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Berlino, in migliaia in difesa di Rigaer94. Scontri e arresti

E’ di 126 arresti tra i manifestanti e di decine e decine di feriti tra questi e le forze dell’ordine il bilancio della nottata di scontri dello scorso sabato sera a Berlino. La causa che ha portato in piazza circa 7000 persone è stata la necessità di dare un forte segnale politico contro la possibilità di sgombero da parte delle forze dell’ordine della storica occupazione abitativa del Rigaer94, nel quartiere di Friedrichshain.

Friedrichshain è uno dei quartieri di Berlino più interessati negli ultimi anni da politiche di gentrification che hanno trasformato quello che era un quartiere popolare in una delle zone più in della capitale tedesca, soprattutto in relazione all’industria del divertimento.

La polizia, mobilitata nell’ordine di circa 2000 elementi e armata fino ai denti, ha parlato espressamente di una delle più importanti occasioni di rivolta degli ultimi 5 anni. Ai lanci di lacrimogeni e agli spari dei cannoni ad acqua i manifestanti hanno reagito con lanci di sassi e bottiglie, riuscendo ad incendiare diversi mezzi delle forze del disordine.

Rigaer94 era sotto attacco, secondo i manifestanti, esattamente perché consiste in una delle isole di resistenza ai processi in corso, dove sperimentare forme di socialità alternativa e di apertura al quartiere. Non a caso uno degli striscioni portati dai manifestanti aveva scritto su di sé “Avete venduto l’intera città!”, proprio in riferimento alla fortissima speculazione in corso nel quartiere in oggetto e come nella più famosa Kreuzberg.

Sin dalla fine di giugno l’area occupata che dovrebbe essere sgomberata è monitorata giorno e notte dalle forze dell’ordine, anche con mezzi aerei; il dispositivo militare ha però avuto anche il risultato di innalzare la tensione nel quartiere polarizzando anche i residenti della zona in senso contrario allo sgombero, dato l’alto livello sociale dell’esperienza del Rigaer94.

Una politica, quella della gentrification, che in Germania prende vita in diverse opzioni, da quella socialdemocratica che mira prima ad offrire alternative al ribasso ad occupanti di spazi e di case per poi procedere allo sgombero forti di una legittimità da giocare contro chi “non è disponibile a scendere a patti” e quella invece merkeliana della tolleranza zero verso ogni elemento di resistenza allo Stato. Due forme diverse di imporre gli stessi processi respinti dalla piazza sabato scorso.

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