InfoAut
Immagine di copertina per il post

Incendi e morti nei ghetti di stato tra Puglia e Calabria, cosa succede?

Qui di seguito riportiamo alcune riflessioni dal network di Campagne in Lotta, che sta monitorando attentamente la questione, a partire dalle circostanze poco chiare della morte del ragazzo ventenne di stamane.

Fuoco ai ghetti di stato, casa per chi ci vive! (8 Dic)

Nella notte fra il 6 e il 7 dicembre, un incendio ha distrutto una decina di baracche all’interno della tendopoli di San Ferdinando (RC), provocando gravi ustioni a due lavoratori immigrati e danni materiali a tutti gli altri occupanti. Ciò accade a distanza di pochi giorni da un altro incendio, l’ennesimo avvenuto nel “Gran Ghetto” alle porte di Foggia, altro esempio di ghetto di Stato dove vivono migliaia di braccianti che ogni anno lavorano per i profitti del settore agroindustriale. E purtroppo non si contano gli episodi simili, anche con esiti drammatici, che si potrebbero evitare se solo ci fosse l’interesse di tutelare i lavoratori nel nostro paese. Interesse ancora minore se la manodopera è straniera, e può essere utile allo Stato e al capitale nel creare gerarchie nei diritti e divisioni all’interno della forza lavoro. In Italia, come in tutta Europa, la vita e il lavoro di uno/a straniero/a valgono poco, o nulla.

Noi lo diciamo da anni: questi eventi hanno colpevoli ben precisi, gli stessi che tramite il regime della mobilità controllata costringono i migranti nel nostro paese (e non solo) a vivere al confino, sia esso materiale, giuridico o economico-produttivo. L’assenza di interesse (se non di facciata e con provvedimenti puramente propagandistici) nel far rispettare i contratti collettivi di categoria, che obbligano i produttori agricoli a garantire alloggio e trasporti al lavoratori; le questure e le prefetture delle nostre città, che tramite innumerevoli abusi d’ufficio e ritardi cronici costringono i migranti a una condizione di irregolarità e li privano dell’accesso a quei pochi diritti formalmente garantiti a tutti; le forze dell’ordine che con atti intimidatori e la militarizzazione di interi territori reprimono chi all’illegalità è costretto e condannato da leggi inique, focalizzando l’attenzione dei media su aspetti marginali come la prostituzione e il caporalato per nascondere i fattori strutturali dello sfruttamento di questo settore: sono queste le cause materiali di una situazione sempre più insostenibile, e chi le produce è il mandante morale di assassinii, incendi, incidenti e malattie che si verificano in assenza di diritti, tutele e libertà.

In un clima di intimidazione crescente, si stanno intensificando nelle ultime settimane e in piena stagione di raccolta veri e propri blitz delle forze dell’ordine, nella tendopoli di San Ferdinando e nel centro di Rosarno, alla ricerca di pretesti e capri espiatori per poter giustificare le soluzioni repressive e la riproduzione di meccanismi di segregazione attraverso i campi e le tendopoli. Mentre infatti questa situazione si protrae, con una gestione emergenziale che fa comodo solo a chi specula e a chi sfrutta, si riempiono le tasche di privati, cooperative e amministrazioni locali, che del business dell’accoglienza hanno fatto la propria ricchezza. Risale al giugno di quest’anno la notizia dell’elargizione di cospicui finanziamenti da parte del Ministero degli Interni ai comuni di San Ferdinando e Rosarno (di almeno 450.000 euro, oltre ai 300.000 stanziati contestualmente della regione Calabria). Di recente è stato reso noto che, sebbene questi fondi dovrebbero essere indirizzati alla risoluzione della questione alloggiativa dei lavoratori stagionali della piana di Gioia Tauro, verranno invece spesi, come già reso noto dai rispettivi sindaci, in una nuova tendopoli già in costruzione a ridosso di quella esistente, maggiormente controllata e abitata soltanto da persone selezionate in base al possesso di un documento e di un contratto di lavoro; in lavori per il ripristino del fatiscente campo container nel comune di Rosarno, e per la sistemazione delle strade (con il pretesto che per quelle strade transitano ‘gli immigrati’ in bicicletta e subiscono incidenti). Una parte dei fondi sarà destinata inoltre alla gestione dei rifiuti perché, sostiene il sindaco, sono gli immigrati a produrre la maggior parte della spazzatura del comune di San Ferdinando. Ciò che resta dovrebbe in parte essere utilizzato per un fantomatico “corso di formazione” destinato ai lavoratori agricoli stranieri, e in parte elargito ad associazioni ed enti religiosi che a vario titolo lavorano con i migranti. È evidente che siamo di fronte a un furto, un raggiro. Le amministrazioni comunali cercano di arricchire le martoriate casse degli enti locali utilizzando fondi che sulla carta sono destinati ai lavoratori e alle lavoratrici delle campagne, proponendo false soluzioni che riproducono le ben note condizioni di emarginazione cui questi ultimi sono costretti. Il tutto senza che il ministero dica una parola. Mentre in provincia di Foggia, dove da anni si susseguono annunci di sgombero e intervento, tutto tace nonostante il secondo, devastante incendio dell’anno al ghetto.

Dietro la maschera della mancanza di fondi, della difesa del “decoro” e della sicurezza, si nasconde la volontà di perpetuare la situazione di miseria in cui vivono questi lavoratori e queste lavoratrici, obbligati dalla mancanza di alternative ad accettare condizioni di lavoro inique. Sappiamo bene che solo il riconoscimento di un documento di soggiorno può consentire ai migranti di spostarsi liberamente, in base alle proprie aspirazioni e necessità, nonché di ottenere un regolare contratto, e che solo l’effettiva applicazione di quest’ultimo, che in agricoltura prevede l’alloggio e il trasporto ai luoghi di lavoro a carico del datore, può garantire la tutela di lavoratori e lavoratrici costretti alla mobilità dalla stagionalità di questo settore produttivo. I lavoratori delle campagne prigionieri dei ghetti di stato hanno mostrato da tempo di non essere più disposti ad accettare questi soprusi. Grazie alle lotte è stato possibile ottenere importanti risultati, come dimostrano le mobilitazioni dell’ultimo anno. La loro voce può arrivare a scuotere i palazzi del potere, com’è successo il 12 novembre a Roma. Pretendiamo risposte dai responsabili politici di questa situazione, e continueremo su questa strada fino alla vittoria: basta ricatti, documenti e contratti!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: svendita di San Siro e Olimpiadi Invernali, tegole giudiziarie sulla città “appaltata” ai grandi eventi

La gip di Milano Patrizia Nobile ha sollevato davanti alla Consulta la questione di “legittimità costituzionale” del decreto del Governo Meloni del 2024.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Asl di Torino: un sistema di favori al servizio della politica?

L’Italia è un paese anziano e in calo demografico ma gli investimenti nel comparto sanitario e socio-assistenziale sono sempre meno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Diritto all’abitare: presentato il DL Sfratti. Unione Inquilini: “Ennesimo attacco ai diritti di chi vive in precarietà abitativa”

La maggioranza accelera sul “Piano Casa” della premier Meloni, che in realtà è un piano…sfratti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Free Party: a tre anni dall’entrata in vigore del decreto anti-rave migliaia di giovani occupano a Campogalliano (Mo)

Violente cariche e lacrimogeni contro le persone presenti al Witchtek. Ci sono feriti e fermati.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, quattro aggettivi possono sintetizzarne il contenuto. Una manovra “responsabile”, pavida, iniqua e belligerante. 

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane

Immagine di copertina per il post
Confluenza

DDL NUCLEARE : cosa aspettarci, cosa sappiamo?

Continuiamo ad approfondire e a tenere alta l’attenzione sul tema del ritorno del nucleare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: gli indigeni dell’Amazzonia si invitano al vertice sul clima

Gli indigeni della tribù Kayapó, sostenuti da centinaia di manifestanti, hanno organizzato un’azione di protesta all’interno della “zona verde” della COP30.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turisti della guerra a Sarajevo: aperta un’inchiesta, almeno 5 gli italiani coinvolti

Si radunavano a Trieste e da lì partivano per sparare “per divertimento” ai civili insieme ai militari dell’esercito serbo-bosniaco che assediavano la città di Sarajevo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Sud unito contro il ponte. Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità

La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto è, oggi, uno spazio politico cruciale per la resistenza e il riscatto del Sud.

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.