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Bonnie e Clyde

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«I nostri omicidi non sono personali. Semplicemente, i poliziotti stanno dove non devono stare»

1 aprile 1934, domenica di Pasqua. Bonnie Parker e Clyde Barrow stanno viaggiando insieme al loro complice Henry Methvin vicino a Grapevine in Texas.

Incontrano due poliziotti della stradale, che li riconoscono. Prima che le giovani guardie possano estrarre la pistola, Methvin e Parker sparano uccidendoli.
Bonnie e Clyde, a formare la coppia di rapinatori più famosa d’America, si conoscono a casa di un’amica comune nel gennaio del ’30. Entrambi provengono da famiglie povere che sono emigrate a Dallas durante gli anni ’10 in cerca di miglior sorte. L’infanzia di lei è fatta di stenti per poter pagare la scuola e ottenere ottimi risultati, che in ogni caso non conducono al di là di un posto da cameriera al Marco’s café; per lui, abbandonata presto la carriera scolastica, una tenda familiare sotto il viadotto di Houston Street, e una serie di furti d’auto e soggiorni in galera. Lo scenario è quello della crisi del ’29, le cose vanno male a tutti gli Stati Uniti, a maggior ragione a chi non ha mai ottenuto molto dal Sogno Americano. Insieme scoprono che non ne possono più di una vita giocata al risparmio, con gli occhi bassi dinnanzi al presente, e una speranza che si sgretola ogni giorno di più di fronte all’austerità dettata dalla crisi. Si lanciano in una battaglia per se stessi e contro tutti.
Fino al giugno 1930 la loro resta una storia di azioni sparute e brevi periodi dentro e fuori la cella, finché lui non uccide un negoziante durante una rapina, e comincia la fuga della coppia. Le loro prime azioni non colpiscono particolarmente l’opinione pubblica: piccoli furti a pompe di benzina e gioiellerie. La loro viene liquidata come l’ennesima cricca di sbandati che non trova niente di meglio da fare che rapinare i bottegai del paese. I due cominciano ad essere visti sotto un’altra luce, dopo un agguato della polizia a Joplin nel Missouri. Bonnie e Clyde riescono a scappare sparando per coprirsi la fuga, ma non hanno il tempo di recuperare le loro cose. E’ in questo modo che un giornalista trova diversi rullini Kodak nel covo ormai scoperto. Le foto, sviluppate, raccontano la storia di due giovani, innamorati l’uno dell’altra e della vita, che hanno scelto di rifiutare un’esistenza di indigenza, con la crisi che morde le calcagna, preferendo la fuga continua dalla società e dalla legge.
Ecco che nasce la leggenda. La maggior parte degli americani inizia ad impersonarsi in quelle due mitiche figure che hanno avuto il coraggio di fare ciò che tutti nel profondo desiderano.
Ma come spesso succede ai banditi imprendibili, anche Bonnie e Clyde commettono l’errore di allevare in seno la propria fine. E se fu Robert Ford, uno degli amici più stretti, a togliere la vita a Jesse James, Henry Methvin, fattasi la situazione troppo scottante, non si fece scrupoli a barattare la sua libertà con la vita dei due compagni.
Ci sono ambiguità su come siano andate effettivamente le cose, fatto sta che il 23 maggio 1934, in una località vicino a Bienville Parish in Louisiana, una task force di Texas ranger e poliziotti sa dove attendere i due rapinatori. Che puntuali arrivano a tutta velocità sulla loro Ford. Su di loro vengono scaricati più di 200 proiettili.
Ai funerali di Bonnie migliaia di persone accorrono a porgerle l’ultimo saluto, a testimonianza del fatto che la loro vita, vissuta contro la legge, aveva rappresentato per molti un segnale di alternativa all’austerità degli anni ’30 americani.

 «I nostri omicidi non sono personali. Semplicemente, i poliziotti stanno dove non devono star

Bonnie & Clyde

Guarda “La Vera Storia di Bonnie e Clyde: la Coppia che ha Sconvolto l’America“:

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pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

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