InfoAut
Immagine di copertina per il post

I sette fratelli Cervi

||||

All’alba del 28 dicembre 1943, al Poligono del Tiro a Segno di Reggio Emilia, dopo un mese di prigionia e vessazioni subite al carcere politico dei Servi, i sette fratelli Cervi (Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio, Ettore) e il loro compagno Quarto Camurri vennero fucilati dalle milizie fasciste come rappresaglia per l’assassinio del Segretario di Fascio del comune reggiano di Bagnolo in Piano avvenuto il giorno prima.

Per la crudeltà dimostrata nei confronti di un’unica famiglia, per essere stato uno dei primi eccidi contro la nascente Resistenza armata, nonché una tra le poche stragi decisa ed operata esclusivamente dai fascisti, ma soprattutto per l’impegno antifascista della famiglia Cervi negli anni precedenti e per la straordinaria forza di papà Alcide Cervi nel tenere vivo il ricordo dei suoi figli, questo episodio è ancora oggi il simbolo da un lato della violenza fascista, dall’altro del sacrificio di una generazione di donne e uomini che ha lottato fino alla fine per la libertà.

 

 

La Pianura dei sette fratelli – – – – – ( Gang)

 

E terra e acqua e vento

non c’era tempo per la paura,

nati sotto la stella

quella più bella della pianura

Avevano una falce

e mani grandi da contadini

e prima di dormire

un “padre nostro” come da bambini.

 

Sette figlioli sette

di pane e miele a chi li dò.

Sette come le note,

una canzone gli canterò.

 

E pioggia e neve e gelo

e fola e fuoco insieme al vino

e vanno via i pensieri

insieme al fumo su per il camino.

Avevano un granaio

e il passo a tempo si chi sa ballare,

di chi per la vita

prende il suo amore e lo sa portare.

 

Sette fratelli sette

di pane e miele a chi li do’.

Non li darò alla guerra,

all’uomo nero non li darò.

 

Nuvola, lampo e tuono

non c’è perdono per quella notte

che gli squadristi vennero

e via li portarono coi calci e le botte.

Avevano un saluto

e degli abbracci quello più forte.

Avevano lo sguardo

quello di chi va incontro alla sorte

 

Sette fratelli sette,

sette ferite e sette solchi:

ci disse la pianura

i figli di Alcide non sono mai morti

 

In quella pianura

Da Valle Re ai Campi Rossi

noi ci passammo un giorno

e in mezzo alla nebbia

ci scoprimmo commossi.

 

Gang – La pianura dei sette fratelli:

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1794

    Immagine di copertina per il post

    Cagliari Nara Cixiri

    Le campane delle chiese avevano appena battuto il tocco. A Cagliari quel 28 aprile, pareva già un giorno estivo. E’ l’ora di pranzo e le strade sono quasi vuote e nessuno sembra sul momento notare un’intera compagnia di granatieri che scende da Castello, attraverso la Porta Reale diretta verso il borgo di Stampace. Sembrerebbe una […]

  2. 1945

    Immagine di copertina per il post

    Mussolini giustiziato

    Il  28 aprile 1945, Benito Mussolini e la sua amante Claretta Petacci furono giustiziati dal partigiano comunista Walter Audisio (nome di battaglia “colonnello Valerio”) a Giulino di Mezzegra, località in provincia di Como. Di seguito la testimonianza dell’uomo che sparò al vile fascista. Gli ultimi minuti di Mussolini raccontati dall’uomo che lo uccise il 28 […]

  3. 1980

    Immagine di copertina per il post

    Vallanzasca evade da San Vittore

    “C’è chi nasce sbirro, io sono nato ladro”. Il 28 aprile del 1980 Renato Vallanzasca mette a segno una delle tante evasioni di cui è costellata la sua carriera. Vallanzasca, nato a Milano nel 1950, inizia già da ragazzino con piccoli furti e taccheggi, arrivando in breve a costruirsi un nome nei quartieri milanesi. La […]