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Il terreno che ci piace (su sgombero centri sociali a Torino)

Un patrimonio che i lungimiranti consiglieri valutano attorno ai 13 milioni di euro, la quale dicono, una volta incassata, dovrebbe risollevare il welfare della città…(sic.!)

Tralasciando gli ovvi commenti sull’inconsistenza di questa proposta, si scopre che la mozione è a firma di Marrone e Sbriglio. L’alleanza fascistoide/ex socialista fa così capolino, portandosi con se, tra più o meno consapevoli astenuti e convinti legalitari, la maggioranza dei voti della Sala Rossa. La biografia dei personaggi in questione parla da sé…

Partiamo da Marrone, fascista di lungo corso, preoccupato poche settimane fa del fatto che Priebke non trovasse un luogo nel nostro paese dove essere seppellito e che tempo addietro si fece fotografare con i suoi amici di partito in un’azione squadrista al Csa Murazzi, durante la quale i muri dello spazio furono stati tempestati di celtiche e frasi inneggianti il duce. Arriviamo, quindi, ad un esperto di rimpasti e aficionados alla poltrona, Giuseppe Sbriglio, ex idv, prima ancora della gloriosa Margherita e che oggi sostiene, a suo dire in maniera “critica”, la maggioranza del PD.

Tra gli altri lungimiranti evidenziamo ancora Giusi La Ganga, ex socialista, storico proconsole di Craxi che patteggiò una pena di un anno e otto mesi e una multa di 500 milioni di lire nello scandalo delle tangenti per il nuovo ospedale di Asti (in quello stesso processo furono condannati l’ex sottosegretario democristiano Vito Bonsignore e il tesoriere DC Severino Citaristi). Nel 1995 fu arrestato e accusato di ricettazione, per una tangente versata da un compagno di partito di 60 milioni. Oggi “riabilitato”, milita tra le fila del PD, godendo del rispetto di tutti.

Un bel parterre, che dire, di impresentabili e furbi faccendieri che mentre ieri si operavano per portare a casa una vittoria di Pirro, c’erano proprio i collettivi dei centri sociali e gli sportelli anti-sfratto sotto le loro finestre, con i rifugiati e le famiglie occupanti di case che da mesi rivendicano il diritto alla residenza, condizione necessaria oggi per costruirsi un futuro.

Per noi nessun problema, non abbiamo paura di uno sgombero né di praticare il conflitto, anzi ci piace e lo auspichiamo, perché l’esperienza ci dimostra come questa sia l’unica carta efficace per trasformare l’esistente.

State sereni.

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