
Il regime di Erdogan fa arrestare in Belgio il direttore dell’ agenzia di stampa Firat News
Manco a dirlo, il principale bersaglio di censura e ritorsione repressiva sono i curdi e le loro articolazioni, in primis quelle comunicative, in Turchia come all’ estero.
A cavallo tra ieri e oggi, a Bruxelles, è stato effettuato l’arresto del Direttore dell’ importante e seguita agenzia di stampa curda Firat News, Maxime Azadi.
Si tratta di un arresto particolarmente grave anche in merito del fatto che Azadi non è solo un giornalista e direttore, ma persona ben conosciuta e con voce in capitolo all’ interno delle politiche istituzionali comunitarie europee.
Durante il suo operato di disvelamento di informazioni utili dai territori messi da mesi sotto il coprifuoco da parte dell’ esercuto turco ai confini con la Siria, Azadi ha ricordato che solo dal 5 al 13 dicembre, ossia a partire dalle operazioni di polizia perpetrate contro i partiti filo-curdi, siano stati effettuati almeno 568 arresti arbitrari,
Forse il rendere noto questa linea di condotta da parte della polizia ha irritato i vertici di questa come quelli dell’ AKP, all’ interno di una fase tanto cruenta e sanguinosa nel paese anatolico, dove i rigurgiti nazionalistici post-golpe fallito paiono incontrollabili e lo scacchiere mediorientale sembra estremamente difficoltoso per le ambizioni di espansione di Erdogan.
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