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BRASILE: MIGLIAIA IN PIAZZA CON L’ULTRADESTRA DI BOLSONARO, MA L’AUTO-GOLPE (PER ORA) NON C’E’

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Migliaia di persone in piazza in Brasile dopo la “chiamata” fatta direttamente dal presidente della Repubblica, il fascista Bolsonaro. In una deriva sempre più simile a quella trumpiana, Bolsonaro ha cercato la prova di forza in piazza, annusando l’aria per cercare di capire se ci fosse, o meno, aria di auto-golpe.

L’obiettivo è abbastanza chiaro da mesi: con una situazione sanitaria ed economica pesantissima, le elezioni presidenziali 2022 rischiano di essere, per l’attuale numero uno a Brasilia, un tracollo, tanto che i sondaggi danno già ampiamente avanti al ballottaggio l’ex presidente socialista e del Pt, Luca Inacio Da Silva.

Da tempo Bolsonaro ha poi ingaggiato una battaglia tutta interna ai palazzi del potere, che lo hanno visto più volte scontrarsi frontalmente con il Parlamento, da un lato, e con la Corte Suprema Brasiliana, dall’altro. Per questo Bolsonaro aveva chiamato alla piazza il 7 settembre, cercando di sfruttare anche il richiamo di una data simbolo: vale a dire, l’indipendenza dal Portogallo, datata 07.09.1822.

I cortei pro-Bolsonaro, definiti dallo stesso presidente della Repubblica “in difesa della libertà” (principalmente la sua, visti i molti guai giudiziari) hanno coinvolto numeri importanti di persone, decine di migliaia, soprattutto nella capitale Brasilia e a San Paolo, tradizionale feudo della destra brasiliana.

Imponenti però anche le contro-manifestazioni (vedi foto, con il corteo di Belo Horizonte e lo spezzone del Movimento Sem Terra, composto da migliaia di persone) organizzate dall’opposizione politica, sociale e di movimento, che si è mobilitata in tutto il Brasile al grido di “#forabolsonaro”.

Pochi invece gli scontri, temuti alla vigilia: qualche tafferuglio a Brasilia, con la polizia – in odore di potere aiutare lo stesso Bolsonaro a tenere il potere mettendo sotto tutela magistratura e Parlamento – che, per ora, è rimasta al suo posto, bloccando i manifestanti pro-Bolsonaro. Respinto anche il tentativo, effettuato mercoledì 8 settembre, di un gruppo di sostenitori di Bolsonaro di irrompere nella sede del ministero della Salute a Brasilia.

Aperta infine un’inchiesta contro l’imprenditore Usa Jason Miller, ex consigliere del presidente Usa, Donald Trump, indagato nell’ambito di una causa condotta dalla Corte suprema  sulla “organizzazione e il finanziamento di atti antidemocratici”. A Miller l’indagine è stata notificata quando stava per imbarcarsi di rientro negli Stati Uniti dal Brasile, dopo avere partecipato alla Conservative political action conference (Cpac), un vertice politico promosso annualmente dai movimenti ultraconservatori americani. Miller in Brasile ha promosso il social network GETTR, punto di riferimento della fake news sul Covid19 e di tutte le varie teorie sovraniste e cospirazioniste dell’ultradestra.

La corrispondenza dal Brasile con  Giuseppe Cocco, compagno italiano e professore di Teoria Politica all’Università Federale di Rio De Janeiro. 

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Da Radio Onda d’Urto

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