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Le scie chimiche hanno le spruzzate contate

Sono cifre e studi che  fanno riflettere, non c’è dubbio. Ma l’Italia deve affrontare ogni giorno una minaccia molto più inquietante e spaventosa: quella delle scie chimiche che ci stanno avvelenando TUTTI.

E dire che di “controinformazione” sullo scabroso argomento ne è stata fatta moltissima, al punto da farlo approdare diverse volte in Parlamento. Solo negli ultimi dieci anni, ricorda Il Post, «sono state presentate almeno una quindicina di interrogazioni parlamentari sulle scie chimiche, quasi tutte da parte di deputati o senatori del centrosinistra». L’ultima interrogazione è stata presentata da Domenico Scilipoti il 22 febbraio 2011; in essa il deputato parlava di «piogge provocate dalle operazioni militari» e della necessità di cancellare il «segreto di Stato relativo alle scie chimiche», esortando le autorità a «chiarire l’influenza che le operazioni di scie chimiche dal 2003 ad oggi hanno avuto sulla salute degli italiani».

Nonostante questi encombiabili sforzi, tuttavia, nulla è stato fatto per arginare il fenomeno. È per questo che il 21 dicembre 2013 alcune associazioni impavide e coraggiose1 hanno deciso di scendere in piazza a Modena per dire basta a questo scempio raccapricciante. Il volantino della chiamata alle armi – naturalmente apartitica e apolitica – non avrebbe potuto essere più chiaro:

“Da diversi anni ormai, anche l’Italia, come molti altri paesi del mondo, è interessata da sempre più pesanti irrorazioni chimiche eseguite da aerei cisterna, privi di riconoscimento, che rilasciano nei nostri cieli scie più o meno consistenti. Queste scie sono composte da diversi materiali, fra i quali metalli pesanti come bario e alluminio, e polimeri sintetici, che spesso si presentano come lunghi e appiccicosi filamenti che fluttuano nel cielo, e che sempre più di frequente vengono segnalati in ogni parte del paese.”

Oltre ai «filamenti», continua il volantino, “anche nanotecnologie di varia natura sono associate a questi aerosol clandestini, oltre all’irraggiamento di frequenze elettromagnetiche emesse dalle stazioni di Haarp, sigla che nasconde un progetto americano di modificazione climatica, presenti ormai in tutto il mondo.

Quella che però era partita come una splendida farsa si rivela incredibilmente vera quando compaiono le prime foto sui social. La gente, infatti, è scesa in piazza per davvero.

(Foto via Facebook)

Gli sciichimici hanno vergato toccanti cartelloni di denunzia,

(Via Facebook)

e modellini dei temibili tanker che spruzzano veleno agli ordini di Bilderberg e del NWO.

(Via Facebook)

L’organizzazione è quella delle occasioni migliori. Gli sciichimici si cimentano anche in un delizioso flashmob al grido di “Basta scie chimiche, basta con la NATO”.

Niente è stato lasciato al caso. Ci sono un «banchetto informativo» e una «mostra fotografica sotto i portici del collegio» perché la ggente devono sapere.

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(Via Facebook)

Contrariamente a ogni aspettativa, il corteo si ingrossa sul serio.

Gli slogan, formulati dal “comitato organizzatore” e pubblicati su Internet, vengono scanditi a gran voce e con autentico trasporto.

I cartelloni impugnati dalla folla sono la vera chicca della manifestazione. Il mio preferito, senza dubbio, è quello che recita «RAGNI VOLANTI, CHE SCUSA FANTASTICA, I LORO FILAMENTI PERÒ SONO DI PLASTICA».

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(Via Facebook)

C’è spazio anche per i “comizi” degli «studiosi» dell’argomento. Tra questi spicca Monia Benini, nota complottara che gravita intorno al buco nero del grillismo.

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(Ci stanno avvelenandoooo!! Foto via Facebook)

La Benini ha anche avuto l’onore di essere ospitata sul blog di Beppe Grillo. Il post, intitolato Immigrazione e tabù, è una lunga tirata xenofoba e reazionaria contro gli immigrati in perfetto stile pentastellato.

L’autrice prima accusa i migranti che arrivano in Italia di «abbassare i salari medi» e influire «su quegli stessi diritti conquistati dai lavoratori regolari in anni di dure lotte», poi si lancia in un’accorata difesa del reato di clandestinità («onestamente fatico a capire chi si ostina a chiedere la cancellazione del reato di clandestinità») per il semplice fatto, be’, di essere un reato previsto dalla legge. Nello stesso pezzo la Benini denuncia la «strumentalizzazione dell’immigrazione clandestina a scopi anti-berlusconiani o elettorali», chiaramente ordita dal duo Boldrini-Kyenge che – tra le altre cose – si permette di fare «ammuina sulla questione dei rifugiati». Il pezzo si chiude con la seguente domanda retorica: «Possibile che non ci si renda conto che oggi il problema dell’immigrazione serve per destabilizzare l’Italia (e l’Europa) […]?»

Ad ogni modo, dopo i vari “comizi” i manifestanti hanno fatto un altro flashmob davanti all’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), uno dei tanti enti pubblici accusati di essere in combutta con gli Illuminati.

Insomma: più che ad una manifestazione, abbiamo assistito ad un’incredibile sospensione collettiva della logica e del raziocinio.

Per me è davvero inspiegabile che centinaia e centinaia di persone possano solo accarezzare l’idea di manifestare – figurarsi farlo veramente – contro un inesistente complotto ordito da forze oscure che si divertono a irrorare il cielo di sostanze tossiche. Eppure è accaduto, e bisogna cercare di capire il motivo che porta una massa di esseri umani a scendere in piazza non per difendere o reclamare diritti, ma per protestare contro una puttanata che – seppur ridicola e screditatissima – continua a circolare indisturbata.

Il professore americano Michael Barkun, autore del fondamentale saggio A culture of conspiracy, ha spiegato in un’intervista le tre ragioni per cui le teorie del complotto possono essere molto attraenti:

Primo: le teorie del complotto dicono di spiegare quello che gli altri non possono spiegare. Hanno la pretesa di mettere ordine in un mondo che è sfuggente e confuso. Secondo: lo fanno in una maniera molto semplice, dividendo il mondo tra le forze del bene e quello del male. […] Infine, le teorie del complotto sono spesso presentate come una conoscenza speciale e segreta, ma ignota e denigrata dagli altri. Per i complottisti le masse sono un gregge a cui hanno fatto il lavaggio del cervello, mentre loro sono gli unici ad aver scoperto l’inganno dei poteri forti.

Ma forse, anche sulla base di quanto successo oggi a Modena, la ragione del fascino del complottismo è molto più prosaica: questo Paese è in preda ad un’involuzione psichica irreversibile e sta definitivamente perdendo la testa.

da La Privata Repubblica

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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