InfoAut
Immagine di copertina per il post

GAZA. Soldati israeliani uccidono un palestinese durante le proteste al confine

||||

La vittima si chiamava Ahmad Saleh e aveva 26 anni. Almeno 15 i feriti tra i gazawi. La tregua raggiunta lo scorso maggio tra Gaza e Israele appare sempre più fragile. Il Ministro della Difesa israeliano Gantz, intanto, rivendica l’importanza del suo incontro di domenica scorsa con il presidente Abbas

 

Roma, 3 settembre 2021, Nena News – I soldati israeliani hanno ieri sparato e ucciso un 26enne palestinese, Ahmad Saleh, durante le proteste contro i 14 anni di blocco israeliano nella Striscia di Gaza. Almeno 15 i feriti tra le file dei palestinesi a causa delle pallottole israeliane: tra loro anche un bambino che, secondo quanto riferisce il ministero della salute di Gaza, sarebbe in gravi condizioni. L’esercito israeliano ha fatto sapere in una nota che ieri erano più di 1.000 i palestinesi che si erano radunati lungo il confine tra Israele e Gaza per protestare contro le politiche di Tel Aviv.

Nel corso della manifestazione, i dimostranti hanno bruciato dei pneumatici e lanciato alcuni strumenti esplosivi. “I militari impiegati nell’area hanno usato strumenti per disperdere le proteste, tra cui, quando è stato necessario, anche i proiettili veri”. Le manifestazioni serali dei gazawi al confine con Israele si sono ripetute diverse volte questa settimana. Nell’ultimo periodo si è registrato un aumento delle violenze al confine tra Gaza e Israele che di fatto mostra come la tregua raggiunta lo scorso 21 maggio tra lo stato ebraico e il movimento palestinese Hamas sia molto fragile.

Questa settimana un ragazzo palestinese e un soldato israeliano sono morti per le ferite da arma da fuoco riportate durante le proteste dello scorso 21 agosto al confine tra Gaza e Israele. Per provare a calmare le acque, nelle ultime settimane l’Egitto e le Nazioni Unite hanno aumentato gli sforzi di mediazione facilitando l’ingresso di aiuti provenienti dal Qatar.

Intanto, in Israele, continua a far discutere l’incontro di domenica scorsa tra il ministro della difesa israeliano Gantz con il presidente dell’Autorità palestinese Abbas. Intervistato mercoledì dal canale 12 israeliano, il ministro ha detto che “il premier (Bennet, ndr) sapeva del mio viaggio, ha riconosciuto il mio viaggio e sa di cosa sto parlando”. “Sappiamo (io e Abbas, ndr) – ha poi aggiunto – che al momento non possiamo raggiungere un accordo diplomatico”, ma che, tuttavia, entrambi vogliono rispettare gli accordi alla sicurezza per mantenere stabile la regione. “E’ stato un incontro molto importante durante il quale abbiamo discusso di cooperazione alla sicurezza e di attività congiunte”, ha poi concluso.

Secondo una nota pubblicata domenica dal ministero della difesa, Gantz e Abbas hanno parlato di sicurezza, ma anche “della realtà civile ed economica in Giudea e Samaria (la Cisgiordania, ndr) e Gaza”. L’incontro tra Gantz e Abbas non ha convinto tutti però: il ministro alla Giustizia Gideon Sa’ar e quello alle comunicazioni Yoaz Hendel (entrambi del partito di destra “Nuova Speranza”) hanno criticato pubblicamente il collega di governo. Silenzioso è rimasto invece il premier Bennet di ritorno dalla visita a Washington al presidente statunitense Biden. Intervistato dal New York Times prima dell’incontro con il leader americano, Bennet però è stato chiaro: i negoziati con i palestinesi non sono in programma. Nena News

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

gazaisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ricostruzione a Gaza: il business della “pace” dopo la distruzione

Mentre le macerie di Gaza raccontano l’ennesimo atto di pulizia etnica e annientamento coloniale, il governo italiano si prepara a “sedersi al tavolo della ricostruzione”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Alba: Blocchiamo tutto! Free Palestine!

Alba. Venerdì scorso un corteo in sostegno alla popolazione palestinese è partito da Zona h (parco cittadino) in direzione del teatro sociale: si inaugurava la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco; oltre al presidente della regione Alberto Cirio, era previsto l’intervento di Paolo Zangrillo ministro del governo Meloni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Udine: in 15mila mostrano il cartellino rosso ad Israele

In migliaia da tutta Italia hanno raggiunto Udine per manifestare contro la partita della vergogna Italia – Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Belgio ondata di proteste contro l’austerità

140.000 persone nelle strade di Bruxelles, blocchi mattutini, traffico aereo quasi paralizzato, scontri violenti: questo è ciò che è successo martedì 14 ottobre dai nostri vicini belgi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Perù: destituzione veloce di Dina Boluarte. Ragioni, scandali e un rimpiazzo poco raccomandabile

Con un brusco finale di cui è stata la prima presidente, il Perù scrive un nuovo capitolo di una lunga agitazione politica che il paese vive dal 2016.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele viola il cessate il fuoco: sei palestinesi uccisi a Gaza. OMS: 15.000 persone hanno perso gli arti nella guerra

Martedì mattina, sei cittadini palestinesi sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti in attacchi israeliani contro le città di Gaza e Khan Yunis.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Livorno: pratiche di lotta, agibilità politica e repressione

Riflessioni a margine della doppia visita di Salvini a Livorno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: non passa la mozione per interrompere il gemellaggio con Tel Aviv. Proteste dentro il consiglio comunale, cariche fuori

A Milano proteste dentro e fuori il consiglio comunale: a Palazzo Marino passa il voto con la maggioranza di 22 a 9 (3 gli astenuti) contro la mozione che chiedeva l’interruzione del gemellaggio con Tel Aviv.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Show Israel the red card! Corteo nazionale a Udine

Domani, 14 ottobre, alle 20:45, si giocherà a Udine Italia–Israele, match di qualificazione ai Mondiali 2026. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La giudice federale impedisce a Trump di inviare truppe della Guardia Nazionale a Chicago

Il pendolo tra guerra civile e guerra esterna negli Stati Uniti di Trump oscilla sempre più vorticosamente.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La Procura, la Mafia e il Dissenso in salsa torinese

Domenica 12 ottobre una intera pagina della Stampa di Torino era dedicata al “Dissenso violento”.
Una pagina immonda (così immonda che non ce la sentiamo di pubblicarla) frutto della ormai consolidata collaborazione tra stampa e procura: il giornalista ricopia fedelmente il dispositivo emesso dal Gip, parola per parola, e correda il tutto con fotografie, nomi e cognomi dei giovanissim3 attivist3.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Desenzano del Garda (BS): assemblea per la Palestina interrotta dalla polizia, “grave intimidazione”

Il Collettivo Gardesano Autonomo di Desenzano, in provincia di Brescia, denuncia una “grave intimidazione” da parte di agenti di Polizia, intervenuti nella giornata di domenica durante una partecipata assemblea per la Palestina presso la Casa dei Popoli Thomas Sankara.

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

El trabajador inexistente

Para las derechas, los trabajadores y las trabajadores son “inexistentes” sino como agentes de la producción capitalista. Están privados de una subjetividad propia: no pueden y no deben tener opiniones, pensar, cabrearse o, dios no lo quiera, ocupar las calles.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attivisti della Flotilla rinchiusi nella prigione di Ketziot

Israele trasferisce i volontari sequestrati della Freedom Flotilla alla prigione di Ketziot: cresce l’indignazione internazionale