InfoAut
Immagine di copertina per il post

Escalation di attacchi aerei su Gaza

E’ stata immediata la reazione ieri dell’aviazione militare israeliana ai molteplici attacchi che hanno colpito il sud di Israele: nella tarda serata di giovedì sono stati sferrati attacchi aerei su Beit Hanoun e Beit Lahiya (nel nord) e Khan Younis (nel sud). Colpito anche il sud nei pressi di Rafah, dove sono stati uccisi 7 palestinesi, tra cui diversi membri del Popular Resistance Commitee, militanti della resistenza popolare (PRC).Israele accusa infatti il PRC, un gruppo che mette insieme miliziani di diverse fazioni politiche, creatosi a Gaza nel 2000, degli attacchi, nonostante l’organizzazione abbia negato qualsiasi coinvolgimento.

Mentre da questa mattina aerei israeliani continuano a sorvolare la Striscia, con incursioni nel quartiere di Az-Zaitoun (a sud), non si arresta il lancio di razzi diretto su Israele. Sarebbero 10 i razzi Grad e Qassam lanciati da questa mattina su Ashkelon, Be’er Sheva e Kyriat Gat: uno di questi, secondo il quotidiano Ha’aretz, ha colpito l’area industriale di Ashdod ferendo almeno 6 persone.

Intanto proseguono le indagini relative agli attacchi sferrati ieri nel sud di Israele: le fonti militari hanno chiarito che si tratta di un attacco combinato e coordinato che ha coinvolto più gruppi, con almeno una ventina di miliziani. I  tre attacchi  sono stati lanciati tra mezzogiorno e l’una di ieri mattina, a pochi chilometri dalla città di Eilat,  sul Mar Rosso, vicino all’Egitto, prima contro un bus di linea Egged e poi contro un altro bus e un’auto privata.

Sono 14, secondo i media israeliani le vittime e almeno 26 i feriti: un primo attacco è stato lanciato ad un autobus della linea Egged, la linea 392, diretto da Be’er Sheva a Eilat,che trasportava civili,  intorno a mezzogiorno. In seguito sono stati sparati colpi di mortaio dall’Egitto verso Israele e contro le forze armate israeliane giunte sul posto e un razzo è stato lanciato contro un’automobile privata e un altro bus di linea.

Immediata la chiusura dei valichi e le dichiarazioni ieri del Ministro della Difesa Ehud Barak secondo cui “l’origine dell’attacco terroristico è attribuibile a Gaza”, e che ha aggiunto “agiremo con tutta la forza necessaria”, secondo quanto riportato dall’agenzia Ynet. Sono diventate immediatamente realtà le previsioni di una dura reazione militare nei confronti della Striscia. Hamas ha negato qualsiasi coinvolgimento in quanto accaduto ieri, ribadendo però che si tratta di una conseguenza ai raid quotidiani sulla popolazione palestinese e ad un assedio che va avanti da anni. Barak ha anche addossato le colpe di quanto avvenuto alla mancanza da parte egiziana di attuare un controllo efficace sul Sinai, riaprendo la questione sollevata più volte da Tel Aviv se l’Egitto post-Mubarak sia o meno in grado di garantire la sicurezza dello stato ebraico; Barak si è affrettato ad accusare i suoi vicini, affermando che “un simile evento dimostra la debolezza dell’Egitto nel Sinai”, accuse che sono state subito smentite da fonti del Cairo.

Le forze armate israeliane hanno immediatamente aperto le indagini sulla natura degli attacchi, nei quali due dei quattro responsabili sono stati uccisi dalle forze militari arrivate sul luogo del primo attacco.

Dai microfoni di Israel Radio, fonti ufficiali dell’esercito hanno chiarito inizialmente la dinamica del primo attacco:tre uomini armati hanno aperto il fuoco su un bus pubblico diretto a Eilat, sul quale viaggiavano- oltre ai civili –  molti soldati israeliani in licenza. Secondo la ricostruzione fatta dall’autista e apparsa oggi sul quotidiano Ha’aretz, i componenti del commando erano vestiti come soldati egiziani ed erano sul ciglio della strada. Il quotidiano israeliano Yediot Ahranot riporta che “dopo gli attacchi al bus sono esplosi una serie di ordigni piazzati sul ciglio della strada e alcuni razzi sono stati lanciati contro i soldati israeliani di guardia al confine con l’Egitto provocando altri morti”.

Da Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

attacchigazaisraelepalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: Per la difesa dei propri territori i popoli creano l’Assemblea Maya per l’Autonomia

Città del Messico / Comunità di diversi popoli maya hanno concordato di creare e di organizzarsi nell’Assemblea Maya per l’Autonomia e nel Consiglio Maya per l’Autonomia, per rafforzare le lotte locali a difesa del territorio contro l’attività mineraria, la turistificazione, l’agroindustria e le altre forme di saccheggio nella Penisola dello Yucatán. L’accordo di unirsi nell’Assemblea per […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone oggi ad 80 anni dalle bombe nucleari USA su Hiroshima e Nagasaki

Nella puntata odierna andiamo in Giappone, facendo il punto sulla politica domestica del Paese nipponico e sugli scenari internazionali del quadrante asiatico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“I popoli sostengono la causa palestinese. Potenti e governi voltano le spalle”. Corrispondenza dalla Cisgiordania occupata

Il ministro israeliano della Difesa Katz ha dichiarato oggi, mercoledì 16 aprile 2025, che “Israele non ha alcuna intenzione di permettere l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armarsi per salvare il capitalismo finanziario! La lezione di Rosa Luxemburg, Kalecki, Baran e Sweezy

Per quanto grande sia una Nazione, se ama la guerra perirà; per quanto pacifico sia il mondo, se dimentica la guerra sarà in pericolo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dati trapelati rivelano una massiccia campagna israeliana per la rimozione di post pro-Palestina da Facebook e Instagram

Una repressione radicale dei post su Instagram e Facebook critici nei confronti di Israele, o anche solo vagamente a sostegno dei palestinesi, è stata orchestrata direttamente dal governo israeliano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NATO incontra Palantir: un’analisi critica del sistema di guerra basato su IA della NATO

È notizia di oggi che il 25 marzo 2025, la NATO ha finalizzato l’acquisizione del Maven Smart System NATO (MSS NATO), una piattaforma di guerra basata su intelligenza artificiale integrata sviluppata in collaborazione con Palantir Technologies. Acclamato come un passo avanti nelle capacità decisionali operative, il MSS NATO rappresenta l’ennesimo esempio dell’integrazione dell’IA nella sfera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”: la diretta dalla manifestazione nazionale di Milano

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”. Decine di migliaia di persone – circa 50mila per le realtà organizzatrici – sabato 12 aprile a Milano per la manifestazione nazionale per la Palestina, sottoposta a 77 anni di occupazione e a un anno e mezzo di genocidio per mano dello Stato israeliano. La piattaforma rivendicativa ribadisce le motivazioni della giornata di lotta: “NO al genocidio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Come gli europei vanno incontro all’era complessa

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Pierluigi Fagan sulla congiuntura europea. Fagan parteciperà al dibattito di sabato 12 aprile alle 16 dal titolo “Scenari della guerra globale“. L’articolo è apparso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“No alla prima fabbrica di armi per REARM Europe”: comunicato stampa della “Rete Mamme da Nord a Sud”

La Rete Mamme da Nord a Sud lancia un appello all’adesione e alla mobilitazione contro la nuova fabbrica di esplosivi nel Lazio e contro la militarizzazione dell’Europa. Le fabbriche di morte finanziate con fondi pubblici dalla Commissione europea rischiano di diventare presto realtà: apprendiamo con sgomento che la ex Simmel Difesa, oggi Knds (gruppo franco-tedesco, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Capitalismo finanziario e economia di guerra

Nella giornata che ha visto grandi dichiarazioni del presidente Trump aprire alla guerra commerciale dei dazi abbiamo approfondito come la ristrutturazione della finanza e gli scenari bellici mondiali siano strettamente connessi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop al riarmo, contro il Partito della Guerra. Organizziamoci verso e oltre il primo maggio

Le parole d’ordine uscite dall’assemblea per la costruzione dello spezzone del primo maggio torinese parlano chiaro: organizzarsi per stoppare il riarmo generale, contrastare il partito della guerra

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Un processo profondamente ingiusto

È iniziata il aprile a L’Aquila la sessione in Corte d’Appello del processo all’attivista cisgiordano Anan Yaeesh, arrestato in Abruzzo con Alì Irar e Mansour Doghmosh (e ancor oggi detenuto) per fatti accaduti a Tulkarem.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Prima udienza per Anan, Ali e Mansour: ammessi gli interrogatori israeliani, negate le consulenze della difesa

La corte de L’Aquila ha  accettato l’ammissibilità nel processo di metà degli interrogatori fatti nelle carceri israeliane, in spregio a qualsiasi diritto internazionale. da Osservatorio Repressione Negata, invece, l’ammissione di quasi tutte le consulenze di parte proposte dalla difesa degli attivisti palestinesi. Tra le persone che i legali di Anan, Ali e Mansour hanno chiesto […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ravenna: sequestrato materiale militare. Era diretto in Israele senza licenza

Ottocento pezzi acquistati dall’azienda Imi Systems, che rifornisce l’esercito. Il porto romagnolo teatro di proteste e di blocchi dei portuali di armi e navi israeliane

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’ultimo capitolo del genocidio

Israele ha iniziato la fase finale del suo Genocidio. I palestinesi saranno costretti a scegliere tra la morte o la deportazione. Non ci sono altre opzioni. Un articolo del giornalista premio Pulitzer Chris Hedges, ex corrispondente del New York Times da Gaza. di Chris Hedges da InfoPal (Chrishedges.substack.com.) Questo è l’ultimo capitolo del Genocidio. È […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La crisi umanitaria a Gaza: una situazione terribile di fame e aiuti bloccati

La Striscia di Gaza, che ospita quasi due milioni di persone, sta affrontando una crisi umanitaria di portata senza precedenti.