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#19O. Né buoni né cattivi: si parte e si torna insieme!

Mercoledì mattina, i 6 arrestati durante la sollevazione generale del 19 ottobre verranno interrogati a partire dalle ore 9.30 nel carcere di Regina Coeli. Il Gip sceglierà se convalidare o meno gli arresti di sabato pomeriggio.

Nel verbale di arresto la polizia ha riportato che i 6 manifestanti avevano in tasca il foglietto con il nome dell’avvocato. L’accusa vuole, in pratica, portare avanti un’ipotesi di predeterminazione degli scontri, di organizzazione della cosiddetta violenza.

Si tratta ovviamente dell’ennesimo episodio, in questo paese, di processo al dissenso. Il processo alle intenzioni che si vuole mettere in campo ci sembra un tentativo di criminalizzazione molto debole soprattutto difronte alle migliaia di persone che sono scese in piazza sabato e all’energia espressa. Ormai la controparte non sa più cosa inventarsi pur di montare un clima di paura nei confronti di chi individua direttamente i responsabili dell’emergenza sociale che viviamo in questo paese.

Durante le settimane che hanno preceduto l’assedio del 19 ottobre, la stampa annunciava fantomatiche orde di alieni in arrivo a Roma per devastare la capitale. Intanto il questore predisponeva la chiusura de La Sapienza e ordinava, all’ospedale universitario Policlinico, attraverso una circolare, la dimissione dei degenti per fare all’ospedale universitario Policlinico, attraverso una circolare, la dimissione dei degenti per fare spazio ad eventuali feriti.

Per alzare la tensione, il giorno prima della manifestazione nel quartiere Pigneto un gruppo di ragazzi è stato caricato dalla polizia durante un volantinaggio, mentre in tutta la città si svolgevano identificazioni a tappeto e venivano notificati fogli di via, come quelli a 5 attiviste/i del movimento di lotta per la casa di Firenze. Infine, poche ore prima del concentramento a Piazza San Giovanni sono stati installati posti di blocco ai principali caselli autostradali, per identificare e perquisire chi è venuto a manifestare.

Per tutti questi motivi, a tutti i manifestanti sono stati distribuiti i numeri del supporto legale che seguiva il corteo. Tutti e tutte avevamo il numero di un legale in tasca o scritto sulle braccia per qualsiasi evenienza, di fronte ai dispositivi messi in campo dalle forze dell’ordine.

Ci autotuteliamo attraverso la diffusione di opuscoli che informano le persone dei loro diritti nel caso di arresto e il primo di questi è la nomina dell’avvocato.

Sabato la macchina del terrore è stata messa a nudo da una manifestazione unita e compatta, nella quale si è espressa con dignità la rabbia di chi subisce quotidianamente il ricatto di una precarietà devastante e la violenza degli sfratti, della devastazione dei territori e della precarietà. Chi governa deve farci i conti.

Mercoledì ore 9.30 presidio sotto il carcere di Regina Coeli per richiedere la liberazione immediata dei ragazzi e delle ragazze arrestate il 19 ottobre.

Né buoni né cattivi. Si parte e si torna insieme

Liberi tutti e tutte!

#Assedio di Porta Pia

 

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