InfoAut
Immagine di copertina per il post

Mahmut Tat estradato in Turchia dalla Svezia

Il membro del Pkk consegnato a Erdogan. Primo «rimpatrio» per ottenere l’ok della Turchia all’ingresso nella Alleanza Atlantica

Fonte: Roberto Pietrobon su Il Manifesto 5 dic. 2022

È quasi ora di pranzo, sabato, quando i media e le agenzie di stampa svedesi danno la notizia dell’avvenuta estradizione dal paese scandinavo alla Turchia di Mahmut Tat. Diverse ore dopo l’annuncio trionfale riservato alla notizia da parte dei media di Ankara. Tat è un cittadino curdo condannato in Turchia a 6 anni e 10 mesi di reclusione per la sua appartenenza al Pkk. Proprio per questa condanna Tat era fuggito in Svezia nel 2015 presentando regolare domanda di asilo ma questa gli era stata rifiutata lo scorso anno. Secondo le prime ricostruzioni il militante politico curdo sarebbe stato arrestato dalla polizia svedese e portata nel centro di detenzione di Mölndal dove gli sarebbe stata notificata l’espulsione dal paese e il rimpatrio in Turchia.

VENERDÌ SERA con un aereo della polizia svedese avrebbe raggiunto l’aeroporto di Istanbul venendo consegnato alle autorità di Erdogan. Questa sarebbe la prima estradizione dalla Svezia di un militante politico curdo così come previsto dall’accordo tra Erdogan e i governi di Stoccolma ed Helsinki per permettere ai due paesi della penisola scandinava di entrare nella Nato.

Gli accordi stipulati tra i tre paesi a magio, durante il vertice Nato di Madrid, infatti prevedevano la consegna di una lista di 33 persone appartenenti all’opposizione curda e turca al regime di Ankara (Tat non era nella lista), attualmente residenti in Finlandia e Svezia oltre che l’impegno a cambiare, radicalmente, l’approccio di accoglienza e di solidarietà verso la causa curda manifestato storicamente dai governi di Stoccolma.

A favorire il rispetto dell’accordo è intervenuto anche il cambio di governo in Svezia che vede, per la prima volta, un coinvolgimento diretto dell’estrema destra dei “Democratici svedesi” che proprio della stretta contro i profughi e i richiedenti asilo ha fatto uno delle sue bandiere in campagna elettorale e, successivamente, del programma stipulato con il premier conservatore Ulf Kristersson. La ministra dell’immigrazione, Maria Malmer Stenergard, dello stesso partito del premier è stata la prima voce dell’esecutivo a commentare l’estradizione affermando che «il governo non ha alcun ruolo nel processo che include l’esame delle domande di asilo.

Ciò significa che il governo o un singolo gabinetto non possono intervenire o influenzare le autorità o i tribunali responsabili nella gestione dei singoli casi. Con riferimento al fatto in questione: si tratta di una questione individuale, il ministro non può dire di più». In verità il governo nei primi mesi dal suo insediamento aveva dichiarato per la prima volta le unità combattenti curde operanti in Siria Ypg e Pyd «fiancheggiatori del terrorismo» e non ha condannato i bombardamenti turchi di queste settimane nel Rojava. Ampi servizi della stampa turca hanno dipinto l’ufficio dell’Ncdk (il centro culturale curdo nel cuore di Stoccolma) come un «covo di terroristi» .

IL PROCESSO di adesione di Finlandia e Svezia alla Nato è ancora in attesa del via libera definitivo di tutti i paesi membri dell’Alleanza. Manca all’appello il voto di solo due parlamenti: quello ungherese e quello turco. Se quello dell’Ungheria dovrebbe arrivare entro i primi mesi del 2023 quello della Turchia è subordinato all’accordo, sulla pelle dei curdi, firmato con i due paesi nordici. È essenziale, quindi, che l’iter si concluda in tempo per il vertice Nato del luglio prossimo a Vilnius in Lituania.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

natopkksveziaturchia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: i prigionieri politici di Eloxochitlán

Lo scorso 20 dicembre ne è stato liberato uno, Isaías Gallardo, ma sono ancora in sei ad attendere giustizia. Sono vittime di un vero e proprio montaggio giudiziario per essersi difesi dai cacicchi e dagli attacchi della politica tradizionale dello Stato di Oaxaca. di David Lifodi, da La Bottega del Barbieri È stato scarcerato lo […]
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Comando Sud degli Stati Uniti e il colonialismo del XXI secolo

Gli Stati Uniti hanno reso esplicito il loro interesse per il litio, gli idrocarburi e l’acqua dell’America Latina. Il generale Laura Richardson ha riconosciuto l’intervento del suo paese atto ad influenzare la gestione delle “risorse naturali”. Equinor e Shell nel Mare di Argentina, la israeliana Mekorot per la gestione delle acque, Barrick a San Juan […]
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le forze dell’ordine israeliane hanno aiutato l’estrema destra a raggiungere posizioni di potere

L’estrema destra israeliana  ha raggiunto posizioni di potere senza precedenti  grazie a un processo di normalizzazione e legittimazione all’interno del Paese, simile a processi in altre nazioni. Fonte:English version Di Eitay Mack – 21 marzo 2023 Immagine di copertina: Soldati israeliani stanno a guardare mentre i coloni lanciano pietre contro i palestinesi durante gli scontri nella […]
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Riforma delle pensioni: la Francia alla vigilia di una rivoluzione?

La domanda può far sorridere, perché la rivoluzione è un vecchio slogan a cui nessuno crede più. Se la prendiamo sul serio, questa domanda può darci le vertigini. Stiamo entrando in una zona sconosciuta? Stiamo davvero vivendo un momento storico? E che cosa significa? Questa sera la domanda merita di essere posta con calma, per trarne le conseguenze.
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Chi ha ucciso Eduardo Mendua?

Eduardo Mendúa è stato ucciso il 26 febbraio. Membro della nazione A’i Cofán, dirigente del settore Relazioni Internazionali della CONAIE, si è distinto per la lotta contro le attività di estrazione del petrolio, nonché per la difesa dei diritti umani, dei diritti collettivi, dei diritti della Pachamama, ovverosia il suo territorio, dove sono ubicate parti importanti delle selve umide che rimangono.
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: centinaia di azioni contro la riforma delle pensioni

Il paese è in subbuglio: in tutto il paese, le persone si stanno organizzando, bloccando, scioperando e combattendo. Il numero di azioni e la loro dispersione sul territorio sono così importanti che è impossibile elencare tutto, ma è paragonabile alla rivolta dei gilet gialli. da Contre Attaque Solo che queste azioni si svolgono tutti i […]
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato della Brigada Campeche

Dal 3 al 6 marzo una brigata organizzata dai compagni e compagne del Nodo Solidale e composta da attivistx No Tav, Collettivo Zapatista di Lugano (Svizzera), Ostile Serigrafia Ribelle, S.O.A. Molino (Svizzera), Pirineo Aragonés (Spagna) ha attraversato la penisola dello Yucatan, principalmente nello stato di Campeche, incontrando comunità in lotta contro il megaprogetto del “Tren […]
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La polizia arresta 200 persone dopo la celebrazione del Newroz a Istanbul

Centinaia di migliaia di persone hanno partecipato alla celebrazione del Newroz a Istanbul. La polizia ha attaccato la folla alla fine della celebrazione e ha arrestato circa 200 persone, tra cui un bambino disabile e avvocati.
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: A migliaia hanno marciato fino alla Casa di Mendoza nella capitale per chiedere la libertà dei piqueteri detenuti

Il ministero dello Sviluppo Sociale ha confermato le 85 mila cessazioni nel Potenziare Lavoro e le organizzazioni sociali hanno annunciato che il 5 aprile torneranno a bloccare le strade e gli accessi. L’elogio del FMI alla “focalizzazione” dei programmi sociali. L’Unità Piquetera ha tolto l’accampamento di fronte all’edificio dello Sviluppo Sociale. Come chiusura della protesta, […]
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra e libertà di informazione. Tolti gli accrediti a giornalisti italiani

Diversi giornalisti italiani, tra cui Andrea Sceresini, freelance intervistato ai nostri microfoni, il 6 Febbraio si sono visti sospendere l’accredito giornalistico dall ministero della Difesa del governo di Kyiv dopo un reporage realizzato nella città sotto attacco di Bakhmut.
Immagine di copertina per il post
Editoriali

Proiettili all’uranio impoverito e carne da cannone

Per chi ha qualche anno in più l’annuncio di Londra di voler inviare proiettili all’uranio impoverito in Ucraina fa subito tornare alla mente la guerra dei Balcani.
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sicilia, isola delle armi

Si moltiplicano in Sicilia i cantieri di guerra progettati e ordinati dai generali e dagli ammiragli a capo del Pentagono e della NATO. di Antonio Mazzeo Nell’Isola convertita in una piattaforma bellica avanzata del Mediterraneo, sono stati avviati milionari progetti di potenziamento delle due principali infrastrutture militari ospitate, la NRTF – Naval Radio Transmitter Facility […]
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: a meno di un mese dal sisma, nuovi attacchi turchi in Nord-Iraq e Siria

Meno di un mese dopo il violento terremoto che ha provocato oltre 51mila vittime accertate, più di 122mila feriti  e milioni di sfollati, l’esercito turco continua ad attaccare il movimento di liberazione curdo in nord-Iraq e nel nordest della Siria. Nonostante nella Turchia sud-orientale interi villaggi e quartieri siano stati cancellati dal sisma del 6 […]
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cemil Bayık: Non compiremo azioni militari a meno che lo stato turco non ci attacchi

Il co-presidente del Consiglio esecutivo della KCK, Cemil Bayık, ha dichiarato: “Fermare le azioni militari in Turchia, nelle metropoli e nelle città. Abbiamo deciso di non agire a meno che lo Stato turco non ci attacchi”.
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Terremoto: il punto della situazione tra Turchia, Kurdistan e Siria

Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria: secondo le ultime stime sono stati raggiunti i 16mila morti, ai quali va aggiunto un numero mai precisato di dispersi e decine di migliaia di feriti.
Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La guerra in Ucraina e le nostre lotte – Report della giornata di discussione del 15 gennaio

Pubblichiamo il report della giornata di discussione “La guerra in Ucraina e le nostre lotte” che abbiamo organizzato a Bologna lo scorso 15 gennaio e che ha realizzato un passo importante verso la costruzione di un discorso condiviso di opposizione alla guerra.
Immagine di copertina per il post
Formazione

A Sigonella l’Alternanza Scuola Lavoro diventa Scuola di Guerra: no alla militarizzazione degli studenti

Ma c’è anche una scuola che attraverso il PCTO viene militarizzata, come accade in Sicilia con i protocolli firmati fra l’Ufficio Scolastico Regionale e il 62° Reggimento Fanteria Sicilia dell’Esercito Italiano che porteranno i militari nelle scuole di Catania, Messina e Palermo e le studentesse e gli studenti nelle caserme.
Immagine di copertina per il post
Contributi

Mehmet Akar e Veysi Taş: due azioni di Resistenza nel Nord del Kurdistan

Il 17 Gennaio giunge la notizia che Mehmet Akar, giovane curdo di 25 anni originario di Amed (Diyarbakir), si è dato fuoco per protestare contro l’isolamento detentivo di Abdullah Öcalan.
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra: cosa cambia dopo Ramstein?

Alla riunione del gruppo di contatto per l’Ucraina venerdì scorso, alla base NATO di Ramstein in Germania, Berlino ha ribadito il proprio rifiuto di inviare carri armati tedeschi Leopard 2 a Kiev.
Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Defend Kurdistan: appello al mondo accademico in solidarietà al popolo curdo ed alla rivoluzione del Rojava

“Un appello al mondo accademico per la solidarietà al popolo curdo e alla rivoluzione del Rojava” è stato diffuso oggi dalle pagine social della campagna Defend Kurdistan Italia.