
Dieci giorni di fuoco. Una cronaca della rivolta in Nepal
In Nepal, gli ultimi dieci giorni hanno scompaginato lo scenario politico. A quasi vent’anni dalla rivoluzione che aveva deposto la monarchia, il sistema politico nepalese consolidato è entrato in una forte crisi di legittimità.
A partire da una sospensione e limitazione all’uso dei social network, è esplosa una rabbia popolare, particolarmente espressa dalle fasce di popolazione più giovani e diretta verso un sistema di corruzione e privilegi di cui il sistema politico è considerato il punto nevralgico. Palazzi del potere assaltati nella capitale e messi in fuga gli esponenti politici principali, si è determinato un momentaneo passaggio di poteri garantito dai militari e con figure istituzionali che ancora godono di fiducia popolare per condurre a nuove elezioni il paese.
Con Santopadre, de il Manifesto e Pagine Esteri, abbiamo provato ad andare in profondità della situazione: leggere le fratture sociali entro cui a preso forza la rivolta, i sentimenti del paese tra voglia di riscatto sociale, nostalgie monarchiche e le strettoie tra attori di scala mondiale, come Cina e India.
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