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Modena, cariche e lacrimogeni contro nuovo picchetto operaio all’Alcar Uno!

Un nuovo picchetto a sorpresa è stato costruito questa mattina all’Alcar Uno, uno degli stabilimenti che produce per Levoni, azienda al centro della montatura mediatica contro Aldo Milani. Centinaia di lavoratori, non solo modenesi ma anche provenienti da Bologna, Milano e Piacenza hanno bloccato i luoghi di entrata/uscita dei camion infliggendo pesanti danni all’azienda.

Il picchetto operaio è stato sgomberato dopo diverse ore di blocco, con lancio di lacrimogeni e polizia alla rincorsa selvaggia dei manifestanti, una volta che aveva di fatto paralizzato l’attività dello stabilimento bloccando i vari cancelli.

Continua comunque lo sciopero parallelo al blocco che pretendeva il reintegro dei 55 licenziati e che voleva riportare l’attenzione sul vero nucleo dell’affare Milani, ovvero la volontà di Levoni di proseguire nelle sue politiche antioperaie.

Il risultato di queste politiche è ci sono persone licenziate, impossibilitate di conseguenza a pagare l’affitto, e che poi magari vengono sgomberate e denunciate come accaduto questa mattina proprio a Modena. Sempre che non vengano tirate sotto da un camion, magari sotto istigazione degli stessi Levoni e delle forze dell’ordine presenti sulla scena:

Dopo un’assemblea conclusiva il picchetto si è sciolto annunciando la prosecuzione della lotta e altre nuove iniziative: a partire da lunedì prossimo, quando al Tribunale del Riesame di Bologna si terrà l’udienza per revocare la convalida delle misure cautelari ad Aldo Milani.

In quell’occasone un nuovo presidio operaio e solidale sarà messo in atto per continuare a denunciare la gravità di quanto avvenuto nei confronti di Milani ma soprattutto nei confronti della libertà di conflitto politico in questo paese.

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