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Ancora sciopero ad Alcar Uno: bloccato l’intero distretto produttivo!

Nonostante fosse stato liberato il cancello secondario per far passare i mezzi, l attività non è ripresa proprio per i blocchi nella statale e nelle strade circostanti dove sono dislocate altri punti di macellazione e distribuzione di carni, dunque immobilizzando l’intero distretto. Quindi lo sgombero poliziesco ha avuto come unico effetto un blocco ancora più forte e incisivo, durato fino alle due e mezza di pomeriggio, con code chilometriche e forti disagi alla circolazione locale. Se da una parte quindi le istituzioni e i Levoni si ostinano a non dare alcun segnale di voler andare a trattative, lasciando senza risposte i 55 laoratori licenziati, la giornata di oggi segna un passo importante per la lotta, mostrando tutta la combattività di cui gli scioperanti sono capaci.
Anche per i crumiri presenti nel magazzino è stata una giornata dura, dato che a più riprese han tentato di uscire di nascosto, non riuscendoci, con i Levoni che han dovuto far arrivare un camioncino con dentro delle pizze per farli sfamare.

Dopo le cariche, le manganellate, i lacrimogeni e gli inseguimenti di ieri, oggi la polizia è andata in grossa difficoltà per via della dinamicità dei lavoratori. Se non ci saranno segnali da parte dell’azienda, la lotta promette di continuare a oltranza, mentre si profila la quarta settimana di presidio permanente davanti ai cancelli.

Leggi anche;

Macelli dello sfruttamento

Sguardo sulla Logistica (2): prosegue la lotta all’ Alcar Uno, mentre si contano le morti dolose dei migranti sfruttati nel Paese

 

 

 

 

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