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Rimini Mario Capelli

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Il 21 aprile 1921 nasce a Rimini Mario Capelli.

Mario è secondo di tre figli. Da grande fa il lucidatore di mobili. Dopo l’8 settembre 1943, come tutti quelli della sua classe riceve la chiamata obbligatoria alle armi della Repubblica di Salò, pena la fucilazione. Lui entra invece a far parte della Resistenza nel novembre dello stesso anno, operando nella zona di San Leo.

Nel 1944, rientrato a Rimini, entra a far parte del 2º distaccamento della 29ª Brigata GAP “Gastone Sozzi”. Durante una operazione di sabotaggio ad una trebbiatrice, con l’obbiettivo di impedire la raccolta del grano da consegnare ai nazifascisti, un gappista riminese viene riconosciuto e denunciato. Catturato, è costretto sotto tortura a denunciare i compagni di lotta.

Grazie al queste informazioni, Mario e i compagni Adelio Pagliarani e Luigi Nicolò vengono sorpresi il 14 agosto dai nazifascisti presso una delle due basi d’appoggio partigiane, situata presso la vecchia casermetta di Via Ducale, mentre un quarto partigiano che era con loro, Alfredo Cecchetti, si salva fortunosamente.

Imprigionato, torturato ed infine processato assieme ai suoi compagni da un tribunale tedesco, riconosciuto con loro colpevole in quanto “trovati in complotto in un deposito clandestino di armi e munizioni a scopo terroristico e confessi di delitti compiuti contro la Nazione”, Il 16 agosto i condannati sono impiccati nella piazza Giulio Cesare.

Da quel momento in poi essi furono definiti i Tre Martiri, diventando simbolo della Resistenza e dei caduti nella lotta di Liberazione nel territorio della Provincia di Rimini.

Guarda “Partigiani e partigiane nella lotta per la Resistenza a Rimini“:

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