InfoAut
Immagine di copertina per il post

Portella della Ginestra

||||
||||

Quel primo maggio del 1947, in Sicilia non è una festa del lavoro come le altre. Il Blocco del Popolo (Pci, Psi, Partito d’Azione) ha appena vinto le prime elezioni regionali (20 aprile), in un clima di complessiva e aperta ostilità da parte degli agrari e dello schieramento di centro-destra. Salvatore Giuliano non è rimasto a guardare; durante la campagna elettorale in Sicilia, ha fatto affiggere manifesti in tutti i piccoli centri della provincia di Palermo, incitando a votare contro la “canea rossa”.

Il timore è che la “grande ondata rossa” dalla Sicilia arrivi, di li a poco, a sommergere la DC e i suoi alleati anche sul continente, alle successive elezioni politiche del 1948. In quel clima, oltre a Giuliano, anche la mafia ha già fatto le sue scelte, schierandosi con il blocco delle destre e con la DC.

Il governo De Gasperi è in piena crisi (si dimetterà il 13 maggio); e seppure socialisti e comunisti siano ancora al governo, gli apparati di polizia e della sicurezza rispondono al comando di uomini legati alla vecchia classe dirigente. Il clima generale è – dunque – incandescente. Ed è in questo clima – fortemente condizionato dall’opzione atlantista del nostro Paese – che le mafie diventano strumento di controllo sociale e di indirizzo politico del nuovo corso repubblicano.

Il 28 aprile, Salvatore Giuliano riceve una lettera che gli viene consegnata dalla madre. La legge, la distrugge e si rivolge ai suoi uomini: “E’ venuto il momento della nostra liberazione”. Gli chiedono: che significa? “Bisogna fare un’azione contro i comunisti – risponde Giuliano – sparargli contro il primo maggio, a Portella della Ginestra”. A Portella, infatti, il primo maggio è una festa che si concluderà nel sangue. Mentre Giacomo Schirò, calzolaio, segretario della sezione socialista di S.Giuseppe Jato, arringa la folla di contadini e lavoratori convenuti da tutti i paesi dell’entroterra, dalle pendici di monte Pizzuta arriva la prima sventagliata di mitraglia. Ne segue un’altra e un’altra ancora. Il pianoro in cui si svolge la manifestazione è sotto il tiro incrociato delle armi da fuoco, in una geometrica concentrazione di spari appositamente studiata per fare strage di vite umane e che si prolunga per quasi quindici minuti. Il bilancio è di 11 morti, due bambini e nove adulti, e 27 feriti.

Ma perché sparare sulla folla di lavoratori? A quali interessi risponde Salvatore Giuliano quando trasforma la sua banda di predoni in un gruppo di assassini? Domande che inchieste, dibattiti e processi non sono mai riusciti a chiarire fino in fondo.

Una sola cosa è certa. Per le connivenze e per i torbidi e oscuri rapporti venuti a galla tra poteri istituzionali e poteri illegali, Portella della Ginestra può ben definirsi come la prima strage di Stato.

Guarda “Strage di Portella della Ginestra #1Maggio 1947″:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Accadeva Oggi

  1. 1945

    Immagine di copertina per il post

    Paolo Pietrangeli…….. Contessa

      “Che roba contessa, all’industria di Aldo han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti; volevano avere i salari aumentati, gridavano, pensi, di esser sfruttati.   E quando è arrivata la polizia quei pazzi straccioni han gridato più forte, di sangue han sporcato il cortile e le porte, chissa quanto tempo ci vorrà per pulire…”.   […]

  2. 1945

    Immagine di copertina per il post

    Piazzale Loreto

    Il 29 Aprile 1945 a Milano in Piazzale Loreto vengono esposti i corpi di 18 gerarchi fascisti, tra cui quello di Benito Mussolini stesso. I gerarchi erano stati fucilati da un gruppo di partigiani guidati da Walter Audisio (nome di battaglia comandante Valerio, che fornì la più importante ricostruzione della morte di Mussolini), il pomeriggio […]

  3. 1967

    Immagine di copertina per il post

    Muhammad Ali dice no allo zio Sam

    Al culmine della sua carriera nel pugilato, prese una posizione coraggiosa contro la guerra di aggressione degli Stati Uniti in Vietnam, rifiutando di arruolarsi nell’esercito americano. Il suo rifiuto era un reato negli Stati Uniti. La sua licenza di boxe fu sospesa e nel 1967 fu processato e dichiarato colpevole. Il 29 aprile 1967 si […]