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Cavallerizza reale, continua l’occupazione

I tre giorni sono stati l’occasione per discutere non solo del futuro dell’edificio, fino a pochi giorni fa abbandonato e quasi sicuramente destinato alla svendita (anche se non è ancora noto il nome del compratore), ma più in generale del modello di gestione di Torino che si è imposto negli ultimi anni. Una città che, da polo industriale, si è costruita un nuovo volto sui grandi eventi (Olimpiadi del 2006 in primis) e sulla speculazione edilizia, tagliando invece drasticamente sugli spazi di cultura e di socialità quotidiani e accessibili a tutti.

In questo senso la storia della Cavallerizza è emblematica ma molti degli interventi alternatisi in questi giorni hanno allargato lo sguardo a una critica più complessiva del sistema-Torino. Tra questi Ugo Mattei, giurista torinese sostenitore dei beni comuni, che nell’assemblea tenutasi ieri sera ha parlato di «cambiare il modello mafioso di gestione di Torino con un percorso inclusivo che coinvolga l’intera città».

L’occupazione è stata poi anche l’occasione per scoprire spazi inesplorati e probabilmente sconosciuti alla maggior parte dei torinesi: sul retro della Cavallerizza, infatti, si estende un enorme e rigoglioso parco, una parte dei giardini Reali da tempo chiusa e inaccessibile, che in questi tre giorni è stato invece riaperto e sistemato tra lo stupore di chi vi metteva piede per la prima volta.
Un elemento in più che ha sollevato molti interrogativi rispetto alla decisione del Comune di lasciare un edificio di valore storico e artistico (l’ex maneggio reale è stato definito patrimonio dell’Unesco) e i relativi spazi verdi all’abbandono.

Ieri pomeriggio, però, mentre si avvicinava l’ora delle ultime iniziative in programma, i ragazzi dell’assemblea Cavallerizza 14.45 e le altre persone presenti si sono ritrovate di fronte all’interrogativo di cosa fare dello storico edificio: restituirlo all’abbandono a partire da oggi o proseguire l’occupazione? Sull’onda dell’entusiasmo per la riuscita degli ultimi tre giorni e dopo un lungo e partecipato dibattito, hanno optato per la seconda scelta, decidendo di continuare a far vivere l’ex maneggio.

Per la giornata di oggi il programma è già ricco tra assemblee, riqualificazione dei giardini e spettacoli. Nessuna dichiarazione, invece, da parte del Comune di Torino, che finora non si è esposto rispetto al futuro della Cavallerizza.

da nuova società

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