InfoAut
Immagine di copertina per il post

La prima rapina di Jesse James

||||
||||

Jesse Woodson James nasce il 5 settembre 1947 da un predicatore battista nello stato schiavista del Missouri. Poco più che adolescente Jesse si arruola raggiungendo il fratello maggiore Frank nelle file sudiste durante la Guerra di Secessione, che ha ormai raggiunto una crudezza raccapricciante, una vera e propria guerra civile, che vede scontri durissimi tra i “bushwackers”, guerriglieri sudisti, e le forze unioniste.

Jesse ha deciso di arruolarsi in seguito ad un episodio che aveva visto i soldati del nord torturare per ore il nuovo marito della madre, il dottor Samuels, impiccandolo ad un gelso e allentando la presa un attimo prima di ucciderlo, per farsi dire dove si nascondessero le forze sudiste. Jesse, costretto a presenziare ai soprusi subiti dalla famiglia, e anch’egli frustrato, si unisce alla banda guerrigliera di Quantrill che opera contro l’Unione.

Quando riemerge dalla guerra, è già virtualmente un bandito. Ma non diventerà un fuorilegge qualsiasi: avrà sempre la tentazione di proporsi come una sorta di Robin Hood, un uomo «cavalleresco, poetico, superbo» che combatte con la pistola contro l’ingiustizia che lo ha coinvolto, mettendolo fuori dalla società legale, per realizzare una vendetta che molti altri suoi compatrioti sognano.

Numerosissime le rapine alle banche ed ai treni che la banda di Jesse James compirà; una delle più famose è sicuramente l’assalto di un treno a Gads Hill, nel Missouri: la banda assalta il treno e svaligia i passeggeri, ma il capo, un uomo alto ed elegante, dichiara di “non voler derubare donne e lavoratori, solo facoltosi gentlemen.”

E mantiene la parola: restituisce il portafoglio a un prete chiedendogli di «pregare per le nostre anime», e l’ orologio d’ oro al capotreno «perché guadagnato con la fatica e il sudore».

Jesse James verrà ucciso il 3 aprile 1882 nella sua casa a St. Joseph, tradito da un nuovo membro della sua banda, Robert Ford.

La sua storia è già leggenda, e la sua figura già un mito: al suo funerale, tre giorni dopo, accorreranno duemila persone.

Guarda “[PROJET MUSICAL] 6SEQ2_La Légende de Jesse James“:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

13 febbraio1866jesse james

Accadeva Oggi

  1. 1919

    Immagine di copertina per il post

    Gramsci: Lo sviluppo della rivoluzione

    13 settembre 1919 Da “L’ordine nuovo “, 13 settembre 1919 Le tesi fondamentali dell’Internazionale comunista si possono così riassumere: Le condizioni create dalla guerra (impoverimento estremo delle risorse economiche atte a soddisfare i bisogni elementari della vita collettiva e individuale, concentrazione dei mezzi di produzione e di scambio internazionali nelle mani di una piccola schiera […]

  2. 1974

    Immagine di copertina per il post

    L’Armata Rossa Giapponese assalta l’ambasciata francese a l’Aja

    E’ il 13 settembre 1974 quando all’Ambasciata francese all’Aja irrompe l’Armata Rossa Giapponese, assaltandola. L’Armata Rossa Giapponese è un gruppo, fondato nel 1971 da Fusako Shigenobu e che, distaccatosi dalla Lega Comunista Giapponese, ha per anni messo in campo azioni con l’obiettivo di rovesciare la monarchia giapponese e di dare il via ad una rivoluzione […]

  3. 1996

    Immagine di copertina per il post

    La Lega Nord cacciata dai Murazzi

    Scontri autonomi-polizia: dodici feriti Corriere della Sera Sabato, 14 Settembre 1996 A Torino i giovani dei centri sociali tentano di assalire i leghisti. Gli agenti caricano: è guerriglia urbana. Scontri autonomi-polizia: dodici feriti TORINO – Finisce male. Gli autonomi attaccano, la polizia spara i lacrimogeni, la gente scappa. I giovani dei centri sociali vogliono «punire» […]