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L’ M23 avanza nella parte orientale del Congo

L’aeroporto di Goma è situato nella periferia della città che si affaccia sul Lago Kivu, a pochissimi chilometri dal confine nord-occidentale del Rwanda. Da giorni la regione è caratterizzata da scontri tra le forze armate ribelli e i caschi blu delle Nazioni Unite, e proprio nella parte sud di Goma si sono riversate decine di migliaia di rifugiati in fuga dalle campagne.

Il Movimento del 23 marzo è un gruppo armato che tenta di conquistare terreno nella zona orientale del paese, formatosi a seguito dell’ammutinamento di circa circa 300 soldati, ex membri del partito politico del Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo (CNDP), ribellatesi contro le forze armate della Repubblica del Congo (FARDC), e appoggiate da forze esterne, tra cui il vicino Ruanda.

Le forze armate governative insediate nell’aereoporto pare abbiano contrapposto una debile resistenza, dopo essersi ritirate nei giorni scorsi dalla città di Kibumba (circa 700 km a sud-ovest di Goma).

Da Parigi, Catherine Ashton, Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea. ha invitato i ribelli a “cessare immediatamente la loro offensiva militare” a Goma.

Sabato scorso, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto una riunione d’emergenza per discutere la ripresa delle ostilità nella RDC e chiesto la fine di ogni “sostegno esterno” alla ribellione.

L’intera regione del Kivu è il teatro di conflitti pressoché ininterrotti da una ventina d’anni a causa delle sue immense risorse minerarie e agricole,e al centro della disputa tra governo congolese, frange ribelli e i vicini paesi dell’Uganda, Ruanda e Burundi.

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