visto per l’ultima volta e le loro parole di quel dolore che non perde mai la speranza.

Quello che cerca Casanova prendendo le scarpe delle madri è che, quelli che non hanno vissuto il cammino di perdita e tristezza nella ricerca dei loro figli, al vedere le scarpe si sentano coinvolti e al fianco delle famiglie delle persone scomparse, si attivino ed inizino ad aiutarle per scalfire questo stato di impunità e sopraffazione che vige in Messico.

“E’ come provare a mettersi nelle scarpe dell’altro e sentire che sta camminando. Chi sta in quelle scarpe va cercando, cercando il suo famigliare in una maniera angosciante, disperata, con pochissime possibilità di incontrare informazioni” descrisse lo scultore Casanova.

Lui, nel tanto guardare le scarpe delle madri che marciavano cercando i loro figli, comprese il loro dolore e ora con il suo lavoro artistico spera che altri le accompagneranno nella ricerca.

 

qui la pagina facebook dell’opera originale https://www.facebook.com/Huellas-de-la-Memoria-1649505495280447/?fref=ts

qui la pagina dell’opera tradotta in italiano: https://www.facebook.com/ormedellamemoria/?fref=ts

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ha vinto Kast e il Cile si aggiunge all’ondata di ultradestra

È il primo pinochetista a giungere a La Moneda in democrazia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’economia genocida di Israele è sull’orlo del baratro?

L’economista Shir Hever spiega come la mobilitazione per la guerra di Gaza abbia alimentato un’”economia zombie” che sembra funzionare ma non ha prospettive future.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nasce “HUB”, un bollettino sulla militarizzazione e le resistenze dei territori

Dal lavoro congiunto di mobilitazione, organizzazione e inchiesta degli ultimi mesi che ha coinvolto diverse realtà e lavoratorə di Pisa, Firenze, Livorno, La Spezia e Carrara nasce il primo numero di “HUB”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Regione Sardegna apre all’ampliamento della fabbrica di bombe RWM

La fabbrica RWM da anni attiva in Sardegna in una porzione di territorio, il Sulcis, di proprietà della tedesca Rheinmetall, vedrà molto probabilmente il via libera per il suo ampliamento.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il fumo di Gaza oscura le fiamme della Cisgiordania: il Progetto Coloniale reso permanente

Mentre gli occhi internazionali sono puntati su Gaza, Tel Aviv sta portando avanti la sua più aggressiva campagna di Pulizia Etnica e furto di terre nella Cisgiordania Occupata dal 1948.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contro la falsa “pace” – Manifestazione regionale piemontese

In Palestina la Pace di Trump non è mai esistita, sono state oltre 400 le violazioni della tregua compiute da Israele

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Viva Askatasuna! Torino e la deindustrializzazione

Una volta chiamavano Torino la città dell’automobile.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Aska è di chi arriva. Chiedi del 47

In questo momento più del solito, ma non è un fenomeno specifico di questi giorni, sembra esserci una gara a mettere etichette su Aska e sulle persone che fanno parte di quella proposta organizzativa.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sanzioni per lo sciopero generale del 3 ottobre: il governo Meloni prova a vendicarsi

La Commissione di Garanzia sulla legge 146 ha emesso la sua prima sentenza contro gli scioperi dello scorso autunno, facendo partire una prima pesante raffica di sanzioni contro l’agitazione che è stata proclamata senza rispettare i termini di preavviso a causa dell’attacco che stava subendo la Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Allevatori ed agricoltori di nuovo in protesta in Belgio e Francia.

Di seguito ripotiamo due articoli che analizzano le proteste degli agricoltori che in questi giorni sono tornate ad attraversare la Francia ed il Belgio.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: “difendere l’Askatasuna per non far spegenere la scintilla di ribellione che Torino ha dentro”

“La grandissima manifestazione di risposta allo sgombero è stata la reazione di Torino che si è riversata nelle strade per difendere quella sua radice ribelle che non si vuole che venga cancellata.”

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La violenza che non fa notizia

La violenza dello Stato: sgomberi, gas CS, idranti ad altezza persona e una narrazione mediatica che assolve chi colpisce e criminalizza chi resiste.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

È solo imperdonabile ignoranza?

Ecco che afferra l’immagine, la tira, la strappa, se ne impadronisce e con violenza la butta via, in modo che chi è fuori veda che si cancella tutto.