InfoAut
Immagine di copertina per il post

Ancora bombe su Gaza, sciopero generale dei palestinesi israeliani

||||

Ospedali al collasso, strade distrutte e feriti portati a spalla. Stamattina ancora una cinquantina i bombardamenti israeliani sulla Striscia, mentre i palestinesi cittadini israeliani si preparano alla mobilitazione. Ancora stallo all’Onu. Ucciso un 18enne a Hebron

AGGIORNAMENTO ore 20 

Tre palestinesi uccisi in Cisgiordania, due thailandesi in Israele. Sciopero generale nelle città dentro Israele e nei Territori Occupati

E’ di tre uccisi il bilancio delle proteste di oggi in Cisgiordania, nel giorno dello sciopero generale indetto dalla società civile palestinese dentro Israele. Due delle vittime sono state uccise dall’esercito israeliano al checkpoint di Beit El, fuori Ramallah: il 20enne Adham Fayez Musa Kashif e il 15enne Islam Wael Bernat. Poche ore prima era stato ucciso il 25enne Muhammad Ishaq Hamid, ad al-Bireh. Colpi di arma da fuoco sono stati anche sparati contro i militari da palestinesi, nei pressi di Ramallah.

Anche dentro Israele è stata giornata di sciopero e proteste. Negozi e attività chiuse e manifestazioni nelle principali città. Si tratta del primo sciopero generale dalla rivolta del 1936-1939 contro le milizie sioniste giunte in Palestina sotto il mandato britannico. Ad Haifa caroselli di auto e cortei, a cui la polizia ha risposto con i lacrimogeni. A Jaffa centinaia di persone hanno sventolato la bandiera palestinese, mentre a Nazareth svettavano i cartelli “Save Sheikh Jarrah”. In migliaia hanno poi manifestato a Sakhnin, Led, Acca.

A Gerusalemme est una bambina di 12 anni è stato ferito da un proiettile di gomma vicino alla sua casa nel quartiere di Sheikh Jarrah, da cui è partita un mese fa la protesta che presto si è allargata a tutta la Palestina storica. Qui la polizia ha fatto ampio uso di lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti, oltre alla shunk water, acqua chimica dall’odore insopportabile sparata in mezzo al quartiere.

Intanto a Gaza sale a 213 il numero dei morti dal 10 maggio scorso. Il ministero della sanità locale ha denunciato l’impedimento israeliano alla Croce Rossa internazionale di raggiungere le strutture mediche nella Striscia: richiesta negata. In Israele i missili di Hamas hanno ucciso due lavoratori thailandesi.

Nel pomeriggio il Consiglio Onu per i diritti umani (Unhrc) ha fatto appello alla comunità internazionale perché chieda unita il cessate il fuoco e perché lavori alla fine dell’occupazione israeliana dei Territori occupati, parlando di “rifiuto dei diritti collettivi e individuali del popolo palestinese” da parte di Israele.

—————————————————————–

della redazione

18 maggio 2021, Nena News – Non si ferma la conta degli uccisi nella Striscia di Gaza nell’operazione israeliana “Guardiano delle Mura”, lanciato lunedì 10 maggio. Il bilancio attuale è di 212 morti, di cui 61 bambini, e almeno 1.500 feriti. Numeri che pesano sulle infrastrutture sanitarie gazawi, già duramente provate dalle precedenti operazioni militari e dal lungo assedio israeliano iniziato nel 2007.

La stampa locale e gli utenti sui social raccontano della devastazione degli ospedali e delle strade che vi conducono. E’ il caso dell’ospedale Shifa, il più importante della Striscia: le sue prossimità sono state bombardate, le strade divelte rendendo impossibile alle ambulanze arrivare. I feriti vengono portati a spalla tra le macerie.

Ieri era giunta la protesta delle organizzazioni umanitarie, tra cui Save the Children, e quella di Medici senza Frontiere che ha subito danni alla propria clinica. Lo stesso è accaduto agli uffici dell’omg Pcfr: l’edificio che la ospitava è stato colpito, fortunatamente nessuno era all’interno al momento dell’esplosione. Come riportavamo ieri, tra le vittime dell’operazione israeliana c’è anche il dottor Ayman Abu al-Aouf, capo del dipartimento di medicina interna dell’ospedale Shifa e massimo esperto locale nella lotta alla pandemia.

Non state colpite, invece, le due scuole dell’Unrwa che stanno ospitando una parte dei 41mila sfollati che hanno trovato rifugio nelle strutture Onu: ieri pomeriggio si era diffusa la voce di un prossimo bombardamento israeliano, ma non si è verificato.

E questa mattina è stata l’ennesima di potenti raid aerei, almeno una 50ina nelle prime ore della giornata, secondo l’agenzia stampa palestinese Wafa. Ad essere colpiti sono stati edifici residenziali e fattorie in tutta la Striscia, in particolare la zona nord, Beit Lahia e Jabalia. Tra le strutture distrutte c’è l’unica stamperia in 3D della Striscia, racconta il dottor Tarek Loubani, medico e fondatore del Glia Project, partner della Tashkeel3D di Gaza. Il progetto era stato realizzato grazie a finanziamenti online, di singoli cittadini, e aveva permesso di produrre molti equipaggiamenti medici altrimenti introvabili a Gaza a causa dell’assedio.

Immagine 2021 05 19 094040

E’ in tale contesto che prosegue lo scontro internazionale al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, a causa del reiterato veto americano alla dichiarazione congiunta di richiesta di cessate il fuoco. Se in casa è la deputata Usa di origine palestinese Tlaib a fare pressioni sull’amministrazione Biden, ieri sera sono state Norvegia, Cina e Tunisia a chiedere di nuovo il voto del CdS.

Ieri Biden ha parlato al telefono con il premier israeliano Netanyahu, per la terza volta da lunedì, e alla stampa ha detto di sostenere il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Non è ben chiaro cosa stia facendo Washington in merito, di certo sta riempiendo l’arsenale israeliano vista la vendita di 735 milioni di dollari in missili e bombe appena autorizzata.

Oggi intanto si mobilitano i palestinesi cittadini di Israele con uno sciopero generale che si è presto allargato anche fuori dai confini. Sui social gira la richiesta di aderire a distanza allo sciopero interrompendo le proprie attività in sostegno ai palestinesi. A chiamare lo sciopero è stato l’High Follow-up Committee for Arab Citizens of Israel – una federazione di organizzazioni di cui fanno parte comuni, membri della Knesset, movimenti della società civile. Si tratta della prima iniziativa simile da molti anni.

Proseguono le manifestazioni e le proteste palestinesi anche in tutta la Cisgiordania. Ieri un 18enne del campo profughi di al-Arroub, tra Hebron e Betlemme, Obeida Akram Jawabrah, è stato ucciso dall’esercito israeliano, colpito al petto.

La tensione si allarga intanto anche a nord e a est della Palestina storica. Ieri sera alcuni missili sono stati lanciati dal territorio libanese nel nord di Israele, senza provocare danni. L’esercito israeliano ha risposto colpendo con l’artiglieria quelle che riteneva le postazioni del lancio. Più tardi un drone è stata abbattuto al confine con la Giordania. Nena News

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

gazapalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: la questione dei terreni e l’influenza politica nelle zone delle milizie hanno motivato l’assassinio di Marielle Franco

Secondo il documento, i fratelli Brazão decisero di assassinare Marielle Franco perché si opponeva alla votazione del Progetto di Legge (PL) 174/2016, di cui era autore Chiquinho Brazão, allora consigliere.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello dei lavoratori palestinesi per la Giornata della Terra. Lottiamo per la nostra terra e per la nostra libertà

Il 30 marzo in Palestina è il Giorno della Terra, che ricorda i caduti negli scontri del 30 marzo 1976 quando l’esercito israeliano inviò le proprie forze in tre paesi (Sachnin, Arraba e Deir Hanna) allo scopo di reprimere le manifestazioni che ebbero luogo a seguito della decisione delle autorità israeliane di espropriare vasti terreni agricoli. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia, l’ISIS e lo scacchiere della Jihad internazionale

La Russia è da tempo nel mirino dell’Isis e il gravissimo attentato di Mosca ne è la conferma. L’Isis, nonostante la sconfitta del Califfato nato tra Siria e Iraq, continua ad essere forte nel Caucaso, nel cosiddetto Khorasan e in Africa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

In Italia stanno sbarcando molti mezzi militari americani

La denuncia dei portuali del Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali (CALP) di Genova

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: dopo le cariche all’inaugurazione dell’anno accademico, occupato il rettorato

Occupato il rettorato dell’Università di Bologna. L’iniziativa si inserisce all’interno della “Israeli Genocide Week”, settimana di solidarietà e mobilitazione nelle Università contro il genocidio in corso a Gaza, promossa dai Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Un’altra provocazione di Milei che annuncerà un indulto per i genocidi

Il presidente Javier Milei, su richiesta della sua vicepresidente Victoria Villarruel, ha deciso che il prossimo 24 marzo concederà un indulto a tutti i militari genocidi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Misure cautelari per tre militanti di Antudo per un sanzionamento alla Leonardo SPA. Repressione su chi fa luce sulle fabbriche di morte e le guerre in atto

Ieri mattina la Questura di Palermo ha eseguito tre misure cautelari, due obblighi di firma e una custodia cautelare in carcere per tre militanti di Antudo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “UNIBO complice del genocidio. Stop accordi con Israele”. La polizia carica il corteo per la Palestina

Centinaia di studentesse e studenti in corteo per le strade di Bologna mentre si svolge l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università felsinea alla presenza della ministra Bernini.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il senato accademico di Unito blocca il bando Maeci sugli accordi di cooperazione con le università sioniste

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sul blocco del senato accademico dello scorso martedì. IL SENATO ACCADEMICO DI UNITO BLOCCA IL BANDO MAECI SUGLI ACCORDI DI COOPERAZIONE CON LE UNIVERSITÀ SIONISTE Ieri, dopo ore passate in presidio al rettorato dell’università di Torino, dopo mesi di mobilitazione, è stata ottenuta una prima vittoria: […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: Israele all’attacco dell’ospedale Al Shifa, di Rafah e di Jabalya. Picchiato in carcere Marwan Barghouti.

Palestina. “A Gaza 150 strutture dell’Unrwa sono state distrutte, 400 addetti sono stati uccisi e più di 1.000 feriti. Israele ha inoltre arrestato diversi dipendenti e li ha maltrattati, mentre civili e bambini continuano a morire e la fame aumenta”.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

VOI SETTE, NOI 99%

Dentro la Reggia di Venaria dal 28 al 30 aprile ci saranno i ministri delle 7 potenze mondiali a parlare di transizione ecologica ed energetica. A Torino si sta costruendo un percorso di avvicinamento che vede coinvolti comitati, associazioni ambientaliste, collettivi studenteschi e giovanili, realtà ecologiste.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Anan dal carcere di Terni: “La resistenza non è terrorismo”

Anan ha rilasciato una lunga e articolata dichiarazione spontanea pronunciando un j’accuse nei confronti del carattere squisitamente politico dell’indagine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rete studentesca per la Palestina Napoli: “Basta bugie, basta complicità tra Italia ed Israele”

Crediamo fermamente di non avere tolto a nessuno il diritto di parola: Maurizio Molinari è il direttore di la Repubblica, che tutti i giorni trova ampio spazio per omettere, tagliare e ricucire le informazioni e diffondere fake news sul genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le forze israeliane impediscono a migliaia di fedeli di entrare a Gerusalemme per pregare

Ieri mattina, venerdì 15 marzo, le forze di occupazione israeliane hanno impedito a migliaia di fedeli musulmani palestinesi di raggiungere la moschea di Al-Aqsa

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Napoli: “Fuori i sionisti dalle università”. Studenti contestano Molinari alla Federico II. Annullato l’incontro

Studenti e studentesse dell’Università Federico II di Napoli hanno contestato ieri mattina, venerdì 15 marzo, il direttore de La Repubblica Maurizio Molinari

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Orrore all’ospedale di Nasser. Palestinesi abusati per ore dall’esercito israeliano

La Bbc mostra un filmato girato nel principale ospedale di Khan Yunis in cui si vede una fila di uomini lasciati in mutande, inginocchiati con le mani dietro la testa. Alcuni avevano davanti a sé dei camici medici.

Immagine di copertina per il post
Culture

Oscar 2024: celebrità e stelle del cinema chiedono cessate il fuoco a Gaza

Numerose celebrità e stelle del cinema di Hollywood di alto profilo hanno manifestato il loro sostegno e la loro solidarietà ai palestinesi della Striscia di Gaza, chiedendo un cessate il fuoco sul tappeto rosso degli Oscar 2024.