InfoAut
Immagine di copertina per il post

Affossato il Trattato Inf, in arrivo nuovi euromissili. Europa complice

||||

Pubblichiamo questo articolo perchè chiarisce (a discapito di molte letture troppo multipolariste o che considerano l’imperialismo americano alla stregua di quello russo e cinese) la strategia di contenimento militare a Russia e Cina messa in moto dagli USA, che passa per il riarmo anche nucleare, e la disparità di forze in campo.

Corsa al riarmo. Il Pentagono annuncia il ritiro definitivo degli Stati uniti dall’intesa del 1987 con la Russia. Washington si prepara al braccio di ferro nucleare anche con la Cina e la Ue dà luce verde

Di Manlio Dinucci per il Manifesto

 

Il segretario di Stato Mike Pompeo ha annunciato ieri, dopo sei mesi di sospensione, il definitivo ritiro degli Stati uniti dal Trattato sulle Forze nucleari intermedie (Inf), accusando la Russia di averlo «deliberatamente violato, mettendo a rischio i supremi interessi Usa».

Alla notizia è stato dato in Italia scarsissimo rilievo politico e mediatico (l’Ansa le ha dedicato poche righe). Eppure siamo di fronte a una decisione che ha drammatiche implicazioni per l’Italia, con altri paesi europei a fare da prima linea in un nuovo confronto nucleare Usa-Russia non meno pericoloso di quello della guerra fredda.

Il Trattato Inf, firmato nel 1987 dai presidenti Gorbaciov e Reagan, eliminò tutti i missili nucleari a gittata corta e intermedia (tra 500 e 5.500 km) con base a terra, anzitutto i missili balistici Pershing 2, schierati dagli Stati uniti in Germania occidentale, e quelli da crociera lanciati da terra, schierati dagli Stati uniti in Gran Bretagna, Italia, Germania occidentale, Belgio e Olanda, e allo stesso tempo i missili balistici SS-20 schierati dall’Unione sovietica sul proprio territorio.

Nel 2014 l’amministrazione Obama accusava la Russia, senza portare alcuna prova, di aver sperimentato un missile da crociera (sigla 9M729) della categoria proibita dal Trattato e, nel 2015, annunciava che «di fronte alla violazione del Trattato Inf da parte della Russia, gli Stati uniti stanno considerando lo spiegamento in Europa di missili con base a terra».

Il piano è stato confermato dall’amministrazione Trump: nel 2018 il Congresso ha autorizzato il finanziamento di «un programma di ricerca e sviluppo di un missile da crociera lanciato da terra da piattaforma mobile su strada».

Da parte sua, Mosca negava che il suo missile da crociera violasse il Trattato e a sua volta accusava Washington di aver installato in Polonia e Romania rampe di lancio di missili intercettori (quelli dello «scudo»), che possono essere usate per lanciare missili da crociera a testata nucleare.

In tale quadro va tenuto presente il fattore geografico: mentre un missile nucleare Usa a raggio intermedio schierato in Europa può colpire Mosca, un analogo missile schierato dalla Russia sul proprio territorio può colpire le capitali europee, ma non Washington. Rovesciando lo scenario, è come se la Russia schierasse missili nucleari a raggio intermedio in Messico.

«Gli Stati uniti – sottolinea Pompeo nella dichiarazione – apprezzano grandemente la costante cooperazione e risolutezza degli alleati Nato nel rispondere alla violazione russa del Trattato». Apprezzamento meritato: gli alleati, Italia compresa, hanno dichiarato la Russia colpevole di aver violato il Trattato, accettando a scatola chiusa l’accusa fatta dagli Usa senza alcuna prova reale.

La cancellazione del Trattato Inf, sospeso anche dalla Russia il 3 luglio, si inserisce in una nuova corsa agli armamenti ormai basata non tanto sulla quantità ma sulla qualità delle armi nucleari e dei loro vettori e sulla loro dislocazione.

Fonti militari informano che gli Stati uniti stanno mettendo a punto nuovi missili nucleari a raggio intermedio con base a terra, sia da crociera che balistici (questi capaci di colpire gli obiettivi in 6-11 minuti dal lancio). La Russia ha avvertito che, se verranno schierati in Europa, punterà i suoi missili nucleari sui territori in cui saranno installati.

L’affossamento del Trattato Inf ha un ulteriore scopo strategico. Lo ha rivelato lo stesso Pompeo, accusando la Cina di schierare (sul proprio territorio) missili nucleari a raggio intermedio con base a terra con i quali «minaccia gli Stati uniti e i loro alleati in Asia».

Il segretario di Stato avverte quindi: «Non c’è ragione che gli Stati uniti continuino a concedere questo cruciale vantaggio militare a potenze come la Cina». Gli Usa dunque si preparano a schierare nuovi missili nucleari a raggio intermedio non solo contro la Russia ma anche contro la Cina. Ambedue in grado di rispondere schierando nuove armi nucleari.

Significativa la posizione della Commissione europea, che ieri ha dichiarato: «Incoraggiamo a preservare i risultati del Trattato Inf, dobbiamo stare attenti a non imboccare la strada di una nuova corsa agli armamenti che ridurrebbe i risultati significativi raggiunti dopo la fine della Guerra fredda».

Ci vuole una bella faccia tosta per dichiarare questo, dopo che la stessa Ue ha contribuito all’affossamento del Trattato Inf: all’Assemblea generale Onu (21 dicembre 2018), l’Unione europea compatta ha bocciato la risoluzione con cui la Russia proponeva di preservare il Trattato stabilendo meccanismi di verifica e negoziati. L’Ue ha dato così di fatto luce verde alla installazione di nuovi missili nucleari Usa in Europa, Italia compresa.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

cinanucleareputinrussiatrumpUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il bluff dell’ intelligenza artificiale

Perché la bolla speculativa è solo la punta dell’iceberg di un piano per consolidare il potere. In queste ultime settimane abbiamo sentito parlare sempre piu spesso dell’IA come una “bolla”. Con questo termine si descrive la crescita vertiginosa e insostenibile delle valutazioni di mercato delle aziende legate all’IA. In modo simile a quanto accaduto con […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’ottavo fronte: la Cupola di Ferro Digitale di Israele e la battaglia narrativa

Mentre i suoi militari bombardano Gaza, nonostante l’accordo per un cessate il fuoco, Tel Aviv lancia un’offensiva parallela su internet volta a mettere a tacere le narrazioni della Resistenza, manipolare le percezioni globali e riprogettare la memoria digitale dei suoi Crimini di Guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecocidio, imperialismo e liberazione della Palestina/1

La devastazione di Gaza non è solo genocidio, ma anche ecocidio: la distruzione deliberata di un intero tessuto sociale ed ecologico.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché Trump vuole “salvare” Milei

Swap multimilionario del Tesoro Usa in cambio dell’impegno a cacciare la Cina dall’Argentina. Sospetti di fuga di fondi speculativi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gli Stati Uniti e il «capitalismo fascista»

Siamo dentro a una nuova accumulazione primitiva, a un nuovo ciclo strategico innescato da Trump.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Israele sta perpetrando un olocausto a Gaza. La denazificazione è l’unica soluzione possibile

Il micidiale etno-suprematismo insito nella società israeliana è più radicato di Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich. Deve essere affrontato alla radice.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (pt.1)

Traduciamo questo contributo da Chuangcn.  Prefazione a cura di Chuang.  Dal 2020, un gruppo anonimo di netizen si riunisce per redigere una rassegna annuale delle lotte del lavoro (o, nella loro terminologia, “incidenti nel diritto del lavoro”) e delle tendenze sociali ad esse collegate in Cina. L’iniziativa è guidata dall’utente WeChat “Chiapas Eastern Wind TV” […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La questione della Palestina nel mondo di lingua cinese

Nell’ottobre 2023, con l’operazione “Diluvio di al-Aqsa” lanciata da Hamas e la brutale risposta di Israele, il movimento di solidarietà con la Palestina è ricomparso in Cina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La giudice federale impedisce a Trump di inviare truppe della Guardia Nazionale a Chicago

Il pendolo tra guerra civile e guerra esterna negli Stati Uniti di Trump oscilla sempre più vorticosamente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

E’ ufficiale il “cessate il fuoco” a Gaza

Il governo israeliano ha ratificato a tarda notte la prima parte del piano Trump con la dura opposizione dei ministri dell’ultra-destra Ben Gvir e Smotrich.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Molte parole sul Board of Peace, il genocidio continua

Michele Giorgio, Giornalista de Il manifesto e di Pagine Esteri, nel giorno in cui gli occhi in Italia sono tutti puntati sulla Global Sumud Flottilla, racconta come questa iniziativa internazionale e internazionalista accenda speranze sebbene flebili nei Territori.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

La guerra è pace

Uno dei famosi slogan incisi sul Ministero della Verità del romanzo di George Orwell “1984” recita così.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nebbia di guerra

I propositi manifestati da Netanyahu durante il suo discorso all’Onu fanno pensare ad un allargamento del conflitto piuttosto che ad una sua fine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Trump ritira il visto anche al colombiano Petro: troppo filopalestinese e anti-Usa

Alla tribuna dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Gustavo Petro ha scelto ancora una volta di alzare la voce contro quello che definisce l’ordine globale dell’ingiustizia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I bulldozer di guerra israeliani: finire ciò che la Nakba ha iniziato

Le spedizioni di bulldozer sovvenzionate da Washington stanno consentendo a Tel Aviv di radere al suolo Gaza, rilanciando le tattiche utilizzate durante la Nakba per la Pulizia Etnica della Palestina.