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Firenze. Hotel Concorde – Senza luce per il piano casa non ci stiamo!

Mercoledì mattina è stata staccata la luce all’Hotel Concorde occupato. Nonostante a maggio, in seguito a una vasta mobilitazione cittadina, il Movimento fiorentino avesse ottenuto la non retroattività dell’art.5 del piano casa.

L’operazione avviene in piena estate, come tante in altre città italiane, nella speranza di evitare un confronto diretto con i progetti di lotta per il diritto all’abitare. Speranze vane. Nel pomeriggio di mercoledì il Movimento di lotta per la casa fiorentino ha organizzato un presidio comunicativo partecipatissimo per ribadire che non sarà l’applicazione dell’art. 5 a fermare gli occupanti. Le iniziative volte al rifiuto dell’applicazione del Piano casa si faranno sentire in tutti i territori e le città italiane.

 

 

Di seguito riportiamo il comunicato del Movimento di lotta per la casa Firenze.

 

Mercoledì mattina fin dalle 7.30 un ingente numero di forze dell’ordine ha blindato via Sgambati per permettere agli operai di Enel di staccarci la luce, lasciando così numerose famiglie con bambini al buio e senza la possibilità di usare gli elettrodomestici. Hanno poi continuato a presidiare la cabina per tutto il giorno e tutta la sera, come se fosse necessario impedire con addirittura tre camionette l’accesso alla via.
Quando a febbraio abbiamo occupato l’Hotel Concorde, per circa un mese siamo stati senza luce. Enel non ha voluto farci il contratto senza l’autorizzazione del comune e questo l’ha negata. Quindi, dopo numerose richieste, abbiamo deciso di fare un allaccio abusivo.
Il comune di Firenze ha voluto così darci un’anticipazione di quella che poi sarebbe stata la nuova legge sulla casa di Renzi, il cui articolo 5 nega la possibilità di avere la residenza e gli allacci di acqua, luce e gas nelle case occupate.

Di fronte a questa realtà è inaccettabile che i bisogni essenziali delle persone vadano in secondo piano rispetto alla difesa dei profitti di enti come ENEL che speculano su di essi.
Tra i motivi usati per giustificare il distacco si è parlato della pericolosità dell’allaccio. Riteniamo che costringere un intero palazzo a farsi luce con le candele o ritentare un allaccio abusivo sia molto più pericoloso di un cavo ben isolato, anche se sprovvisto delle necessarie certificazioni.

Abbiamo occupato qui, ridando vita ad un palazzo lasciato nell’abbandono, perché avevamo bisogno di una casa. Non sarà lasciandoci senza luce che ci costringeranno ad abbandonare questo posto. Non sarà vietando forniture e residenze che si smetterà di occupare, perché come abbiamo imparato a riprenderci la casa, ci riapproprieremo di tutto ciò che ci viene negato.

 

Gli occupanti dell’Hotel Concorde – Il Movimento di Lotta per la Casa

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