Come altre 60 città italiane, anche Bologna ieri si è mobilitata in un abbraccio partecipato e solidale alla Val Susa e a Luca. In tantissimi sono accorsi sotto la fontana del Nettuno attorno al grande striscione su cui il Laboratorio Crash, ed i collettivi autonomi universitari e studenteschi
avevano già espresso mercoledì scorso la propria vicinanza al popolo No Tav con una determinata azione comunicativa in stazione e per le vie del centro.
Indignazione e rabbia per l'insensata invasione della Clarea e la folle dinamica dell'assalto a Luca e della sua caduta si sono alternate ai microfoni del sound con la vicinanza ed il tifo per quest'ultimo: "Con Luca nel cuore, sempre No Tav!".
Dopo gli interventi, quasi 1500 persone si sono mosse in corteo per via Indipendenza alla volta della stazione centrale, bloccando il traffico avvolte nel calore delle bandiere No Tav. Davanti al precipitoso blocco dell'atrio della stazione, blindato da catene, lucchetti ed un cordone della celere i manifestanti, con ancora negli occhi le immagini delle cariche di Porta Nuova, sono andati ad incalzare le forze dell'ordine.
Due cariche si sono susseguite, a seguito delle quali una parte dei manifestanti è riuscita a guadagnare un'entrata laterale e successivamente a portarsi dietro tutto il corteo, andando ad occupare i binari della stazione e causando al Freccia Rossa Salerno-Milano, sanzionato da scritte No Tav, il ritardo di mezz'ora. Nel corso dell'occupazione - di durata analoga - è stata denunciata la compromissione al diritto della mobilità dei pendolari e l'insostenibilità economica del TAV a fronte del taglio di innumerevoli servizi sociali urgenti.
Sempre bloccando il traffico, il corteo ha infine fatto ritorno sotto il Nettuno, dove si è sciolto rinnovando l'impegno a scendere in piazza nei giorni successivi a fianco della lotta valsusina.
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