InfoAut
Immagine di copertina per il post

Scassinatori senza eguali

||||
||||

Scassinatori senza eguali, vennero internati ed uccisi in un lager: storia dei fratelli SASS, che nel 1929 fecero il colpo del secolo.

Quando Rudolf Hoess scrisse un rapporto sui fratelli Sass, sostenne che erano “criminali di professione non recuperabili” e che si sentì sollevato quando diede l’ordine di fucilarli. Fu infatti il futuro comandante di Auschwitz, il 28 marzo 1940, a decretare la loro morte nel lager di Sachsenhausen.

Franz ed Erich morivano così a undici anni dal colpo che avevano realizzato alla Disconto-Gesellschaft di Berlino nel 1929.

Per settimane avevano scavato da un edificio adiacente alla banca un tunnel che giungeva direttamente all’interno del condotto di areazione della camera blindata. Un’operazione lenta, laboriosa, costante, che si concluse con lo svuotamento di ben 181 cassette di sicurezza e venne festeggiata con due bottiglie di vino, che, ormai vuote, furono rivenute dai dipendenti dell’istituto di credito ben tre giorni dopo il colpo. Sì perché inizialmente il personale, non riuscendo ad entrare nella camera blindata, pensò che la porta avesse un problema, e aspettò ben 72 ore per farla forzare.

A quel punto tutti si accorsero che preziosi per almeno 2 milioni di marchi non c’erano più.

I fratelli Soss, noti fin dalla giovanissima età alle forze dell’ordine, vennero subito sospettati. Figli di un modesto sarto e di una lavandaia, cresciuti in ristrettezze economiche, avevano iniziato a rubare per sbarcare il lunario, e col tempo avevano fatto di necessità virtù. Specializzati nell’apertura di casseforti, iniziarono a sperimentare metodi all’avanguardia per l’epoca, tra cui l’uso della fiamma ossidrica. Una carriera folgorante che dopo il colpo alla Disconto-Gesellschaft fu interrotta da un arresto. Nel corso di lunghi interrogatori i Sass subirono anche violenze e percosse, ma non cedettero. La polizia fu costretta a rilasciarli.

I fratelli infatti, oltre ad essere abilissimi pianificatori ed esecutori dei furti, erano maestri nell’occultare i preziosi trafugati e mantennero sempre uno stile di vita modesto.

Nel 1933, quando i nazisti presero il potere, decisero di espatriare. Dopo aver falsificato i permessi di soggiorno emigrarono in Danimarca. Purtroppo non erano altrettanto bravi come falsari, e così la polizia danese risalì alla loro vera identità, e nel corso di una perquisizione trovò oggetti rubati. Franz ed Erich furono condannati a quattro anni di carcere, scontati i quali vennero consegnati alle autorità naziste. Dal carcere di Plötzensee a Berlino vennero poi consegnati alla Gestapo che li condusse a Sachsenhausen, dove furono fucilati. Avevano 33 e 35 anni, ed erano stati gli scassinatori più abili di tutti i tempi.

Fonte: Cannibali e Re

Guarda il Trailer del film Sass;

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1937

    Immagine di copertina per il post

    Morte di Antonio Gramsci e Danilo Montaldi

    27 aprile: muoiono, a 38 anni di distanza, Antonio Gramsci e Danilo Montaldi Il 27 aprile 1937 muore, nella clinica di Quisisana a Roma, Antonio Gramsci, dopo undici anni di detenzione nelle carceri fasciste. Da anni soffriva di diverse gravi malattie, ma le richieste per la sua liberazione vennero accolte da Mussolini soltanto sei giorni […]

  2. 1945

    Immagine di copertina per il post

    La cattura di Mussolini

    Verso le ore 16 del 27 aprile, durante l’ispezione della colonna tedesca in piazza a Dongo, Mussolini viene riconosciuto dal partigiano Giuseppe Negri sotto una panca del camion n. 34. Viene perciò prontamente disarmato del mitra e di una pistola Glisenti, arrestato e preso in consegna dal vicecommissario di brigata Urbano Lazzaro “Bill” che lo […]

  3. 1976

    Immagine di copertina per il post

    Gaetano Amoroso

    Gaetano Amoroso, insieme ad altri compagni del Comitato rivoluzionario antifascista di porta Venezia, fu aggredito e accoltellato la sera del 27 aprile 1976, in via Uberti, da un gruppo di fascisti. Aveva 21 anni, lavorava all’Acfa come disegnatore di fibbie e, studente-lavoratore, di sera frequentava l’ultimo anno del corso serale presso la Scuola artistica del […]