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Presidio dei precari al provveditorato di Palermo

Questo è solo l’ennesimo atto di protesta dei lavoratori della conoscenza che da metà agosto hanno caratterizzato le piazze cittadine. Dallo sciopero della fame con presidio permanente di fronte la Presidenza della Regione, all’occupazione di ieri dei locali del provveditorato.

Molti i problemi che attanagliano i lavoratori in condizioni oltre la già intollerabile “normalità” precaria: dal numero di nomine previsto, abbondantemente al di sotto delle necessità delle scuole della provincia, all’intollerabile calendario delle convocazioni che partendo a ridosso dell’ultima settimana di settembre non permetterà a molti lavoratori di prendere servizio prima di ottobre. Un facile metodo per risparmiare una mensilità salariale da parte dell’ufficio scolastico, diretta conseguenza dei tagli alla scuola che da anni caratterizzano le riforme del settore e le finanziarie di tutti i colori, ma che hanno visto nell’opera di Gelmini e Tremonti il punto più “alto” della loro storia.

Tagli che, oltre ad abbattersi sulle vite di docenti e personale Ata non di ruolo, andranno a ricadere sulla pelle degli studenti che, prima di ottobre resteranno scoperti per gli insegnamenti non assegnati, e vivranno delle scuole con un personale sottodimensionato alle esigenze reali.

Un presidio dunque che si è prefisso di continuare a fare pressione sui dirigenti del Provveditorato, sordi come sempre alle richieste degli insegnanti e di rilanciare per ulteriori appuntamenti di lotta.

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