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Il Pkk sugli attacchi di Lice e Ankara: “Il popolo curdo ha diritto di difendersi”

A poche ore di distanza dall’attacco di Ankara c’è stata un’altra azione di sabotaggio nei pressi di Lice. Sull’autostrada tra Bingöl e Diyarbakir, principale città del Bakur, un veicolo delle forze turche è stato fatto saltare in aria facendo sei morti tra i soldati.

“I curdi non possono stare a guardare mentre Erdogan uccide impunemente centinaia di civili e ne brucia i cadaveri, incendiando case e palazzi e soffocando o bambardando le persone nelle cantine”, ha continuato Andok. “I curdi, con questi due attacchi all’esercito, hanno provato a rispondere all’attacco della Turchia. Esiste un diritto curdo di rispondere agli atti di guerra e a proteggersi, combattendo tanto lo stato islamico quanto gli altri nemici”.

Nella giornata di ieri una rivendicazione dell’attacco di Ankara è arrivata dal gruppo Tak, “Falchi del Kurdistan per la Libertà”. Il comandante del Pkk ha fatto presente che “esistono molte organizzazioni che si battono per la causa curda e per la libertà curda, ad esempio Tak. Non c’è relazione militare tra Pkk e Tak, ciò che ci unisce è l’essere curdi”. I Tak, che avevano già rivendicato un’esplosione su un aereo della Turkish Airways all’areoporto Sabiha Gokcen di Istanbul alcune settimane fa, hanno dichiarato nel loro comunicato che l’azione di Ankara “è una risposta al massacro perpetrato dall’esercito a Cizre. Il silenzio su ciò che sta accadendo a Cizre è complicità”.

Il comunicato dei Tak prosegue identificando l’attentatore morto nell’azione di Ankara con Abdulbaki Sonmez, nato nel 1989 nella provincia di Van (Turchia orientale), combattente curdo dal 2005 e dal 2011 membro della loro organizzazione, e annunciando che la lotta proseguirà fino alla conquista della libertà per tutto il Kurdistan. In un primo tempo il governo turco aveva tentato di attribuire l’azione a un profugo curdo siriano presunto appartenente alle Ypg del Rojava, nel chiaro intento di giustificare atti di guerra contro i combattenti curdi in quella regione.

L’attacco di Lice è stato invece rivendicato dall’HPG (formazione armata del PKK) come risposta ai massacri che le forze speciali hanno perpetrato in queste settimane a Cizre, Sur e İdil.

Cemal Andok ha concluso l’intervista rilasciata ai nostri corrispondenti ricordando che “i curdi stanno colpendo obiettivi militari, non civili” e che “tutte le organizzazioni curde – dai Tak al Pkk, passando per il Pdk e l’Upk, hanno diritto di proteggere il popolo curdo”.

Corrispondenti di Infoaut dall’Iraq

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