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Ankara: poliziotto uccide l’ambasciatore russo. La Turchia è fuori controllo.

Proprio nelle scorse ore Putin aveva parlato al telefono con Erdogan in merito ad Aleppo, dove prosegue con forte difficoltà l’evacuazione di islamisti e loro famiglie, accennando pure a eventuali “negoziati tra il governo siriano e la cosiddetta opposizione moderata ad Astana”, capitale del Kazakistan.

Nelle ultime settimane la situazione in Turchia pare ancor più fuori controllo del solito. Dopo gli attacchi con decine di poliziotti e militari morti prima allo stadio del Besiktas e poi contro un bus di soldati e forze speciali a Kayiseri, proseguono in Turchia gli assalti fascisti alle sedi HDP, il partito della sinistra turca e filocurdo.

A decine sono state attaccate e devastate, e, in alcuni casi incendiate, da militanti dell’AKP, il partito di Governo del premier-sultano Erdogan e dell’MHP, il partito di estrema destra, con la connivenza delle polizia, che in alcuni casi ha addirittura partecipato agli assalti.

L’occidente tace sulla repressione feroce di Erdogan. Nel frattempo però continua a stringere accordi, come quello infame sui migranti, siglato a marzo tra Ue e Turchia, che continuerà a essere applicato anche nel 2017.

Per un primo commento sull’assassinio dell’ambasciatore russo ad Ankara sentiamo Murat Cynar, giornalista turco da anni in Italia e nostro collaboratore.

Ascolta o scarica qui

 

da radiondadurto.org

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